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Bergamo

È online “Il Valore della Cura”, un bilancio di 5 anni di attività dell’ospedale Papa Giovanni fotogallery

“Il Valore della Cura”: è questo il nome della pubblicazione che - in circa 90 pagine che, tra testi, immagini ed infografiche - rende evidente in maniera semplice e chiara la sintesi dell’attività clinica, di ricerca e formazione con tutti i numeri, dal personale fino agli investimenti fatti e in previsione

Bergamo. È pubblico e consultabile online sul sito web aziendale il bilancio di attività dell’ASST Papa Giovanni XXIII dal 2019 al 2023. “Il Valore della Cura”: è questo il nome della pubblicazione che – in circa 90 pagine che, tra testi, immagini ed infografiche – rende evidente in maniera semplice e chiara la sintesi dell’attività clinica, di ricerca e formazione con tutti i numeri, dal personale fino agli investimenti fatti e in previsione. Una copia del bilancio è stata consegnata in anteprima alle autorità, agli operatori, alle associazioni, ai benefattori e ai tanti amici e partner del Papa Giovanni presenti alla serata di presentazione in Auditorium “Lucio Parenzan” dell’Ospedale.

Dopo i saluti in video del Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, la Direzione strategica, che terminerà l’incarico a fine dicembre, ha illustrato sul palco dell’Auditorium la sintesi di quanto è stato fatto nel quinquennio. Gli interventi di Maria Beatrice Stasi, Direttore generale, Fabio Pezzoli, Direttore sanitario, Monica Anna Fumagalli, Direttore amministrativo e Simonetta Cesa, Direttore socio sanitario, sono stati introdotti da Valentina Clemente, giornalista di SKY.

Il Valore della Cura: attività clinica, personale, investimenti, ricerca e formazione

La pandemia è stato l’evento imprevedibile che ha condizionato gran parte degli ultimi cinque anni. Nel filo rosso che percorre i numeri dell’attività è evidente un ‘prima’ del 2020 e un ‘dopo’, con il recupero progressivo delle precedenti performance negli anni 2022 e 2023.
La differenza tra i valori previsti per l’attività clinica del 2023, rispetto a quelli del 2019, fa registrare in molti casi il segno positivo. A conclusione del 2023 si punta a oltre 4 milioni di prestazioni ambulatoriali, più di 36.000 procedure chirurgiche, oltre 43.000 ricoveri, circa 340 trapianti. L’ospedale sta rafforzando la sua vocazione in area pediatrica, si è dotata di un’area di terapia intensiva che passa da 74 a 80 posti letto, ha consolidato il programma di attività chirurgica con l’acquisizione di un primo robot – già previsto l’arrivo del secondo. Ha ottenuto inoltre l’autorizzazione alla somministrazione di cellule Car-T a scopo terapeutico ed avviato al Laboratorio Lanzani al Matteo Rota la produzione di cellule Car-cik per la cura di alcuni tumori del sangue. Anche l’Ospedale di San Giovanni Bianco fa registrare un aumento delle procedure chirurgiche, dei ricoveri e delle prestazioni ambulatoriali.
Il personale medico, infermieristico e di altro profilo, nonostante i vincoli esistenti nelle possibilità di reclutamento, cresce del 3,82%. Il numero dei dipendenti passa da 4.341 nel 2019 a 4.507 nel 2023.

Sul fronte degli investimenti su tutti i presidi della ASST oltre 12 milioni di euro sono stati spesi per interventi strutturali già realizzati nel quinquennio. Interventi strutturali per altri 8 milioni di euro sono in fase finale o esecutiva. È stata di oltre 7 milioni la spesa per acquisti di grande tecnologia. A tali investimenti finanziati con fondi propri o di Regione Lombardia vanno aggiunti altri 12,6 milioni di euro per interventi strutturali in corso con i fondi del PNRR per 5 Case di Comunità, 1 Ospedale di Comunità e 3 Centrali Operative Territoriali a cui aggiungere oltre 6 milioni da PNRR per investimenti in tecnologia informatica.
La previsione per il 2023 è di un sensibile aumento dell’attività di ricerca rispetto ai valori di cinque anni fa. Fondamentale è stato il contributo dato da parte dei ricercatori dell’ospedale alla comunità scientifica nella conoscenza del virus SARS-CoV-2, con circa 200 studi clinici pubblicati, in moltissimi casi come centro coordinatore della ricerca, e con oltre 500 pubblicazioni su PubMed.
Come centro di formazione universitaria afferente alla rete formativa della Università Bicocca, il Papa Giovanni ha visto 551 studenti laurearsi nel quinquennio, su un totale di 1.200 studenti iscritti nei percorsi di livello universitario, ospitati da quest’anno accademico nel nuovo Polo di formazione universitaria “Papa Giovanni XXIII” in via Nini da Fano. Nel 2023 si sono laureati i primi medici del Corso di Medicina in Lingua inglese grazie alla partnership con Università Bicocca, Università di Bergamo e Università del Surrey.

Cinque anni di sfide: dalla pandemia allo sviluppo della rete territoriale

Non è mancato il ricordo della dura parentesi della pandemia. È stata l’occasione per rinnovare pubblicamente il ringraziamento agli oltre 48.000 benefattori, tra istituzioni, aziende, associazioni e privati cittadini che nei momenti più difficili hanno sostenuto l’ospedale economicamente o con una concreta vicinanza, nelle forme più varie.
Proprio l’esperienza della pandemia è stato tra i fattori che ha dato un forte impulso allo sviluppo della rete territoriale, con oltre 41.000 interventi realizzati dagli Infermieri di Famiglia e di Comunità (dati aggiornati al 30 giugno 2023), la creazione dei due Distretti, l’avvio di quattro Case di Comunità e del primo Ospedale di Comunità della provincia.

I riconoscimenti ai professionisti

Tra i tanti premi e riconoscimenti ricevuti dal Papa Giovanni XXIII spiccano le riconferme, per quattro anni consecutivi, dell’ospedale di Bergamo nella classifica dei migliori centri del mondo (Newsweek-Statista) e l’inserimento dei professionisti dell’ASST tra le 50 personalità più influenti al mondo nel 2020 (Bloomberg).
E un riconoscimento è arrivato nel corso della serata a Michele Colledan, chirurgo di fama mondiale dell’ospedale Papa Giovanni XXIII che lo scorso ottobre ha raggiunto la pensione al termine di un percorso professionale straordinario. Colledan sul palco ha ricevuto una targa di riconoscimento per il suo contributo alla crescita dell’ospedale. La sua figura – si legge nella targa consegnata dalla Direzione a nome di tutto il personale – ha lasciato una “eredità indelebile nel mondo della medicina e della chirurgia” e ha dato “speranza a chi non aveva altra via d’uscita, donando una nuova opportunità di vita”.

In conclusione si è tenuta l’esibizione musicale della band “Aut.Min.Rock”, formata da cinque operatori del Papa Giovanni XXIII, tra cui lo stesso Michele Colledan (chitarra), Maria Grazia Galletta (voce), Paolo Marra (basso), Bernardo Righi (batteria), Sergio Vedovati (tastiere), con il musicista professionista Alberto Bonfanti (chitarra).
La progettazione e la realizzazione grafica del prodotto editoriale è stata curata dall’agenzia creativa Studiomeme, sotto il coordinamento dell’ufficio Comunicazione aziendale e relazioni esterne del Papa Giovanni XXIII e grazie alla collaborazione delle varie unità operative responsabili dei dati di bilancio e dei diversi processi.

La decisione di rendere pubblico il rendiconto dei cinque anni di attività è di Maria Beatrice Stasi, Direttore generale ASST Papa Giovanni XXIII: “Credo che tracciare il bilancio di un mandato sia un atto doveroso per un’amministrazione pubblica nei confronti dei nostri azionisti, i cittadini. Sono stati cinque anni segnati inevitabimente dal dolore scaturito dalla pandemia e dal successivo desiderio di recupero e di ripresa. È doveroso ringraziare la Direzione Strategica: il Direttore Sanitario Fabio Pezzoli, per tutta la sua lunga carriera un punto di riferimento importante per il Papa Giovanni, il Direttore Amministrativo Monica Fumagalli che mi affianca ormai da 10 anni nella direzione strategica di diverse aziende lombarde, il Direttore Sociosanitario nelle persone prima di Fabrizio Limonta e poi di Simonetta Cesa che hanno trasformato in azioni concrete e innovative il concetto di ‘polo territoriale’ della nostra ASST. Grazie ai tanti collaboratori, anche a quelli che a titolo volontario continuano a dare il proprio tempo e le proprie energie alla nostra azienda. Grazie alle associazioni di volontariato che ci sostengono e sono sempre state al nostro fianco, anche nei progetti più arditi e innovativi. Mi auguro che da questo documento emerga una ASST Papa Giovanni XXIII orgogliosa, con una reputazione che travalica i confini regionali e nazionali, dotata di elevata attrattività; un patrimonio non solo bergamasco che mi auguro sia sempre amato e sostenuto come merita”.

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