Bergamo. Centrodestra, prende forza la candidatura di Andrea Pezzotta. Lo stimato avvocato penalista bergamasco, volto noto in città non solo per i suoi incarichi professionali ma anche per il trascorso politico, suo e della sua famiglia (lo zio è stato sindaco del capoluogo dal 1966 al 1979 in rappresentanza della Democrazia Cristiana e lui stesso ha ricoperto la carica di assessore all’Urbanistica, in quota a Forza Italia, ai tempi dell’era Tentorio), sembra proprio aver accettato la corte, serrata, di Fratelli d’Italia.
Tanto che sarebbe il suo il “sì convinto” contenuto della lista dei nomi che Andrea Tremaglia, deputato e coordinatore provinciale di FdI, ha consegnato a settembre ai vertici del partito. Figure spendibili per l’impegno relativo alle amministrative del 2024 che vedono al centro la sfida in città. Le stesse sulle quali si pronuncerà, a breve, il tavolo regionale che coinvolgerà tutti i rappresentanti della coalizione.
Una possibilità, quella di Pezzotta, che sta prendendo sempre più forma e che, nel farlo, ha lasciato sorpresi i più, soprattutto dalle parti del centrosinistra che, forse in virtù del diniego dell’avvocato già pronunciato in diverse occasioni, si aspettavano una figura politica, magari proveniente dalle fila di Forza Italia.
Quello del penalista è un nome circolato svariate volte in virtù dell’interessamento dei volti noti della destra bergamasca che hanno suonato alla sua porta anche cinque anni fa. Con un risultato finale fotocopia: il protagonista lusingato ma reticente, “costretto” a rifiutare per via degli impegni professionali del suo studio.
Questa volta, però, qualcosa sembra essere cambiato.
Un epilogo diverso e, forse, anche nuove geometrie nell’asse della coalizione. La sua candidatura, espressione di Fratelli d’Italia, potrebbe infatti essere accettata e condivisa sia da Lega che Forza Italia anche nel momento in cui il primo partito del Paese decidesse di non intestarsi direttamente la battaglia.
Del resto, il centrodestra non ha mai fatto mistero di non voler mettere, a tutti i costi, la bandiera sul capoluogo con la candidatura di una singola forza, qualunque essa fosse, ma di puntare a scegliere liberamente, mirando dritto al più forte e mettendo da parte le mere logiche di partito a fronte di una figura capace di portare a casa il risultato.
Una partita tanto importante quanto in salita, con il centrosinistra che a Bergamo governa indisturbato da quasi dieci anni, ma che presenta, e va detto, anche condizioni diverse, a partire dall’attuale sindaco Giorgio Gori fuori dai giochi e con un vento a favore, se si guarda il trend nazionale e regionale.
In una città pressoché moderata quale è sempre stata Bergamo, sembra poi davvero difficile che Lega e Forza Italia possano dire di no al nome di uno stimato professionista che certo non ha appicciata l’etichetta dell’uomo di destra ma che, pescato nella società civile e per via della natura della sua stessa candidatura, potrebbe facilmente trovare consensi anche nell’area del centro.
Una sfida, quella alle porte che, se giocata con un’unità di intenti da parte del centrodestra, al punto di fare sintesi, vedrebbe così contrapposta una figura politica, quella di Elena Carnevali, ex deputata del Partito Democratico, ad una civica, quella di Andrea Pezzotta. Partita interessante e non scontata che si giocherebbe proprio sul filo del rasoio di quel 20% che tanto fa gola a tutti.
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