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Serie c

L’Atalanta Under 23 è già una solida realtà: crescita costante e quarto posto in classifica

Dopo un avvio intermittente, la squadra di Modesto ha trovato la quadra: con 5 vittorie nelle ultime 6 partite i nerazzurri stazionano già nella parte alta della classifica al primo anno tra i professionisti

E’ giunto il momento per un primo bilancio relativo all’Atalanta Under 23, ovvero la seconda squadra della Dea, il cui progetto si è concretizzato nel corso dell’estate con l’iscrizione al campionato di Serie C. In altre parole, una new entry assoluta, con una rosa plasmata nel giro di pochissimo tempo e concepita soprattutto per dare vita ad una vera e propria sinergia con la prima squadra allenata da Gian Piero Gasperini.

Inserita all’interno del girone A, la squadra ‘B’ dell’Atalanta è stata affidata a Francesco Modesto. Una scelta tutt’altro che casuale perché il tecnico di Crotone – con oltre 100 panchine tra i professionisti nel curriculum – altro non è che uno degli allievi del Gasp, suo maestro durante la parentesi da calciatore al Genoa e ora al timone della neonata formazione bergamasca.

E’ stato lui il profilo scelto dallo stato maggiore del club orobico per guidare un gruppo di calciatori, dal gradino più basso del professionismo, chiamati a tracciare un percorso di crescita che li possa indirizzare, un giorno, fino alla Serie A. Perché sì, la mission dell’Under 23, come quella di tutte le seconde squadre, è esattamente questa: crescere profili di calciatori che possano puntare ad entrare nelle dinamiche della prima squadra.

Per cementare questo filo conduttore che lega l’Atalanta alla sua seconda formazione si è scelto di lavorare su un’impostazione che traesse di fatto spunto da quanto proposto da Gasperini con i suoi ragazzi: anche Modesto, infatti, schiera in campo i suoi poggiandosi sui principi della difesa a tre, dando ampio risalto al lavoro degli esterni – chiamati a viaggiare a tutta fascia – oltre all’inserimento di un rifinitore alle spalle delle due punte. Un modulo di fatto speculare a quello con cui i ‘grandi’ affrontano il triplo impegno in Serie A, Europa League e Coppa Italia.

Principi sui quali è stato forgiato questo nuovo progetto che, dopo un periodo di fisiologico adattamento ad una realtà complessa e competitiva come quella della Serie C, ha visto l’Atalanta Under 23 acquisire sempre più consapevolezza nei propri mezzi, come certificato dagli ultimi risultati maturati sul campo.

Se la prima parte di campionato è stata decisamente altalenante, con l’arrivo del mese di ottobre l’Atalanta ha letteralmente cambiato marcia: nelle ultime sette partite sono arrivate ben cinque vittorie, un pareggio e una sconfitta. Un ruolino di marcia che ha permesso ai nerazzurri di piegare avversari che in questa categoria possiedono un comprovato bagaglio d’esperienza e, soprattutto, di issarsi addirittura al quarto posto, in condivisione con la Virtus Verona. Un risultato ovviamente parziale ma senza dubbio inaspettato per una creatura che ha visto la luce soltanto una manciata di mesi fa.

Tra le fila nerazzurre sono diversi i giocatori che stanno fornendo risposte positive in questa avventura nuova di zecca: l’Atalanta Under 23 si è già confermata vera e propria cooperativa del gol con ben 13 giocatori diversi a segno nelle prime 13 uscite di campionato. Su tutti spiccano ovviamente i 4 centri a testa di Giuseppe Di Serio (tornato dal prestito al Perugia) e di Jonathan Italeng. Tra le certezze a disposizione di Modesto ci sono poi il portiere Paolo Vismara, i centrali di difesa Alberto Masi (nonché capitano), Daniele Solcia, Giovanni Bonfanti (che ha svolto tutto il ritiro estivo con la prima squadra) e le frecce laterali Marco Palestra (classe 2005) e Andrea Ceresoli. A centrocampo stanno trovando continuità anche Teophilus Awua, Alessandro Mallamo e Alassane Sidibe. Senza dimenticare Leonardo Mendicino, classe 2006, già convocato da Gasperini per la gara di Europa League contro lo Sturm Graz, e Alessandro Cortinovis, seppur costretto ad un minutaggio sin qui limitato.

Sono loro alcuni dei volti di spicco di questa giovane realtà che impara a crescere mentre impara a vincere, prendendosi il lusso di battagliare nei quartieri alti del torneo. L’obiettivo? Parlare di lotta per salire in Serie B – la massima categoria raggiungibile con la prima squadra in A – è un esercizio decisamente prematuro e azzardato, ma il gruppo sembra avere margini molto ampi e questa è una notizia che non può che fare bene a tutto l’universo atalantino.

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