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Dal vaticano

Guerra in Medio Oriente, le parole del Papa: “Testimoni di una tragedia”

Il commento del Santo Padre Francesco e l'appello dei capi delle Chiese di Gerusalemme e della Terra Santa sul conflitto Israele-Palestina

“Dall’inizio della guerra si respira un’atmosfera di tristezza e dolore. Migliaia di civili innocenti, tra cui donne e bambini, sono morti o hanno riportato gravi ferite. Molti soffrono per la perdita della casa e dei propri cari. In tutta la regione moltissimi hanno perso il lavoro e soffrono di una grave crisi economica. Nonostante i nostri ripetuti appelli per il cessate il fuoco e per la diminuzione della violenza, la guerra continua”.

I Patriarchi e i capi delle Chiese di Gerusalemme e della Terra Santa lanciano un appello alla sobrietà e alla solidarietà con chi soffre a causa della guerra. Invitano sacerdoti, religiosi e fedeli a “stare vicino a coloro che affrontano queste sofferenze rinunciando ai segni festivi non necessari”. Incoraggiano “a concentrarsi sul significato spirituale del Natale, ponendo attenzione ai fratelli e sorelle colpiti dalla guerra e dalle sue conseguenze”. Invitano a sostenere generosamente, “come possono, le vittime della guerra esortando anche altri a unirsi in questa missione di misericordia”. Così “sosterremo coloro che continuano a soffrire, come Cristo ha fatto per noi”.

Il Santo Padre: “Siamo testimoni di una tragedia nei luoghi in cui il Signore è vissuto, in cui ci ha insegnato ad amare, a perdonare e a far del bene a tutti e invece sono dilaniati da sofferenze tremende che colpiscono soprattutto gli innocenti”. Il pensiero va alla Terra Santa, lacerata da violenze e da un conflitto che provoca migliaia e migliaia di morti. Le parole di Francesco sembrano il lamento del profeta su Gerusalemme. Dice all’Ordine equestre del Santo Sepolcro: “Certamente vivete questo incontro condividendo il grande dolore della Chiesa madre di Gerusalemme e implorando il dono della pace”. Parla della croce che spicca sui mantelli dell’Ordine: “Il braccio orizzontale ricorda l’impegno a far sì che la dedizione a Cristo crocifisso e risorto abbracci tutta la vita e nella carità vi renda vicini a ogni fratello e sorella. Il braccio verticale richiama che vita di preghiera e servizio dei fratelli”.

 

Papa Francesco
Foto d'archivio

 

Il Pontefice è vicino a chi soffre, palestinesi e israeliani: “Vi abbraccio in questo momento buio”. All’Angelus di domenica 12 novembre 2023 rinnova il grido: “Le armi si fermino, non porteranno mai la pace. Il conflitto non si allarghi. Basta!”. Invoca aiuti per Gaza stremata e la liberazione degli ostaggi: “Si soccorrano i feriti, si proteggano i civili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari alla popolazione stremata. Si liberino gli ostaggi. Ogni essere umano, cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolo e religione, è sacro e prezioso agli occhi di Dio e ha diritto a vivere in pace. Preghiamo e lavoriamo senza stancarci perché il senso di umanità prevalga sulla durezza dei cuori”.

Il Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) e la Conferenza europea delle Chiese (Cec) esprimono “solidarietà con chi, in Israele e Palestina, lavora per promuovere la pace”; denunciano la violenza che “non può essere un modo per difendere una causa”; chiedono alla comunità internazionale di “mobilitarsi e sostenere il diritto internazionale e le risoluzioni dell’ONU per aprire negoziati verso una pace duratura, nella verità e nella giustizia”; condannano “a violenza e la crudeltà dei terroristi di Hamas, che hanno colpito Israele”; chiedono che i terroristi siano assicurati alla giustizia e che i corridoi umanitari siano aperti per consentire l’accesso alle cure e all’evacuazione”.

Di Medio Oriente parla l’assemblea straordinaria dell’episcopato italiano in corso questa settimana ad Assisi. Nella vigilia il cardinale arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, ha ricevuto, nella sede di Roma, l’ambasciatore di Palestina presso la Santa Sede Issa Kassissieh. Per il cardinale “è necessario giungere quanto prima al ‘cessate-il-fuoco’, alla liberazione degli ostaggi e all’apertura di canali umanitari, come ha più volte chiesto il Papa. Le Chiese in Italia sono vicine, assicurano il loro sostegno agli appelli del Pontefice, all’attività della Santa Sede e dei patriarchi di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa e del Medio Oriente”. Un particolare pensiero va ai cristiani di Terra Santa: “Non siete soli. Solo insieme e con il contributo di ciascuno potremo porre fine ai conflitti: la guerra è sempre una sconfitta”. L’incontro segue alla visita che il cardinale ha fatto alla sinagoga della sua Bologna e all’incontro con l’ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede, Raphael Schutz, che si è svolta nella sede Cei.

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