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Dal 16 novembre al 3 dicembre

Donizetti Opera 2023: 55 appuntamenti per l’edizione più ricca di sempre fotogallery

Dopo l’inaugurazione con la musica elettronica, il messaggio ecologista de “Il diluvio universale”, “Alfredo il Grande”, la rara versione di “Lucie de Lammermoor” e “Il piccolo compositore di musica”, farsa di Mayr

Bergamo. “La complessità del nostro tempo necessita di cultura”. Sottolinea la necessità di ogni arte “sempre contemporanea” il direttore artistico Francesco Micheli nel presentare la nona edizione del festival Donizetti Opera, rassegna dedicata alle opere del compositore bergamasco che si terrà a Bergamo dal 16 novembre al 3 dicembre, organizzato dalla Fondazione Teatro Donizetti presieduta da Giorgio Berta con la direzione generale di Massimo Boffelli, la direzione artistica di Micheli e quella musicale di Riccardo Frizza. Un’edizione che, confermano gli organizzatori, sarà “la più ricca di sempre”: 55 appuntamenti tra opere, concerti, attività per scuole e famiglie, incontri, convegni, film, mostre. “Forme d’arte che prendono vita attraverso artisti e professionisti che vivono il loro tempo e – spiega Micheli – grazie all’interazione ed alla collaborazione tra varie realtà culturali”.

Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura, Donizetti Opera presenterà, da sabato 11 novembre, ogni giorno uno o più appuntamenti, legati ai titoli operistici ed ai temi di riflessione individuati.

Un festival che, anche quest’anno, propone spettacoli che possano offrire uno sguardo nuovo e differente rispetto alla stagione tradizionale. In questo senso, come spiega Micheli, “nello spirito donizettiano che unisce elevazione culturale ed intrattenimento”, ogni weekend si aprirà il giovedì con LU OpeRave (16, 23 e 30 novembre), una nuova creazione-rave (dal tema “La città che inventa”), che debutterà al Balzer Globe, ispirata alla più celebre delle opere donizettiane (la Lucia di Lammermoor), firmata dal regista e coreografo Mattia Agatiello con la direzione creativa di Stefano Libertini Protopapa, lanciando uno sguardo verso la contemporaneità e l’innovazione.

Cinque quadri intervallati da DJ Set che mostrano la vicenda di Lu, un giovane cameriere che riconosce la propria vicenda in quella di Lucia di Lammermoor e che ritrova lo stimolo per tornare alla vita grazie all’esempio della protagonista narrata da Donizetti. Un incontro tra la musica di Donizetti e l’elettronica, una fusione pensata per parlare al pubblico di ogni generazione, confermando la forza innovativa e rivoluzionaria della poetica donizettiana. Un DJ Set che sfocia in una festa, ideale apertura, ogni settimana, dei tre titoli proposti dal festival al Teatro Donizetti ed al Sociale.

“Il diluvio universale” (17 e 25 novembre e 3 dicembre, Donizetti), diretto da Riccardo Frizza con l’allestimento firmato dal duo artistico MASBEDO, Mariano Furlani e 2050+, unisce per la prima volta Fondazione Donizetti con la GAMeC, in un’opera di soggetto sacro dove le vicende bibliche si mescolano con i sentimenti personali e dove il cataclisma finale diventa spunto per un’articolata riflessione sulla sostenibilità dell’impronta umana sul pianeta Terra, in linea con il tema “La città natura” di Capitale della Cultura. Il linguaggio multidisciplinare di Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni (i MASBEDO), tra creazioni video e performance, valorizza la rete di metafore e simboli dell’azione tragica.

Per il ciclo #donizetti200, viene poi proposto il dramma eroico “Alfredo il Grande” (19 e 24 novembre, Donizetti), diretto da Corrado Rovaris con la regia di Stefano Simone Pintor. Una nuova edizione controllata sulle fonti dell’opera, che si riferisce alla tematica “La città dei tesori nascosti” di Capitale della Cultura. Il titolo si caratterizza anche per la presenza imponente di una banda sul palcoscenico, nella messa in scena delle vicende dell’omonimo sovrano medievale inglese, venerato come santo dai cattolici e dagli anglicani.

 

Generico novembre 2023

 

Terzo titolo al Donizetti (con tema “La cultura come cura”) sarà “Il piccolo compositore di musica” (2 dicembre), farsa di Giovanni Simone Mayr in una versione rielaborata da Micheli con Giorgio Pesenti e la direzione di Alberto Zanardi, prima tappa di un progetto pluriennale curato dal direttore artistico con gli allievi della Bottega Donizetti e quelli del Politecnico delle Arti “G. Donizetti – G. Carrara”. Mayer mette in scena i propri allievi (tra cui Donizetti) che interpretano sé medesimi alle prese con l’allestimento del saggio finale.

Al Teatro Sociale verrà rappresentata invece “Lucie de Lammermoor” (18 e 26 novembre e 1 dicembre), una versione rara del celebre capolavoro preparata per le scene parigine (sul podio Pierre Dumoussaud, regia di Jacopo Spirei), debuttata nel 1839 e diventata un caposaldo della cultura nazionale. L’opera si rifà al tema della “Città illuminata”, ponendo come riferimento il legame etimologico Luce-Lucia e il culto di Santa Lucia, molto importante per i bergamaschi.

Tra le iniziative correlate, sono da ricordare in particolare il Dies Natalis, con diverse attività previste per mercoledì 29 novembre, il Donizetti Christmas Day (sabato 2 dicembre), le attività con le scuole e “Donizetti e la Bergamo del belcanto”, rassegna cinematografica del progetto “Cinema al Cuore” promosso dalla Federazione Italiana Cineforum.

“L’edizione più ricca di sempre, all’altezza di questo anno di Bergamo Capitale Italiana della Cultura – commenta Giorgio Gori, sindaco di Bergamo – che si lega fortemente alle tematiche discusse quest’anno. Siamo grati alla Fondazione Donizetti per aver portato la lirica all’interno della città”.

“Un connubio tra città e lirica che permette ad ogni cittadino di incontrare il patrimonio donizettiano – spiega Nadia Ghisalberti, assessore alla cultura – un lavoro, anche di ricerca, del maestro Micheli, che attira appassionati da tutto il mondo”.

“Donizetti Opera è un appuntamento centrale per la Fondazione e per Bergamo” commenta Giorgio Berta, presidente della Fondazione Teatro Donizetti. “Un festival sempre più internazionale e collaborativo – spiega il direttore generale Massimo Boffelli – che, anche grazie alla collaborazione con altre realtà, che per 15 giorni trasforma Bergamo in una città festivaliera”.

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