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Scontro in consiglio

Bufera sulla Fiera di Treviglio: il Pd valuta segnalazioni alla Corte dei conti

L'opposizione aveva chiesto all'amministrazione comunale di fare chiarezza sulla gestione del polo fieristico, ma non ha ottenuto risposte: "gravissime omissioni di atti d’ufficio"

Treviglio. Nonostante le pressioni della minoranza per ottenere delle risposte, l’amministrazione trevigliese non si è sbottonata riguardo ai numeri e al futuro di Treviglio Fiera. Ora il Pd intende sottoporre la questione alla Corte dei conti: “Le non risposte che ci avete dato sono gravissime omissioni di atti d’ufficio”. In particolare, si chiedeva al comune il conto degli importi versati dalla Cf Next – azienda che dal 2020 sta gestendo il polo fieristico – e se si stessero valutando quali altre fonti di incasso il gestore ricevesse dalla fiera.

Nelle scorse settimane, la minoranza aveva presentato un’interpellanza – poi discussa martedì (31 ottobre) in sede di consiglio – riguardo alla  gestione del polo fieristico, che durante l’anno ha visto scarsi incassi. Fino a luglio 2023 le entrate sono state di 40mila euro, a fronte delle 270mila preventivate. La fiera piace molto al pubblico, e difatti ha già visto più di 100mila visitatori nella prima metà dell’anno, ma come ha puntualizzato la consigliera del Pd Laura Rossoni, i conti devono tornare: “La Fiera è l’opera pubblica più costosa di sempre per Treviglio: siamo a 15,5 milioni di euro e ancora non è ancora finita. La società che ha in gestione il polo ogni anno percepisce dal comune 36mila euro, e trattiene per sé una percentuale che varia tra il 25 e il 40% del canone di affitto dell’area.

A fine anno scadrà il contratto e abbiamo chiesto al sindaco e alla giunta di riferire in consiglio quali sono le intenzioni per il 2024 – ha proseguito Rossoni – chiedendo una gara competitiva e di mettere a reddito l’area, così come farebbe un privato e come fanno tutti gli altri enti. Tuttavia, non c’è stata una risposta chiara. Lo ritengo un fatto grave, perché l’amministrazione sta spendendo i soldi di tutti i cittadini e i doveri di trasparenza e rendicontazione sono fondamentali”.

Alle domande della minoranza, l’assessore al Patrimonio Alessandro Nisoli ha risposto con un “accesso agli atti”, a cui risponderanno gli uffici competenti. Nisoli ha sorvolato anche sul futuro della gestione: “L’affidamento avverrà in ottemperanza a quanto previsto dal nuovo codice dei contratti”. Non è dato sapere, dunque, se in futuro parteciperanno altri enti pubblici o le rappresentanze economiche e sociali del territorio.

Rossoni non ha menato il can per l’aia, e ha replicato: “Se fosse stato un accesso agli atti l’assessore avrebbe dovuto rispondere entro dieci giorni, ma il termine è scaduto lunedì. Ancora peggio fa sulle intenzioni per il futuro del polo. Evidentemente è un tasto dolente. Come gruppo stiamo valutando eventuali segnalazioni”.

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