Treviglio. “Fa quasi più caldo qui fuori che in aula”. Questo è solo uno dei tanti commenti pronunciati dagli studenti dell’istituto Archimede di Treviglio, che martedì 14 novembre sono rimasti fuori dai cancelli per scioperare contro la mancanza del riscaldamento nelle aule.
“I termosifoni non funzionano – ha raccontato un’ex rappresentante d’istituto – ma questa storia ormai va avanti da più di cinque anni. Gli impianti di questa struttura sono obsoleti, e ogni volta che facciamo domande ci dicono che per ora la situazione non si può risolvere e che dobbiamo contattare la Provincia. Peccato che quando lo abbiamo fatto, non abbiamo ottenuto risposte. Ormai qui tutti si stanno chiedendo se non sia un problema della scuola, che forse non si sta interessando abbastanza e non sta spingendo a dovere per trovare una soluzione, visto che allo Zenale qui vicino il riscaldamento funziona. Intanto, noi tutti i giorni veniamo qui vestiti a cipolla, entriamo e facciamo lezione con 13 o 14 gradi. Molti di noi non si tolgono neanche i giubbotti. Ogni anno scioperiamo, e poco dopo – quasi come per magia – i caloriferi tornano a funzionare”.
Un altro studente ha commentato: “Ci sono tanti problemi in questa scuola, ma questo è veramente pesante per tutti. Ogni anno, quando arriva ottobre, si sta al freddo. Su a Bergamo dovrebbero rendersi conto di come stiamo messi e dare dei fondi all’istituto, per far vedere quantomeno che gli interessa qualcosa degli studenti. Non è possibile che ogni anno ci propinino sempre le solite scuse. Intanto ci lasciano qua al gelo e continuano a giocare a scaricabarile. Qualcuno deve prendersi la responsabilità e fare qualcosa per risolvere la situazione una volta per tutte”.
“Quando ci siamo lamentati ci è stato detto di ballare o di fare stretching o yoga prima di entrare in classe, perché altro non si può fare in attesa di un riscontro dalla Provincia. Ma è possibile che non ci sono i soldi per risistemare gli impianti? Andremo avanti così per sempre? ” – ha commentato una delle studentesse, che poco dopo si è diretta verso casa.
La preside dell’Archimede, Maria Chiara Pardi, ha parlato con un gruppo di ragazzi di terza, ma non ha rilasciato dichiarazioni in merito. La Provincia, dopo le prime proteste, aveva fatto sapere che “a inizio 2023 la centrale termica dell’Istituto Archimede è stata oggetto di riqualificazione con una spesa di 80 mila euro per potenziare i generatori. Io stesso andai a scuola per parlarne agli studenti”, come spiegato dal consigliere Umberto Valois.
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