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Verso il processo

Yana, uccisa a 23 anni dall’ex fidanzato: Dumitru Stratan rischia l’ergastolo

Fissata per il 21 novembre l’udienza preliminare nei confronti del 33enne reo confesso della giovane originaria di Romano, uccisa il 20 gennaio scorso a Castiglione delle Stiviere

Si avvicina il processo per Dumitru Stratan, reo confesso dell’omicidio di Yana Malayko, la 23enne originaria di Romano di Lombardia uccisa il 20 gennaio scorso a Castiglione delle Stiviere (Mantova).

Il Giudice per le indagini preliminari di Mantova, Chiara Comunale, ha fissato per il prossimo 21 novembre l’udienza preliminare in cui dovrà valutare la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero Lucia Lombardo nei confronti dell’ex fidanzato della vittima, che non si rassegnava alla fine della relazione.

L’accusa è pesante: omicidio premeditato mediante percosse e soffocamento violento, con le aggravanti della premeditazione e di aver commesso l’omicidio della persona con cui aveva avuto una relazione affettiva, oltre al reato di occultamento di cadavere al fine di assicurarsi l’impunità.

In seguito alla confessione del 33enne e considerata la gravità del fatto, sembra scontato che sarà accolta la richiesta della procura mantovana.

Secondo quanto emerso dall’autopsia effettuata sul cadavere della giovane, le sarebbero stati fatali almeno quattro colpi alla testa inferti dal 33enne Stratan con un corpo contundente, probabilmente una spranga di metallo. Il corpo della ragazza venne ritrovato solo una decina di giorni più tardi sotto una catasta di legno al confine tra il Bresciano e il Mantovano, dove era stato abbandonato chiuso in un sacco.

Yana avrebbe provato a difendersi con tutte le sue forze, come testimonierebbero le ferite sulle mani. Il suo ex potrebbe essersi servito di un cuscino con cui l’avrebbe, alla fine, soffocata. Presenti anche segni di percosse sulle labbra.

Prima di trasferirsi a Castiglione Yana aveva abitato a Romano insieme alla sua famiglia. La nonna, sposata con un bergamasco, ancora vi risiede. La ragazza aveva frequentato le scuole nel paese della Bassa e a Seriate, poi aveva iniziato a lavorare come barista in un locale di Bergamo. Si era poi spostata a Chiari e a Covo.

A rappresentare i genitori di Yana, la mamma Tatiana Serberchuk e il papà Oleksandr Malaiko, è l’avvocato bergamasco Angelo Lino Murtas: “Finalmente si intravede ora il processo per omicidio. – le parole del legale – con i genitori della povera ragazza che non piangono più ma solo perché hanno terminato tutte le lacrime. Non cerchiamo certo vendetta, ma soltanto una giustizia giusta, facendo riconoscere la premeditazione anche dalle minacce di morte e dagli appostamenti nei giorni precedenti, cosa che aprirebbe le porte all’ergastolo”.

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