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Filago

Neodecortech, nei primi nove mesi dell’anno i ricavi giù del 17,2%

Per il gruppo attivo nella produzione di superfici decorative e del flooring, utilizzati nel settore dell’interior design, il calo è dovuto all'andamento generale del mercato e alla riduzione dei prezzi unitari di circa il 5-7%

Filago. I ricavi netti consolidati al 30 settembre 2023 per la Neodecortech di Filago ammontano a 125 milioni di euro, in diminuzione del 17,2% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, chiuso a 151 milioni. Tale decremento, per il gruppo attivo nella produzione di superfici decorative per pannelli nobilitati e del flooring utilizzati nel settore dell’interior design, è principalmente imputabile sia all’andamento generale del mercato che alla riduzione dei prezzi unitari di circa il 5-7%.

L’Amministratore delegato Luigi Cologni, commentando i dati al 30 settembre 2023, afferma che “anche nella filiera delle superfici decorative legate al mercato del mobile e dell’arredo nel corso dei primi nove mesi del 2023 è proseguito il rallentamento iniziato a metà del 2022. Questo rallentamento è stato particolarmente severo nell’ambito del segmento del flooring, mentre lo è stato in misura minore nel segmento del furniture dove le nostre vendite si concentrano. A questo proposito, è interessante osservare che, nell’ambito delle tipologie di mobile, la cucina è stata quella che ha sofferto il ritracciamento del mercato solo nell’ultima parte del terzo trimestre dell’anno in corso ed è proprio al mondo delle cucine che sono particolarmente rivolte le ultime due delle linee di prodotto introdotte nell’offerta commerciale del Gruppo: Laminato ed EOS tp”.

“Riguardo alle materie prime, nel corso del primo semestre 2023, ma non nel successivo trimestre, si è assistito alla continuazione della diminuzione dei prezzi per tutte le materie strategiche del Gruppo, pur attestandosi su livelli di riduzioni modeste rispetto alla crescita registrata su tutto il 2022. Per i prossimi mesi, l’aspettativa è che i prezzi di alcune materie prime (cellulosa, materie plastiche) possano subire qualche incremento mentre per le altre si prevede una sostanziale stabilità”.

I mercati che fanno registrare il maggior calo sono America (-64,3%) e Italia (-12,2%) con il resto dell’Europa allineato a questo livello di decremento (-11,3%). Per la controllata Bio Energia Guarcino (“BEG”), la diminuzione dei ricavi rispetto ai primi nove mesi del 2022 è collegata, da un lato, alla diminuzione delle quotazioni dell’energia nel 2023 rispetto al 2022 e, dall’altro lato, al fatto che dal 31 marzo 2023, termine del primo periodo di massimizzazione, al 15 maggio 2023, inizio del secondo periodo di massimizzazione, l’operatività dell’impianto è stata sospesa a causa della sospensione di detto meccanismo, per poi fermarsi nuovamente il 30 settembre 2023, al concludersi del secondo periodo di massimizzazione.

“L’indebitamento finanziario netto è aumentato -spiega Cologni-, rispetto al 31 dicembre 2022, passando da 30,7 a 36,0 milioni di euro: + 5,3 milioni, principalmente a causa del mancato incasso della reintegrazione dei ricavi derivanti dal cd. “meccanismo di massimizzazione” da parte della controllata Bio Energia Guarcino, i quali al 30 settembre 2023 ammontano a 14,6 milioni di euro. Nel corso del mese di ottobre sono però stati già incassati i primi 1,1 milioni di euro ed entro la fine dell’anno stimiamo di incassarne ulteriori 5 milioni. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente l’indebitamento finanziario netto si riduce di 5,4 milioni di euro. Per quanto riguarda nello specifico Bio Energia Guarcino, il regime di massimizzazione (previsto dal Decreto-Legge 29 dicembre 2022, n. 198, convertito con la Legge 24 febbraio 2023, n. 14, il quale estendeva i presupposti legislativi del piano di massimizzazione di 12 mesi fino al 31 marzo 2024) è venuto meno a partire dal 1° ottobre 2023, salvo eventuali ulteriori proroghe. Sempre con riferimento a Bio Energia Guarcino è importante ricordare che il meccanismo ordinario di incentivazione GRIN tornerà ad essere pienamente attivo a partire dal 1° gennaio 2024″.

 

Generico novembre 2023

 

Più nel dettaglio, le vendite della divisione carta decorativa stampata sono in diminuzione del -10,3%, le vendite della divisione carta decorativa si riducono del -24,4% e quelle della divisione energia del -16,0% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

Gli altri ricavi pari a 7,5 milioni di Euro (+30,7%) includono ricavi per massimizzazione inerenti il 2022 per 2,6 milioni di euro e la rilevazione dei crediti di imposta per energivori e gasivori per il primo semestre 2023 per 2,9 milioni di euro.

Il costo del venduto e gli altri costi operativi netti ammontano a 107,9 milioni di euro, con un’incidenza dell’86,4% sui ricavi, in decremento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a 130,2 milioni di euro (86,2% dei ricavi).

I costi per il personale ammontano a 15,6 milioni di euro con un’incidenza del 12,5% sui ricavi, stabili rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (15,7 milioni di Euro). I dipendenti in forza al 30 settembre 2023 sono n. 389 rispetto ai n. 393 del 30 settembre 2022.

Il margine operativo lordo (EBITDA) ammonta a 11,3 milioni di euro in riduzione rispetto ai 15,6 milioni di euro al 30 settembre 2022. La marginalità al 30 settembre dell’anno in corso (9,1% dei ricavi) è in leggera decrescita rispetto al 30 settembre 2022 (10,3% dei ricavi) ma migliore rispetto al 31 dicembre 2022 (8,1% dei ricavi).

Il margine operativo netto (EBIT) è pari a 4,4 milioni di euro (3,5% dei ricavi) e si confronta con 8,4 milioni di Euro (5,6% dei ricavi) al 30 settembre 2022.

Gli oneri e i proventi finanziari netti al 30 settembre 2023 ammontano a -1,4 milioni di euro. La loro diminuzione significativa (-4,5 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, è legata all’effetto netto dello stralcio del debito finanziario prescritto verso il MICA (circa 5 milioni di euro) e del credito correlato verso Andreotti Fotoincisioni (1,3 milioni di euro), pari complessivamente a 3,7 milioni di Euro. Nei primi nove mesi del 2022 gli oneri e proventi finanziari netti, aggiustati dello stralcio del debito/credito di cui sopra, ammontavano a 0,6 milioni di euro. Gli interessi passivi del gruppo facente capo a Neodecortech, legati ai costi dei mutui, leasing e delle linee a breve, sono in crescita rispetto al 30 settembre 2022 per effetto degli aumenti dei tassi di interesse di mercato con il loro conseguente impatto sulla quota di debito a tasso variabile (pari a circa l’85%), nonostante la costante ottimizzazione dell’impiego delle linee di credito bancario.

Il risultato prima delle imposte evidenzia un utile di 3,0 milioni di Euro e beneficia dei ricavi di integrazione della massimizzazione della controllata BEG per il periodo 19 settembre – 31 dicembre 2022 e si confronta con un utile pari a 11,5 milioni di euro dello stesso periodo dell’esercizio precedente, il quale beneficiava dello stralcio del debito/credito di cui sopra.

Il periodo al 30 settembre 2023 chiude con un utile netto di 3,2 milioni di euro (2,5% dei ricavi), in riduzione rispetto all’utile netto al 30 settembre 2022 pari a 9,9 milioni di euro (6,6% sui ricavi) al lordo degli effetti non ricorrenti sopra descritti.

Gli investimenti in immobilizzazioni materiali realizzati nei primi nove mesi del 2023 sono stati pari a 4,6 milioni di euro in linea con le previsioni di investimento per il 2023. Nello stesso periodo del 2022 gli investimenti ammontavano a 6,1 milioni di euro.

L’indebitamento finanziario netto è in aumento rispetto al 31 dicembre 2022 passando da 30,7 a 36,0 milioni di euro: + 5,3 milioni di euro. Tale condizione risente in misura rilevante del mancato incasso della reintegrazione dei ricavi da parte della controllata BEG. L’entità di tali crediti al 30 settembre 2023 è pari a 14,6 milioni di euro. Rispetto al 30 settembre 2022 l’indebitamento finanziario netto si incrementa di 5,4 milioni di euro.

Con riferimento al periodo dal 1° gennaio 2023 al 30 settembre 2023, l’andamento dei ricavi e dell’indebitamento finanziario netto risultano in linea con le stime del budget 2023.

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