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Nuova campagna

“Ora che lo so. Il cellulare può aspettare”: niente smartphone ai bimbi sotto i due anni fotogallery

In occasione della ‘Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza’, il Comune di Bergamo sviluppa una proposta destinata a sensibilizzare tutti quei genitori che consentono l’uso della tecnologia sotto i due anni di vita

Bergamo. “Sotto i due anni di vita gli schermi fanno male”, sottolinea nel suo intervento l’Assessore all’Istruzione del Comune di Bergamo, Loredana Poli, nel corso della ‘Giornata Mondale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza’, nella quale il Comune di Bergamo ha voluto promuovere la nuova campagna di sensibilizzazione “Ora che lo so”.

“Ci focalizziamo su questa campagna che nasce da un alert segnalato da due canali – annuncia l’Assessore Poli -: da un lato grazie al lavoro svolto dai ‘Servizi per l’Infanzia del Comune’ a proposito
del tema dell’utilizzo del digitale, soprattutto negli asili nido date le alte richieste dei genitori e dall’altro tramite la sollecitazione dei pediatri di base che hanno notato uno stupore generale dei genitori di fronte al divieto dell’uso di device ai figli”.

Il fulcro dell’iniziativa, in collaborazione con ATS Bergamo, Pediatri di famiglia Bergamo, Garante per i diritti dell’infanzia e adolescenza del Comune di Bergamo, Associazione Parole O_Stili, e con la partecipazione di SpazioUau, consiste nel voler mettere a conoscenza come l’utilizzo di schermi digitali risulti altamente dannoso per la crescita di infanti sotto i due anni di vita, il tutto svolto nella cornice di una giornata che si basa su quattro principi fondamentali, contenuti nella ‘Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza’: diritto alla parità di trattamento, alla salvaguardia del benessere, alla vita e all’ascolto.

“Da anni facciamo incontri e colloqui con genitori che ci chiedono come fare – spiega Livia Cosmai, Responsabile dei ‘Servizi per l’infanzia del Comune di Bergamo’ -. Abbiamo preparato alcuni tavoli di discussione come il ‘Caffè delle mamme’ o il ‘Caffè dei papà’ per analizzare al meglio la situazione, che sta diventando davvero troppo pericolosa”.

I numeri sono a dir poco preoccupanti: si parla di ben oltre il 58% di bambini italiani che, tra gli undici e i quindici mesi, utilizzano computer, tablet o smartphone e la media giornaliera di fruizione stimata è all’incirca di 2 ore al giorno; tutto ciò ha risvolti negativi sia nel rapporto tra genitore e figlio, ma anche per lo sviluppo del bambino stesso, il quale può incorrere a diversi problemi fisici come un aumento del peso corporeo e dolori muscolari dovuti all’inappropriata postura assunta durante la fruizione.

Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

“Voglio precisare che non intendiamo denigrare i device, ma parliamo di una fascia d’età dove non esistono benefici per i bambini, ma solo potenziali danni – ci tiene a precisare in modo convinto, la Dottoressa Chiara Zanolini, Pediatra di famiglia a Bergamo -; tutto ciò perché il cervello del bambino si trova in una situazione di estrema vulnerabilità, per questo si tratta di un tempo prezioso da non perdere. Cosa è indispensabile per un bambino piccolo? Innanzitutto ricevere uno sguardo efficace e non distratto, in modo tale da sviluppare quello che si chiama “Attaccamento sicuro”, il quale è alla dell’evoluzione. In secondo luogo, attraverso esperienze dirette – di tipo motorio, sensoriale, emotivo e relazionale – che si svolgono nella semplicità della vita reale: l’allattamento, il gioco o una passeggiata all’aria aperta. Per questo ai genitori dico di avere il coraggio di spegnere il cellulare in presenza del bambino perché è un momento prezioso”.

Tra le statistiche più inverosimili si pensi come circa il 35% dei genitori racconti le fiabe ai propri bambini tramite dispositivi elettronici altoparlanti come Alexa, riducendo sempre di più l’interazione col bambino.

“Vorrei che l’infanzia abbia la possibilità di un diritto nell’essere ascoltata – dichiara Leonello Venturelli, Garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del Comune di Bergamo -. A noi interessa una genitorialità efficace e responsiva e gli smartphone non devono essere un ostacolo”.

La campagna è attiva tramite alcuni spazi affissioni della città, nel sito dell’iniziativa (https://oracheloso.bergamo.it/ ) e su http://www.bambiniegenitori.bergamo.it/ .

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