Empoli. Due parate diverse, ma anche per certi versi simili: quella di Carnesecchi su Puscas nel finale di gara contro il Genoa domenica (22 ottobre) e quella di Musso con il petto su Cambiaghi ad Empoli una settimana e un giorno dopo. Intervento da tre punti il primo, meno significativo ai fini del risultato e anche meno difficile il secondo, essendo arrivato sullo 0-3, ma statisticamente rilevante, perché, come in Atalanta-Genoa, arrivata sull’unica, vera grande occasione concessa agli avversari.
Morale della favola: l’Atalanta concede poco e subisce ancora meno. Terza difesa della Serie A con 8 gol concessi, tutti in tre partite, in trasferta: Frosinone, Lazio, Fiorentina. Guardacaso le uniche tre partite stagionali in cui sono effettivamente arrivate delle sconfitte. Quando la Dea porta a casa il clean sheet, i punti arrivano. E se l’attacco provvede, ecco che le vittorie piovono.
I numeri dell’avvio di stagione sono da record nella storia della società: la squadra di Gasperini ha mantenuto la porta inviolata in 7 delle prime 10 partite di questo campionato di Serie A e si tratta di un record di clean sheet per la Dea a questo punto della competizione.
Difesa ermetica, un punto in comune con la scorsa stagione, nella quale la partenza sprint aveva portato a raggiungere i 24 punti, uno start da record che non è stato recuperato, ma che traccia un segno di continuità. E di discontinuità col passato, visto che nelle precedenti 61 stagioni disputate era successo altrettante volte, due. E il segreto in entrambi i casi sembra essere la difesa.
“Nel calcio non esiste non rischiare niente, ci sono gli avversari e il rischio dipende anche da loro” ha dichiarato Gasperini nel post partita di Empoli, “quel che dobbiamo fare noi è non smettere di giocare e camminare: possiamo correre meno, ma dobbiamo muovere meglio la palla per impedire agli altri di recuperarla”.
Il punto di miglioramento è chiaro: evitare quelle “amnesie che sono costate punti”. Un punto da cui partire per rendere l’Atalanta ancora più sicura: il miglior fondamento su cui costruire gioco e un attacco che scalda i motori verso la parte più viva della stagione.
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