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Le prospettive

Orio, i piani per il 2024: 60 milioni di investimenti, in primavera pronto il tunnel tra nuova stazione e terminal video

Tra gli obiettivi del prossimo anno il consolidamento dei volumi di traffico passeggeri ma con due incognite: i conflitti russo-ucraino e israelo-palestinese e il ritardo nella consegna dei nuovi Boeing a Ryanair

Orio al Serio. Lasciato ormai quasi alle spalle un 2023 ricco di soddisfazioni sotto ogni punto di vista, economico-finanziario, amministrativo e di operatività, per Sacbo è già tempo di pensare a un 2024 per il quale l’obiettivo primario è quello di consolidare i risultati da record ottenuti negli ultimi 12 mesi, senza però rinunciare a programmazione e investimenti che saranno consistenti e mirati in ambiti strategici.

Lo scenario che si prospetta, però, non è dei migliori. Per due motivi.

Il primo è legato al contesto geopolitico e ai conflitti che interessano l’est Europa, con il prolungarsi delle tensioni belliche tra Russia e Ucraina, e l’area israelo-palestinese: guerre che impattano in modo diretto anche sull’operatività dei voli e che finora hanno messo in standy una decina di rotte da e per l’aeroporto di Orio, alcune delle quali di grande richiamo turistico.

Il secondo riguarda invece il protrarsi dei ritardi nella consegna dei nuovi Boeing 737 a Ryanair: prevista già per la fine del 2023, non si concretizzerà invece a breve per motivi imputabili esclusivamente al costruttore.

Verrà poi a mancare la spinta data dalla Capitale della Cultura, che ha portato il nome di Bergamo (e Brescia) un po’ ovunque in Italia e nel mondo: un evento che, soprattutto in determinati periodi dell’anno, ha dato un deciso impulso al traffico passeggeri, diventando un fattore nel raggiungimento del nuovo record storico dell’aeroporto.

Elementi che fanno restare prudenti tanto il presidente di Sacbo, Giovanni Sanga, quanto il direttore generale, Emilio Bellingardi, allo stesso tempo però orgogliosi di un budget destinato agli investimenti pari a 60 milioni di euro.

Investimenti che riguarderanno innanzitutto la parte infrastrutturale delle piazzole e delle vie di rullaggio, interventi da 20 milioni già inseriti nel Piano di Sviluppo Aeroportuale in vigore (quello del 2010) che consentiranno di razionalizzare e rendere più sicure le operazioni di volo. In particolare sarà realizzata una doppia taxiway, che eviterà gli incroci e porterà una sensibile riduzione del consumo di carburante e dell’impatto acustico e ambientale.

Tredici milioni saranno invece destinati alla tematica della sostenibilità ambientale, con i bandi a favore dei residenti in particolare aree dell’intorno aeroportuale. Sarà anche completato l’impianto fotovoltaico che, una volta a regime, produrrà il 10% del fabbisogno energetico dello scalo: “Avremmo voluto fare di più – ammette Sanga -, ma ci sono norme di sicurezza che ci consentono di posizionare i pannelli solo in determinati punti, lontani dalla pista, che non interferiscano con decollo e atterraggio degli aeromobili”.

Senza dimenticare l’investimento da 1,5 milioni per la rivisitazione dei percorsi della ciclopedonale che circonda l’aeroporto e gli oltre tre milioni per rinnovare il parco dei mezzi elettrici, saranno tanti anche gli interventi legati al terminal, a partire dal completamento della progettazione del prolungamento della struttura e, soprattutto, per migliorare la viabilità di accesso con l’ingresso anche da Est (Seriate/Grassobbio).

Sacbo corre veloce anche sulla parte di progetto di sua competenza riguardante il collegamento ferroviario: entro marzo si concluderanno infatti i lavori di realizzazione del tunnel di collegamento tra la futura stazione dei treni e l’aerostazione, un impegno da 12 milioni per completare i poco meno di 200 metri che saranno poi la via d’accesso dei passeggeri che sceglieranno “il ferro” per raggiungere l’aeroporto.

Consolidamento quindi, ma senza far venire meno gli impegni sugli investimenti a tutto tondo che sul lato della mobilità hanno anche previsto un contributo da 50mila euro per Atb finalizzato al rafforzamento del servizio con la città.

“Resta però aperto il tema dei taxi, più complicato – spiega Sanga – In questo caso ci sono il Comune che avanza delle richieste e la Regione che autorizza le licenze. Noi speriamo solo che si sblocchi la questione, per dare al passeggero un servizio migliore”.

Accantonato durante il Covid, ma mai dimenticato, anche il progetto dell’albergo da circa 200 camere da realizzare su un terreno di confine col Comune di Bergamo: le autorizzazioni sono state completate, così come le operazioni di bonifica e predisposizione dell’area, e il 2024 sarà l’anno buono per tornare ad affrontare la questione.

“Il nostro impegno sugli investimenti del 2024 è focalizzato su ambiente, digitale e sostenibilità – conclude Bellingardi – Consapevoli del sottodimensionamento dell’area landside rispetto all’attività attuale dello scalo, interverremo portando i controlli di sicurezza al piano superiore, garantendo meno ingorghi e l’installazione di macchine di ultima generazione per il controllo dei bagagli a mano”.

 

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