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Sui colli

Ad Astino il vigneto biodiverso dell’Orto Botanico: ospita 20 sistemi di allevamento

Si tratta di un progetto museale che riguarda una collezione di sistemi di allevamento e di vitigni

Bergamo. La vocazione museale della Valle della Biodiversità, la sezione di Astino dell’Orto Botanico (via dell’Allegrezza angolo via Astino), compie un altro passo con l’inaugurazione, sabato 2 dicembre alle ore 11.30, del vigneto biodiverso, una collezione di sistemi di allevamento e di vitigni resistenti che raccontano il rapporto storico agrario con questa pianta dalle qualità uniche.

Nella Valle d’Astino la coltura della vite, infatti, è un tassello fondamentale del paesaggio storico collinare, terrazzato per accogliere i filari e per aumentare la superficie coltivabile.

Il progetto

La vocazione a vigneto della Valle d’Astino è documentata dai terrazzamenti tuttora leggibili nel paesaggio, dalle testimonianze locali raccolte dall’Orto Botanico, da documenti storici e fotografici che sono oggetto di ricerca.

Grazie all’accordo del 2016 tra Comune di Bergamo e Fondazione MIA è stato ridefinito il perimetro della Valle della Biodiversità con il suo ampliamento da dedicare alle piante da frutto nei due versanti vallivi terrazzati coperti da rovo e bosco. Nel 2018, in accordo con il Parco dei Colli, è iniziato il taglio dei rovi per favorire il ritorno del prato e per liberare i muri a secco da ricostruire o consolidare, mentre le aree boscate sono rimaste tali, salvo gli abbattimenti di ailanti e l’introduzione di plantule di varie specie autoctone.

Con l’obiettivo del recupero dell’uso agrario con il ripristino della coltivazione della vite in chiave museale e dimostrativa, nel 2020 il Comune di Bergamo ha affidato la progettazione a Gianfranco Franchi, architetto del paesaggio con studio a Pistoia, che ha coinvolto l’agronomo Eraldo Antonini e l’arch. del paes. Chiara Tesi, in dialogo con il direttore dell’Orto Botanico Gabriele Rinaldi, il curatore Francesco Zonca e l’arch. del paes. Paola Innocenti del Comune di Bergamo.

Nel 2021 il Comune ha affidato i lavori di recupero dei terrazzamenti franati, di consolidamento e ricostruzione dei muri a secco con la tecnica tradizionale che non fa uso del cemento, ma con la posa sapiente di ogni singola pietra, oltre all’allestimento di 20 sistemi di allevamento della vite antichi e moderni con l’introduzione di vitigni resistenti da vino e da tavola. Il tutto è stato possibile grazie anche ad uno specifico contributo economico di Regione Lombardia.

Astino orto

“Sabato prende il via un progetto davvero speciale che valorizza due aspetti importanti. Il primo riguarda il recupero completo di un’area della Valle della Biodiversità che diventa godibile dai cittadini attraverso percorsi dedicati alla scoperta di sistemi di allevamento di vitigni che rappresentavano, fino alla metà del Novecento, un elemento caratteristico del paesaggio e della vita agricola della zona.

Il secondo riguarda l’ampliamento dell’offerta espositiva della sezione di Astino dell’Orto Botanico del Comune di Bergamo, un’istituzione importante e preziosa per l’intensa attività di educazione e sensibilizzazione ai temi del verde, della biodiversità, della cultura ecologica e del benessere alimentare.” Dichiara Marzia Marchesi, Assessora al Verde pubblico.

Per raccontare in chiave didattica e museale la vite sono stati ricostruiti 20 sistemi di allevamento dotati di 16 vitigni di uva da vino e uva da tavola particolarmente resistenti alle patologie fungine più comuni e, quindi, con una gestione caratterizzata da un numero estremamente ridotto di trattamenti chimici e che consente di ridurre al minimo l’impatto ambientale, oltre che i costi di gestione e gli impegni di personale dell’Orto Botanico.

“L’obiettivo del progetto non è produttivo ma è museale: vogliamo comunicare la storia della vite e dei paesaggi vitati con un serie di attività culturali ed educative mirate da inserire nel nostro calendario, co-progettando gli eventi con esperti e produttori locali, dalla visita in loco alla diffusione delle conoscenze riguardante il tema nel territorio bergamasco. Inoltre daremo a voce a chi fa ricerca su questi temi.

La vite è una pianta dal portamento lianoso, con frutti a grappolo generosi nella tarda estate, spontanea lungo i corsi fluviali e in aree di foresta decidua e semidecidua, domesticata dall’uomo in una regione compresa tra il Mar Nero e l’Iran. La storia della vite, le cui tracce risalgono almeno a novemila anni fa, è affasciante perché accompagna quella dell’uomo e delle civiltà, con un legame inscindibile tra alimentazione e cultura, intrecciando le esigenze più terrene della sussistenza con percorsi simbolici, rituali, mitologici, filosofici e poetici.

Le visite saranno guidate e per piccoli gruppi, visto che i terrazzamenti sono privi di barriere come del resto deve essere un vigneto autentico. Inoltre ottimizzeremo l’abbinamento tra vitigno e sistema d’allevamento, una volta sperimentata, ad esempio, la vigoria delle cultivar.” Racconta Gabriele Rinaldi, diretto dell’Orto Botanico del Comune di Bergamo.

Un po’ di storia

Il paesaggio agrario terrazzato di Astino deve molto alla presenza del monastero vallombrosano che ha trasformato il paesaggio stesso a fini produttivi. Per consentire la coltivazione dei terreni bene esposti ma in forte pendenza furono realizzati dei terrazzamenti sorretti da muretti a secco di materiali lapidei locali.

La coltivazione principale era la vite, in coltura promiscua con colture orticole e seminativi, cereali in particolare, e piante da frutto, compresi i gelsi (nell’Ottocento) per la bachicoltura. Le colture servivano alla sussistenza delle famiglie contadine mezzadrili. Con il rapido abbandono della coltivazione tra gli anni ’50 e ’60 del Novecento, ormai non più economicamente remunerativa, il bosco e, più in generale, la flora spontanea hanno riconquistato terreno. In parallelo l’erosione, la mancata sistemazione delle pietre e l’azione degli apparati radicali hanno favorito i cedimenti strutturali dei muri di contenimento.

Elenco dei sistemi di allevamento

  • 1 ARBUSTUM GALLICUM
  • 2 ARBUSTUM ITALICUM
  • 3 VITI BASSE ORIZZONTALI
  • 4 VITI AD ALBERELLO (CEPPO BASSO)
  • 5 VITIS JUGATAE
  • 6 VITIS CAMERATA
  • 7 PERGOLA ROMANA
  • 8 PERGOLA OSSOLANA
  • 9 PERGOLA VALDOSTANA
  • 10 PERGOLA TRENTINA SEMPLICE
  • 11 PERGOLA TRENTINA DOPPIA
  • 12 CORDONE CHAMEUX ORIZZONTALE
  • 13 GUJOT
  • 14 CAZENAVE
  • 15 SYLVOZ
  • 16 ARCHETTO
  • 17 DI QUARANTE
  • 18 CASALESE o “delle tre carasse”
  • 19 DOPPIO CAPOVOLTO
  • 20 G.D.C. MODIFICATO
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