Il 1° dicembre scorso, il Museo del Cinquecento, nel meraviglioso Palazzo del Podestà, in Piazza Vecchia, a Bergamo, ha aperto le porte a una straordinaria esposizione: “Le Mura nella Storia. Tesori di una città-fortezza del Rinascimento”.
L’evento è stato un trionfo di curiosità, elettricità, entusiasmo e soddisfazione, con una partecipazione attenta di una folta platea.
La mostra, frutto di anni di ricerca archivistica, è un tributo alle maestranze che, con passione e zelo, hanno contributo alla costruzione delle mura venete di Bergamo, diventate patrimonio UNESCO nel 2017.
I protagonisti di questa impresa, dai promotori agli architetti, dai progettisti ai manovali, sono stati messi in luce insieme agli strumenti di lavoro utilizzati. Il risultato è un’immersione completa nella creazione di un gioiello architettonico, presentato al pubblico con dipinti, ritratti, manoscritti, libri a stampa, manufatti, carte geografiche e storia scolpita sulle pareti, il tutto in un allestimento suggestivo che ricrea le mura stesse all’interno dell’affascinante Sala dei Giuristi.
Abbiamo avuto il piacere di lavorare per la comunicazione della mostra, un impegno che si è tradotto nell’opportunità di valorizzare e divulgare la storia e la bellezza del territorio bergamasco: obiettivi per noi fondamentali, valori che portiamo avanti con serietà ed entusiasmo quotidiano.
Roberta Frigeni, Direttore Scientifico del Museo delle Storie di Bergamo, ha anticipato che l’esperienza della mostra dà la possibilità ai visitatori di fare un viaggio nel Rinascimento, offrendo loro una prospettiva unica sulla progettazione e costruzione di una città-fortezza del Cinquecento.
Il Museo delle Storie di Bergamo ha condiviso con il Segretariato Unesco del Comune di Bergamo la realizzazione della mostra sulle Mura, riconosciute – come già ricordato – Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2017.
Claudio Cecchinelli, responsabile del Servizio Cultura e UNESCO del Comune di Bergamo, non solo ha sottolineato il valore inestimabile delle Mura, definendole una “cortina che ha protetto l’anima”, ma ha anche evidenziato come la mostra, con il suo elevato rigore scientifico, conferma l’eccellenza e la competenza nella valorizzazione del sito.
La mostra è il risultato di ben 17 collaborazioni con istituti di conservazione in Italia, tra biblioteche, archivi, musei e collezionisti privati. Un incantevole percorso espositivo che coinvolge idealmente sei città, rappresentando così un contributo significativo al programma di “Bergamo-Brescia Capitali italiane della Cultura 2023”.
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