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Un lungo elenco

Uccisi dalle persone di cui si fidavano: da Cogne a Pedrengo, gli infanticidi in Italia

Secondo il rapporto Eures, solo dal 2010 al 2022 i bambini al di sotto dei 12 anni ammazzati dai genitori nel nostro Paese sono stati 149

L’infanticidio più noto in Italia è quello di 21 anni fa a Cogne, in Valle d’Aosta, ma sono molti quelli compiuti negli ultimi anni. Secondo il rapporto Eures, solo dal 2010 al 2022 i bambini al di sotto dei 12 anni uccisi dai genitori nel nostro Paese sono stati 149. E spesso si tratta di casi di omicidio-suicidio.

L’ultimo infanticidio, doppio, è quello che ha interessato la nostra provincia. A Pedrengo Monia Bortolotti, una giovane donna di 27 anni, di origini indiane ma residente fin da piccola in Bergamasca, è stata arrestata sabato 4 novembre dai carabinieri: è accusata di aver ucciso i suoi due figli, Alice di 4 mesi nel 2021 e Mattia di 2 mesi nel 2022. Li avrebbe soffocati perché non sopportava il loro pianto prolungato.

Pedrengo, mamma arrestata con l'accusa di doppio infanticidio

Gli altri casi di infanticidio in Italia

Luglio 2022, Milano. Il corpo senza vita di Diana, 18 mesi, viene ritrovato senza vita nella casa dove viveva con la madre, Alessia Pifferi. è stata lei a chiamare i soccorsi quando ha trovato la piccola senza vita a casa. Diana, accerterà l’autopsia, è morta di stenti dopo una settimana durante la quale la madre l’aveva lasciata da sola per trascorrere del tempo con il suo nuovo compagno a Leffe, in Val Seriana.

Giugno 2022, Catania. Martina Patti, 23 anni, racconta che la sua bambina, Elena, 5 anni, è stata rapita. Il giorno dopo, messa alle strette dai carabinieri, fa ritrovare il cadavere della piccola in un campo a 200 metri da casa e si scopre che è stato infanticidio: l’ha uccisa con un coltello da cucina.

Marzo 2022, Mesenzana (Varese). Un uomo di 44 anni si è tolto la vita dopo aver ucciso i suoi due figli di 13 e 7 anni, a Mesenzana, nel Varesotto. A ritrovare i cadaveri è stata la madre dei ragazzini che era andata a prenderli. I genitori delle due vittime erano in fase di separazione.

Gennaio 2022, Mozzarone (Varese). Un uomo di 40 anni, Davide Paitone, uccide con una coltellata alla gola il figlio di 7 anni. I carabinieri ritrovano il corpo del piccolo nascosto dell’armadio, insieme con un biglietto di confessione. L’uomo, dopo aver ammazzato il figlio, tenta di uccidere anche la moglie dalla quale si stava separando, accoltellandola. Il 40enne ha provato a fuggire, ma è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri proprio per infanticidio e tentato omicidio.

Ottobre 2021, Verona. Due bambine, di origini cingalesi, di 3 e 11 anni sono state ritrovate senza vita nella loro stanza, in una casa di accoglienza, a Verona. Da subito sono partite le ricerche della loro madre, il cui cadavere è stato successivamente ritrovato nell’Adige.

Giugno 2021, Ferrara. All’alba arriva una telefonata al 112: “Mio figlio è morto”. Al loro arrivo, i carabinieri trovano una donna di 29 anni, con profondi tagli ai polsi, sotto shock che dice loro di aver ucciso il figlio, un bimbo di un anno, che i militari trovano ancora nel lettone della mamma dove aveva dormito.

Marzo 2021, Cisliano (Milano). Edith aveva 2 anni, è stata uccisa dalla mamma, Patrizia Coluzzi, 41 anni, accusata di omicidio aggravato per la morte della figlia , avvenuta per soffocamento. Quella sera non c’erano i due fratelli maggiori, avuti dalla 41enne da un primo matrimonio. Dopo l’infanticidio della piccola, la donna ha tentato di togliersi la vita, infliggendosi ferite alla pancia e alle braccia con un’arma da taglio.

Marzo 2014, Lecco. Edlira Dobrusci, 37enne di origini albanesi, ammise di aver ucciso le sue tre figlie Simona di 13 anni, Keisi di 10 e Sidnei di 4. Dopo averle ammazzate a coltellate, la donna ricompose i cadaveri sul letto della sua camera.

Novembre 2014, Ragusa. Loris Stival viene trovato in un canalone, a 4 chilometri dalla scuola che frequentava. La madre Veronica Panariello ne aveva denunciato la scomparsa qualche ora prima. Per la morte del figlio la donna sta scontando una pena a 30 anni di reclusione.

Aprile 2013, Carovigno (Brindisi). Il 4 aprile Francesca Sbano avvelena la figlia di 3 anni con del diserbante e subito dopo si lancia dal balcone della sua casa vicino brindisi. Lascia alla famiglia un biglietto: ‘benedetta la porto via con me’. La piccola muore qualche ora più tardi in ospedale.

Marzo 2013, Rovito (Cosenza). Il 6 marzo una 43enne della provincia di Cosenza, Daniela Falcone, va a prendere il figlio di 11 anni a scuola e lo porta in montagna. è qui che lo uccide, sgozzandolo con le forbici. Lo colpisce ripetutamente. Tenterà invano, di lì a poco, di suicidarsi.

Ottobre 2013 Abbadia Lariana (Lecco). Una donna, 25enne della costa d’avorio, uccide il primo dei suoi due figli infierendo più volte sul corpo del piccolo.

Agosto 2011, Feniglia (Grosseto). Una donna ha ucciso il proprio bambino di 16 mesi, lanciandolo nelle acque della Feniglia durante una gita in pedalò. Nel suo pc, gli inquirenti ritrovano tracce riconducibili alla volontà della donna di ‘liberarsi’ del bambino.

Febbraio 2010, Ceggia(Venezia). Tiziana Bragato, 47 anni, uccide il figlio, di sei anni, soffocandolo, poi si impicca. Sarà il marito a scoprire l’omicidio-suicidio.

Luglio 2009, Parabiago (Milano). Il 20 luglio Marcella Sardeni, dirigente d’azienda di 35 anni, affetta da grave depressione, ha ucciso il figlio di 4 anni strangolandolo con un cavo del telefono. Dopo 4 mesi, la donna confessa di essere stata lei.

Agosto 2009, Genova. Un neonato di 19 giorni viene strangolato dalla madre con il cavo del cellulare: la donna poi si toglie la vita. La 35enne viveva da sola con il piccolo e soffriva di depressione post-partum.

Settembre 2009, Castenaso (Bologna). Uccide i figli di 6 e 5 anni accoltellandoli, poi si suicida buttandosi già dalla terrazza al secondo piano della casa dove vivevano. I carabinieri ritrovano i copri dei bimbi sul letto. La donna, sarà poi accertato, soffriva di depressione per una separazione in vista dal marito.

Maggio 2005, Casatenovo (Lecco). Un bambino di 5 mesi viene trovato annegato nella vasca da bagno di casa sua. Alle forze dell’ordine, la madre, 29 anni, racconta che dei ladri sarebbero entrati in casa, l’avrebbero picchiata. Il bambino, rimasto solo, sarebbe scivolato nell’acqua fino ad annegare. Due settimane dopo, la donna confesserà il delitto.

Settembre 2005, Merano. La 39enne Christine Rainer telefona al 118: ‘venite, ho ucciso mio figlio’. La donna ammazza a coltellate il figlio, 4 anni, che aveva appena iniziato a mangiare pane e marmellata. Dice di aver avuto un ‘blackout’ agli agenti della polizia che l’hanno portata in commissariato, dove tenta di uccidersi lanciandosi dal secondo piano.

Marzo 2005, Roma. Ha soltanto 2 mesi la piccola che viene ritrovata morta, uccisa da una coltellata, nella sua casa alla Romanina, a Roma. La madre, dopo averla uccisa, tenta il suicidio.

Luglio 2004, Vieste (Foggia). Una donna di 33 anni soffoca i propri figli, di 2 e 5 anni, tappando loro la bocca con del nastro adesivo. In quello stesso modo, si suicida di lì a poco. è il padre, un uomo di 37 anni, a ritrovare senza vita i figli e la donna.

Marzo 2004, Lecco. Una donna di 37 anni, di origini albanesi, uccide a coltellate le sue tre figlie di 3, 10 e 13 anni. Poi ha tentato di togliersi la vita. Interrogata dai magistrati confessa l’infanticidio.

Giugno 2003, Desio (Monza e Brianza). Una donna peruviana di 29 anni strangola e affoga in un wc dell’ospedale di Desio la figlia di tre mesi, che era ricoverata per una caduta dalla carrozzina.

Maggio 2002, Valtellina. Il 12 maggio una 31enne, nella sua casa a madonna dei monti, frazione del comune di Valfurva, ha aperto lo sportello della lavatrice e ha messo dentro il cestello la sua bambina di 8 mesi. L’ha uccisa attivando il lavaggio. Sarà il padre a scoprire l’infanticidio, rientrato in casa con l’altra figlia di 11 anni.

Gennaio 2002, Cogne. Samuele Lorenzi ha 3 anni, viene trovato senza vita, con ferite profonde sulla testa, nel lettone dei genitori, nella casa di Montroz. La madre, Annamaria Franzoni chiama i soccorsi e chiede aiuto ai vicini di casa. L’arma del delitto, probabilmente una roncola, non sarà mai ritrovata. Condannata a 30 anni in primo grado, nel 2004 la donna si vede ridurre la pena a 16 anni in appello, con la concessione delle attenuanti generiche. Nel 2008, la cassazione conferma i 16 anni di reclusione. Franzoni ha scontato 6 anni in carcere, 5 ai domiciliari, estinguendo in anticipo la pena per buona condotta.

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