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L'inaugurazione

La basilica di Treviglio riapre ai fedeli con un dono speciale dal Vaticano

Grazie a una reliquia proveniente dalla tomba di San Pietro, la basilica di San Martino e Santa Maria Assunta diventa ancora più importante per i cattolici

Treviglio. Dopo un anno di chiusura per importanti opere di efficientamento energetico, consolidamento strutturale e ripulitura degli affreschi, la Basilica San Martino e Santa Maria Assunta riapre le porte ai fedeli, e lo fa in grande stile. Venerdì 10 novembre alle ore 21, l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, presiederà la messa di riapertura con il rito di dedicazione dell’altare, in cui verrà inserita una preziosa reliquia proveniente dal Vaticano, che al suo interno contiene alcuni frammenti di terra provenienti dalla tomba di San Pietro.

 

Generico ottobre 2023
Il nuovo impianto di illuminazione a led progettato da Studio Switch

 

“Il rito liturgico, che inizierà a luci soffuse, consisterà in due gesti molto significativi – ha spiegato il parroco, monsignor Norberto Donghi –. Il primo è l’inserimento della reliquia all’interno del marmo dell’altare: durante la celebrazione, la superficie del piano verrà scavata da un marmista, che provvederà a sigillare il prezioso dono nella piccola nicchia. Il secondo gesto sarà fatto dall’arcivescovo, che – accompagnato dai canti di consacrazione – verserà il crisma sull’altare ungendolo completamente. In quel momento si accenderanno tutte le luci e la basilica sarà illuminata in tutto il suo splendore, pensate dallo studio di lighting bergamasco Studio Switch.

Abbiamo scelto il 10 novembre come data perché, esattamente 135 anni fa, è stata fatta l’ultima consacrazione della basilica – ha proseguito il sacerdote –. Tanti i lavori fatti, e per una cifra non da poco: più di 3 milioni e mezzo di euro, di cui la maggior parte giunti da esterni (più di un milione è arrivato da Cariplo-Regione Lombardia, insieme al bonus facciate da 800mila euro). La parrocchia ha stanziato un milione di euro, ma al termine del cantiere avrà un debito di 200mila euro”.

 

Generico ottobre 2023
Monsignor Norberto Donghi

 

A dirigere i lavori sono stati gli architetti Claudia Bencetti e Gaetano Arricobene, che hanno pensato proprio a tutto. L’impianto elettrico, ora a norma di legge, è stato completamente rifatto, ed è stato progettato anche per valorizzare le opere d’arte all’interno attraverso un’illuminazione più suggestiva, realizzata con lampade a led.

Il vecchio impianto di riscaldamento ad aria (che provocava sbalzi di temperatura e movimenti d’aria che portavano le polveri fino ai soffitti, danneggiando gli affreschi) è stato sostituito da uno ad acqua a pannelli radianti, installato nelle piattaforme posizionate sotto alle panche per tenere al caldo i fedeli durante l’inverno. Una scelta necessaria, che ha consentito di sostituire la vecchia caldaia da 900 kW con un modello efficiente e moderno da 100 kW, tagliando di molto le emissioni inquinanti: “Abbiamo prestato attenzione alla Laudato si’ di Papa Francesco – ha affermato monsignor Donghi – che con le sue parole ha dato un grande impulso a tante parrocchie. Il lavoro fatto prima nel santuario e ora qui in basilica va in direzione di risparmio non solo economico, ma soprattutto energetico, evitando di immettere ingenti quantità di anidride carbonica nell’aria, a beneficio dell’ambiente e di tutti noi”.

Nella zona del presbiterio, invece, il riscaldamento è stato inserito sotto al pavimento: per fare ciò, le lastre di marmo sono state smantellate e mandate in laboratorio: “Tutte avevano spessori diversi – ha spiegato l’architetto Claudia Bencetti – ed essendo appoggiate direttamente sulla terra, alcune erano molto rovinate e sono state sostituite. Altre, ben conservate, sono state sistemate e rimesse al loro posto”.

 

Generico ottobre 2023
Le innovative pedane radianti poste sotto alle panche per riscaldare i fedeli

 

Per quanto riguarda la salvaguardia delle coperture della struttura, già lo scorso anno i lavori avevano interessato tutte le parti del tetto con lo scopo di mettere in sicurezza gli interni, perché erano state rilevate delle infiltrazioni, e alcuni affreschi avevano iniziato a rovinarsi. Oltre ad aver rifatto il cappotto, su tutto il perimetro della basilica sono stati introdotti dei dispositivi elettronici che sfruttano la polarità dell’acqua per contrastare l’umidità da risalita. “Tra i tanti interventi effettuati – ha continuato Bencetti – ci sono anche quelli di sostituzione delle travi in legno, che erano molto antiche (alcune risalivano alla fine del Quattrocento). Le tegole, invece, sono state fissate l’una all’altra, così non si muoveranno neppure in caso di eventi atmosferici estremi. Le facciate esterne, infine, sono state interamente ritinteggiate”.

Tutti gli affreschi sono stati ritoccati da restauratori specializzati, che hanno rimosso lo sporco che con gli anni si era depositato sui dipinti, facendo emergere o riscoprire diversi dettagli decorativi. Le bussole ligne, invece, sono state recuperate, e ora si possono apprezzare le venature di pregiato legno di noce di cui sono fatte. L’organo, con tutte le sue 2.500 canne, è in fase di restauro in un laboratorio specializzato, e sarà il grande protagonista della terza inaugurazione – tutta musicale – la prossima primavera.

 

Generico ottobre 2023
Uno degli affreschi nascosti ritrovati durante i lavori

 

Il “polittico di San Martino” del 1400 di Zenale e Butinone appoggiato a una parete della navata laterale sud, in posizione non consona per una corretta visione, è stato smontato, e ora è in fase di studio e osservazione da parte di esperti. Durante il suo spostamento, è emerso un mezzofresco che rappresenta Santa Apollonia: i restauratori hanno notato alcune pennellate a ridosso del volto della santa, segno che chi aveva installato il polittico ha deciso all’ultimo di fermarsi e di non eliminare del tutto quest’opera d’arte, che nei prossimi mesi verrà accuratamente ripristinata. Monsignor Donghi ha rivelato anche altre novità: “Il grosso dei lavori verrà inaugurato sabato 3 febbraio, quando mostreremo lo spazio museale che chiamiamo “La Porta del Cielo”, con il polittico che abbiamo traslato al suo interno e altre opere di rilievo come “il presepe del Maino” e la meno nota “Madonna addolorata”, una statua di terracotta alta più di 2 metri di raffinata fattura seicentesca.

L’idea è di rendere disponibili ogni fine settimana le visite guidate (e gratuite) alla basilica, in collaborazione con il Museo Verticale. Il parroco, però, ha precisato che le visite sono ancora in fase di pianificazione: “Circa 40 persone, dopo aver ricevuto una formazione dagli esperti di storia dell’arte Barbara Oggioni e Domenico Vescia, hanno dato la loro disponibilità per far parte del gruppo “Grappolo” (Gruppo amici del polittico) in veste di custodi, guide e curatori dei social. Tutte le comunicazioni a riguardo saranno disponibili molto presto sul sito di Treviglio Musei”.

La riapertura della basilica sarà preceduta, mercoledì 8 alle ore 16, da una visita guidata per gli imprenditori (locali e non), e alle 17 all’auditorium della cassa rurale Bcc Treviglio. Tra gli ospiti, insieme al parroco e al sindaco Juri Imeri, ci sarà Luigi Abete: già presidente della BNL e di Confindustria, oggi è a capo della Luiss Business School, della Fondazione BNL e dell’Associazione Imprese Culturali e Creative. Il secondo convegno, sempre all’auditorium, sarà martedì 14 novembre alle ore 18: si parlerà della responsabilità sociale di fare impresa con diversi ospiti, tra cui la presidente di Confindustria Bergamo e alcuni gruppi imprenditoriali, tra cui Coop Lombardia e Mediaset.

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