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Un passato ancora presente

“Aspettando domani”, un tuffo nei pensieri di chi fondò la Cassa Rurale di Calcio

Il monologo teatrale interpretato dall'attore bergamasco Giorgio Pasotti ha rimandato indietro l'orologio di 120 anni, facendo scorgere gli ideali degli uomini che fondarono l'istituto di credito calcense

Calcio. Pioggia di commenti e ringraziamenti per lo straordinario monologo teatrale “Aspettando domani“, nella chiesa di San Vittore lo scorso venerdì (1° dicembre). Il testo, scritto dalla drammaturga Carlotta Balestrieri e interpretato dall’attore bergamasco Giorgio Pasotti, è stato pensato per celebrare i 120 anni della Fondazione della Cassa Rurale di Prestiti di Calcio. Un evento d’eccezione nella Bassa, che ha visto una grande partecipazione da parte degli abitanti della zona e che ha segnato il coronamento di un anno da record per il territorio, in occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.

Pasotti ha incantato tutti dando voce ai pensieri dell’umile falegname Alessandro Baruffi, uno dei dodici uomini che il 16 luglio 1903 investirono due Lire di quota sociale e misero a garanzia il proprio patrimonio per fondare la Cassa. Le abili parole scritte da Balestrieri hanno riportato i presenti al momento dell’atto costitutivo, rivelando gli ideali che spinsero queste persone a prendersi questo grande rischio:

“È giunto il momento delle firme. Io sono l’ultimo. Osservo gli altri passarsi la penna, in religioso silenzio: don Annibale, don Andrea Forlani, don Secondo Bonetti, don Giuseppe Pisoni, Giuseppe Torielli, Giuseppe Lazzarini, Giuseppe Masa, Vitore Vezzoli, Vitore Cattaneo, Giacomo Barbieri, Clemente Berta. Manca solo il mio nome, ora. Quando tornerò in bottega inciderò su una parte del pianoforte a coda – che verrà sigillata e nascosta alla vista per sempre – la data di oggi, affiancata dalla parola emblema di questa giornata: sono indeciso tra “paura” e “coraggio”. Mi chiedo… Davvero riusciremo a far rialzare la gente dal baratro dell’indigenza? Riusciremo a liberare i poveri dalle grinfie degli strozzini? Alzo gli occhi e vedo gli altri uomini che mi precedono, e sui loro volti leggo i miei stessi timori. Eppure, vedo anche questo: la convinzione che fare una cosa – benché rischiosa – è sempre meglio che non fare niente. Io, Alessandro Baruffi, alla fine ho scelto, e ho preferito il coraggio”.

 

Aspettando domani Pasotti Calcio

 

Il parroco di Calcio Don Fabio Santambrogio ha voluto ricordare uno di quei dodici uomini, don Annibale Carminati: “Dai frutti si riconosce l’albero, e ogni albero buono produce frutti buoni. La nostra Cassa Rurale ne è l’esempio perfetto, perché ha sempre saputo come resistere e risollevarsi dai venti di crisi, e i suoi frutti sono ampiamente documentati nel libro edito in occasione del centenario di fondazione. Nel 1903, il suo seme è stato piantato anche da don Annibale, uno zelante prete di campagna che ha preso sulle sue spalle l’iniziativa di aiutare la sua gente e che con Baruffi ha portato avanti l’idea di creare un istituto di credito. Un uomo coraggioso, che si è impegnato nel convincere i laici di varia estrazione a lanciarsi nella fondazione della Cassa Rurale, dando ai contadini calcensi la possibilità di procurarsi i finanziamenti di cui avevano bisogno per portare avanti le loro attività senza indebitarsi eccessivamente.

Nell’operato della Cassa Rurale – ha continuato – è notevole lo sforzo di migliorarsi sempre per essere in grado di rispondere adeguatamente ai bisogni delle persone e l’attenzione costante ai bisogni del territorio al di là di ogni credo politico. Negli anni ha dimostrato questo suo impegno anche sostenendo diversi enti di beneficienza e volontariato ed elargendo di borse di studio agli studenti più meritevoli”.

Il vicesindaco Giuseppe Cigognani, come sempre, ha trovato le parole adatte per descrivere una serata che a tutti gli effetti è sembrata magica e surreale: “Nell’assistere a questo monologo la sensazione è stata quella di esser stati catapultati nella realtà di 120 anni fa. Ascoltando i magnifici versi pensati da Balestrieri abbiamo scoperto che le persone di allora erano proprio come noi, con lo stesso cuore, con lo stesso spirito e soprattutto con le stesse paure, ma che hanno creato qualcosa per noi e per chi verrà in futuro. Spesso nelle storie si cerca il super-uomo che non ha paura di niente, ma qui abbiamo ascoltato la voce di un protagonista reale, vicino a noi, che – affiancato dalla moglie – ha fatto ciò che ha potuto per aiutare la sua gente, e di cui abbiamo visto a pieno la grande umanità”.

 

Aspettando domani Pasotti Calcio
L'attore Giorgio Pasotti, la drammaturga Carlotta Balestrieri e la violoncellista Daniela Savoldi

 

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