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Verso le amministrative 2024

Sindaco di Bergamo, Pezzotta scelto perché “civico, moderato e lontano dalle etichette di partito”

Il centrodestra attende una risposta dal tavolo regionale. Nel frattempo, Fratelli d'Italia si prepara al congresso provinciale e lancia il suo candidato: "Fa della misura la sua cifra più importante, che è poi quella della città"

Bergamo. Bisogna avere ancora un po’ di pazienza. Forse qualche giorno o forse qualcosa di più, per conoscere quale sarà il nome del candidato sindaco del centrodestra. Si riassume così il pensiero di Andrea Tremaglia, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, alla vigilia del congresso che il 3 dicembre, che si terrà nella canonica sede della Fiera di via Lunga, teatro delle convention del primo partito in Italia, che raccoglierà i militanti e porterà al rinnovo delle cariche sul territorio bergamasco.

Forse in quella data, ma magari anche un po’ più in là, appunto, si potrà dare conto della risposta che la città aspetta da dopo l’estate, quella appunto del nome del competitor di Elena Carnevali, candidata sindaco della coalizione di centrosinistra. Il centrodestra non ha infatti ancora sciolto le riserve, con un tavolo regionale, in cui siederanno i big di FdI, Lega e Forza Italia che, di fatto, non si è appuntato data e ora per discutere dell’argomento. Certo, bisogna fare in fretta perché dall’altra parte è già tempo di impegni, visite e incontri di rappresentanza.

Il nodo da sciogliere resta sempre la famigerata spartizione dei capoluoghi, con Pavia a fare l’ago della bilancia e, a cascata, tutto in resto. Bergamo compresa. Ma il tempo stringe e lo sanno bene non solo i vertici dei partiti, ma anche i referenti sul territorio che, al momento, restano nel limbo. Del resto anche lo stesso Matteo Salvini, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede della Lega a Grumello al Piano, non ha fatto mistero di augurarsi di vedere candidato, programma e squadri pronti prima di Natale. 

Al momento lo scacchiere vede in campo Andrea Pezzotta, nome scelto e indicato da Fratelli d’Italia, Alessandra Gallone, Carlo Saffioti e Gianfranco Ceci per Forza Italia. E che sia l’uno o l’altro, molto dipenderà dalla volontà del partito con la fiamma di intestarsi proprio la battaglia su Pavia. Se fosse, allora a Bergamo la palla passerebbe agli azzurri, diversamente, se si dovesse dare continuità al governo del Carroccio dopo l’uscita di Fabrizio Fracassi, allora Tremaglia e i suoi potrebbero giocare la partita da protagonisti lanciando la candidatura dell’avvocato penalista.

Un civico, moderato, professionista di lungo corso, titolare di uno degli studi più importanti della città, conosciuto ai più perché legale della famiglia Gambirasio, ma non solo. Oggi impegnato in molti dei casi di cronaca nera più importanti e delicati che fanno capo alla nostra città. Un trascorso professionale illustre per un volto noto e stimato in città, e non solo nei salotti della Bergamo bene, capace di pescare sia nel mondo del civismo, quello dell’area moderata, che in quello dell’imprenditoria. Difensore di Claudio Galimberti, il “Bocia”, nelle sue vicende giudiziarie, Pezzotta ha anche messo il piede nel mondo popolare, quello della Curva e degli Ultras, per via dell’incarico ricevuto.

Chi lo conosce bene, infatti, lo descrive non solo come l’integerrimo avvocato tutto d’un pezzo, serio e preparato, sempre in giacca e cravatta, ma anche come l’uomo che, tolti i panni del professionista, è dedito alle sue passioni tanto quanto alla socialità. Amante della musica, da anni fa parte di un gruppo con cui si diletta a suonare la chitarra. Una passione speciale per le note country. Quanto di più lontano si possa dunque pensare, nell’immaginario collettivo, tolta la toga.

“Incarna perfettamente la bergamaschità”, racconta chi lo conosce bene. “Perché è una persona moderata e mite, un uomo che fa della misura la sua cifra”. Pezzotta è infatti stato sempre lungamente corteggiato dalla coalizione di centrodestra, anche nelle tornate elettorali precedenti, perché visto come il rappresentante perfetto del mondo della terra di mezzo, del candidato che non ha appiccicata l’etichetta del politico e che non ha la tessera in tasca. Certo, non va dimenticata la sua esperienza come assessore all’Urbanistica sotto l’egida Tentorio, in quella occasione nominato in quota a Forza Italia, la casa dei liberali. Principi politici non lontani da quelli che hanno accompagnato il mandato da sindaco di suo zio, Giacomo Pezzotta, eletto nel 1966 “quale elemento di spicco della Democrazia Cristiana”, si legge sul sito di Palazzo Frizzoni.

Pezzotta scelto dunque perché l’espressione di una candidatura vicina ai valori del centrodestra, tanto che potrebbe raccogliere il sì di tutte e tre le forze politiche, ma in grado di avvicinare anche l’alveo degli elettori del centro, specie quelli che non si riconoscono né nella destra né nella sinistra. E che potrebbe giocare le sue carte andando ad intercettare mondi diversi, allargando gli orizzonti del voto in maniera verticale.

 

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