Torino. Il treno europeo corre, l’Atalanta resta ferma. I nerazzurri non solo inanellano la quarta gara consecutive senza vittorie – sia in Serie A che contando tutte le competizioni – ma escono dall’Olimpico Grande Torino a mani vuote, meritatamente, dopo aver disputato novanta minuti in grossissima difficoltà tecnica, fisica e anche mentale. Juric batte Gasperini per la seconda volta in carriera: il confronto termina con un netto 3-0, senza appello. La Dea ha poco, pochissimo da recriminare. Pur con tanta sfortuna.
Come recita la famigerata legge di Murphy, se le cose possono andare male, vanno male: Scalvini si fa ammonire dopo dieci minuti per un fallo su Duvan, poi a neanche metà primo tempo Djimsiti rimedia un infortunio (si teme di natura muscolare al flessore) e costringe a scalare al centro proprio il classe 2003 — nella stessa sera in cui Luca Percassi, passato dalle Officine Grandi Riparazioni prima di arrivare allo stadio, ha ritirato il suo premio come Italian Golden Boy: “Giorgio è un ragazzo straordinario, ha iniziato con noi a 11 anni e a 19 ha fatto più di 70 partite in prima squadra”.
La linea a dir poco improvvisata con De Roon e Ruggeri ai lati del numero 42 (Kolasinac in panchina, ma non al meglio) non regge nemmeno tre minuti: basta un taglio di Vlasic per mandarla in crisi, per il più classico dei gol dell’ex a firma Zapata. Degna conclusione di 22 minuti in cui in campo sembra esserci una sola squadra, con la maglia granata: il tridente a sorpresa con Lookman, il jolly Miranchuk e il recuperato De Ketelaere annaspa, mentre Koopmeiners vaga a centrocampo senza riuscire a trovare spazi e misure contro l’aggressione granata.
Charles spara su Vanja l’unica vera occasione del primo tempo, creata da Lookman, poi sostituito all’intervallo per inserire Muriel (insieme a Holm per Hateboer). Ma anche nella ripresa l’Atalanta viene condannata dai propri errori nella gestione degli episodi: il Var segnala a Piccinini una trattenuta di Scalvini su Buongiorno che frutta il rigore realizzato da Sanabria. La partita si chiude lì: escluso un guizzo di Pasalic, con altra parata del portiere granata, i nerazzurri continuano nelle difficoltà. E incassano ancora il gol di un super Duvan.
La sesta sconfitta del campionato (eguagliato il numero di vittorie) lascia l’Atalanta ferma a quota 20, all’ottavo posto, -4 dalla Champions e anche ai margini della zona valida per l’Europa League. E sabato arriva il Milan.
Il tabellino
Torino-Atalanta 3-0
Marcatori: 22′ Zapata, 56′ Sanabria, 90+5′ Zapata
Torino (3-4-3): Milinkovic-Savic; Tameze, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova (90+1′ Djidji), Linetty (84′ Ricci), Ilic, Vojvoda; Vlasic, Zapata, Sanabria (84′ Karamoh). A disp. Gemello, Popa, Sazonov, Zima, Lazaro, Soppy, Gineitis, Seck, Savva. All. Juric
Atalanta (3-4-3): Musso; Scalvini, Djimsiti (19′ Bakker), De Roon; Hateboer (46′ Holm), Ederson, Koopmeiners, Ruggeri; Miranchuk (90+1′ Adopo), De Ketelaere (56′ Pasalic), Lookman (46′ Muriel). A disp. Carnesecchi, Rossi, Bonfanti, Kolasinac, Zappacosta, Zortea, Mendicino, Cissé. All. Gasperini
Arbitro: Piccinini
Ammoniti: Linetty (5′), Scalvini (9′), Buongiorno (45+1′), De Roon (75′) per gioco falloso
Espulsi: –
Note: recupero tempo: pt 1′, st 4′
I gol
23′ – 1-0 Torino, Zapata – Vlasic trova il varco a sinistra per crossare basso, De Roon è in ritardo e Scalvini fa passare la palla: Duvan ha il tempo di controllare a pochi metri dalla porta e battere Musso.
56′ – 2-0 Torino, Sanabria su rigore – Il numero 9 granata incrocia col destrro rasoterra, rigore imprendibile per Musso, causato da una trattenuta di Scalvini su Buongiorno, rivista dal Var.
95′ – 3-0 Torino, Zapata – Duvan finalizza col destro l’ennesima azione offensiva: in area ne fa ballare tre e poi pesca l’angolino.
Il migliore in campo
Duvan Zapata – Doppietta decisiva in quella che è inevitabilmente la sua serata.
La moviola
54′ – L’arbitro Piccinini è chiamato al Var per rivedere una trattenuta di Scalvini su Buongiorno e assegna il rigore.
Le dichiarazioni
Gian Piero Gasperini: “Ha funzionato il comportamento di alcuni giocatori, l’abnegazione di provarci fino alla fine, purtroppo non l’ha fatto tutta la squadra, ma loro sono stati un buon esempio. In un momento così ci vuole più attaccamento, si può anche perdere ma ci vuole di più, lo spirito non va mai perso e in questo momento il deficit nostro è questo: serve una squadra che ragioni con la stessa mentalità e credo che questo sia una grande problema”.
Ivan Juric: “Abbiamo avuto personalità nel non farci schiacciare, eravamo molto concentrati, abbiamo messo qualità tecnica e di gioco, ma anche abnegazione e sofferenza. Sul 2-0 siamo riusciti a palleggiare con personalità, abbiamo la qualità tecnica per giocare bene”.
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