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La lezione

Studio e sport: le star dell’atletica leggera salgono in cattedra all’UniBG

Filippo Tortu, Anna Bongiorni e Alessia Pavese raccontano l'esperienza di coniugare l'attività agonistica e accademica e i loro traguardi

Bergamo. Sono stati accolti da un grandissimo numero di studenti gli ospiti d’eccezione dell’incontro avvenuto martedì (14 novembre) nell’Aula Magna della sede dell’Università di Sant’Agostino: Anna Bongiorni, Alessia Pavese e Filippo Tortu, stelle dell’atletica leggera italiana e rappresentanti della nazionale agli ultimi Mondiali di Budapest, hanno raccontato, attraverso le loro testimonianze, la possibilità di coniugare attività sportiva e studio.

Ad aprire la serata, con gli onori di casa, ci ha pensato il Magnifico Rettore dell’Università, il Dott. Sergio Cavalieri che ha voluto ribadire l’importanza del legame tra ateneo, sport e città: “Questo rapporto triangolare ci ribadisce il nostro dovere nella volontà di investire in altri impianti sportivi, oltre al CUS di Dalmine”.

Tema centrale della chiacchierata con gli atleti, moderata dal professor Antonio Borgogni, è l’importanza del gruppo. A rubare la scena ci ha pensato Filippo Tortu che si è dimostrato subito molto sciolto, tanto da creare alcuni siparietti simpatici, soprattutto con il suo fedele amico Roberto Rigali, non presente fisicamente ma in collegamento telefonico; l’atleta, medaglia d’oro alle olimpiadi di Tokyo, si è dimostrato anche molto esaustivo e per nulla banale nei suoi interventi: “Per un singolo sentirsi parte di una squadra è fondamentale per restare all’interno dei binari, poiché il tutto garantisce la forza e la consapevolezza necessarie a fare cose che si reputano impossibili”.

A sottolineare l’importanza della figura di Filippo, ha preso parola Alberto Barbera, allenatore bergamasco di Alessia e Roberto: “Filippo è una persona positiva in questo mondo perché è riuscito a far scattare quella scintilla della quale il mondo dell’atletica aveva bisogno”.

Positività e unione sono le parole chiave anche dell’intervento di Rigali, affiliato alla Bergamo Stars Atletica: “Le altre squadre di staffettisti non sono unite quanto la nostra ed è forse questa la differenza che ci fa dare sempre quel qualcosa in più”.

Si è toccato, come da programma, anche il legame tra studio e sport, che va sicuramente a condizionare la vita di un atleta a certi livelli, sia in ottica positiva che negativa. “Lo studio durante l’attività sportiva mi ha aiutato a ricoprire al meglio il mio tempo e a concentrarmi al massimo in quello che dovevo fare e anche con ottimi risultati – puntualizza Anna Bongiorni, laureatasi in medicina nel 2019 – ho passato due anni difficili nella mia carriera nei quali avevo pensato di mollare ma grazie al gruppo sono riuscita a rilanciarmi e a centrare grandi obiettivi”.

Percorso più complicato per Alessia Pavese, atleta di Villa di Serio tra le fila dell’Aeronautica Militare: “I primi segnali negativi li ho avuti già dalle superiori, infatti non c’era molta collaborazione da parte di alcuni professori, ma nonostante ciò mi sono iscritta all’università rendendomi subito conto di come però, non essendoci la Dual Career – progetto destinato agli studenti atleti – non riuscissi a seguire le lezioni e per questo ho deciso di mollare, ma riprenderò quando avrò più tempo”.

Hanno preso parte ai discorsi iniziali anche Stefano Pietrosanto, Col.t.SPEF, Comandante dei Corsi di Accademia, Applicazione e Speciali dell’Accademia della Guardia di Finanza, Giorgia Gandossi, consigliera provinciale con delega allo sport, Pompeo Leone, segretario della FederCusi e Alessandra Gallone, consigliera del ministro dell’Università e della Ricerca.

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