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Il punto sul disastro

Frana di Ardesio: la Procura chiede l’archiviazione, le famiglie colpite si oppongono fotogallery video

Sono passati otto mesi da quel 5 aprile, quando la rottura della condotta di adduzione della vicina Centrale di Ludrigno provocò una valanga di acqua, fango e detriti che travolse l'abitato

Ardesio. Sono passati otto mesi da quel 5 aprile e da allora non sono emersi grandi aggiornamenti.

Era un mercoledì mattina e mancavano pochi minuti alle 7, quando una valanga di acqua mista a fango e detriti si è abbattuta sull’abitato di Ardesio. Circa 15 mila metri cubi, secondo le stime dell’Enel. A causare il disastro, la rottura di un canale di adduzione alla centrale idroelettrica di Ludrigno. “L’ultima ispezione, condotta il 27 marzo, non aveva rilevato alcun elemento che potesse far presagire una problematica”, aveva scritto la stessa Enel Green Power in un comunicato stampa.

I primi bilanci parlavano di 71 persone isolate e 6 sfollate. “Ci siamo messi in salvo passando dalla porta finestra – raccontava una residente – perché da quella principale non era possibile”. Ostruita com’era da sassi, piante, fango.

Tra le abitazione più colpite, quelle costruite nelle vie Alpini e Piemonte. Qualcuno si era trasferito lì da poco e aveva aperto un mutuo su una casa poi distrutta, invasa dalla terra che quasi sfiorava i soffitti delle stanze.

 

Disastro ad Ardesio, volontari in campo per ripulire

 

 

A distanza di qualche mese, il pubblico ministero Letizia Ruggeri ha chiesto l’archiviazione del fascicolo d’inchiesta aperto a carico di ignoti con ipotesi di reato frana. Parliamo dunque dell’aspetto penale della vicenda. Alcune delle famiglie colpite – si parla di una decina di persone, le stesse che avevano presentato denuncia in Procura – si sono però opposte tramite l’avvocato Jessica Vitari e la collega Flavia Bergamini, ritendendo la richiesta di archiviazione prematura.

L’udienza davanti al giudice per le indagini preliminari Stefano Storto è stata fissata il 19 marzo 2024: in quella sede, il gip potrebbe accogliere l’istanza del pm, oppure chiedere ulteriori indagini come sperano le persone danneggiate.

Anche il Comune di Ardesio, seguito dagli avvocati Yvonne Messi e Michele Olivati, guarda con attenzione alla vicenda, in attesa della decisione del tribunale.

 

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