Ad appena tre mesi dalla sua entrata in vigore, la nuova legge regionale che punta a snellire la burocrazie per la comunicazione di cessazione dell’attività delle imprese può ormai dirsi già rodata. La conferma arriva dai numeri divulgati dalla Camera di Commercio, che evidenziano come siano state ben 13.378 le pratiche lombarde (di cui 1.963 solo in provincia di Bergamo) che, secondo la nuova normativa, sono transitate dall’1 agosto scorso presso il Registro Imprese della Camera di Commercio competente per poi arrivare, tramite un nuovo applicativo informatico, al SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) di competenza. In base al nuovo iter, è poi lo stesso SUAP a contattare gli Enti terzi competenti in relazione al singolo procedimento, eliminando quindi l’onore della doppia comunicazione da parte delle aziende a Registro Imprese e SUAP.
L’elevato numero di pratiche avviate in provincia di Bergamo – in regione secondo solo a Milano (3.880) e Brescia (2.296) – è strettamente legato all’adesione quasi totalitaria dei Comuni bergamaschi al progetto: all’appello, infatti, ad oggi mancano solo 32 Comuni in tutta la Lombardia, di cui sei (Bolgare, Brignano Gera d’Adda, Calusco d’Adda, Ghisalba, Osio Sotto e Paladina) nella nostra provincia.
“La mission della Camera di Commercio è quella di supportare tutte le imprese della provincia garantendo le medesime opportunità di dialogo con le pubbliche amministrazioni – commenta Andrea Vendramin, Conservatore del Registro Imprese di Bergamo -. Per gli imprenditori dei sei Comuni della nostra provincia che ancora non hanno attivato il collegamento telematico questa semplificazione non è ancora realtà. Rinnovo quindi la disponibilità della CCIAA di Bergamo a supportare, attraverso il SUAP Associato Camerale (SAC), tutti i Comuni in difficoltà nel gestire il SUAP con il proprio personale”.
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