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L'iniziativa

Associazione Italia-Israele Bergamo: “Hamas ha distrutto le speranze di pace” fotogallery

L’associazione Italia Israele Bergamo ha promosso un presidio a sostegno della campagna internazionale per la liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas

Bergamo. A 21 giorni dall’attacco di Hamas alla popolazione civile Israeliana, Bergamo si mobilita per la richiesta di liberazione degli ostaggi presi da Hamas.

Sono 224 gli ostaggi: uomini, donne, bambini, anziani in mano al movimento politico islamico palestinese Hamas. La quasi totalità è costituita da civili presi dalle loro case, che hanno visto uccidere e morire per mano di Hamas genitori, mogli, mariti, fratelli, sorelle, nonni, nonne, amici, vicini di casa. Il 7 ottobre circa 1400 israeliani sono stati barbaramente trucidati e oltre 4692 sono stati feriti. 224 sono scomparsi e a livello internazionale è stata promossa, dal forum delle famiglie dei rapiti, la campagna #BringThemHomeNow che ha visto iniziative in tutto il mondo: da Londra a Berlino, da NewYork a Roma. Alla manifestazione sono stati presenti circa 25 attivisti pro Israele e una delegazione della Comunità Ebraica, che ha ringraziato gli organizzatori per la vicinanza e l’appoggio. Sono stati moltissimi i bergamaschi che si sono fermati a leggere i nomi dei rapiti e a vedere i loro volti.

“Vogliamo ricordare ai cittadini di non dimenticare! Non dimenticare che Hamas ha aggredito e ucciso con una ferocia e un odio che non ha precedenti: ha massacrato civili, bambini, anziani violentandone i corpi straziati; ha preso civili come ostaggi. Le immagini dei terroristi armati che tengono in braccio bambini di pochi mesi ai quali hanno ucciso poco prima i genitori, i fratelli, i nonni sono strazianti – ha dichiarato Carlo Saffioti, Presidente Onorario dell’Associazione -. Non dimenticare che Hamas ( come l’Iran, ha l’obbiettivo dichiarato di distruggere lo stato di Israele e uccidere tutti gli ebrei; non dimenticare che Hamas ha distrutto le speranze di pace legate agli accordi che di stavano formalizzando tra Israele e gli Stati arabi; che Hamas è il vero nemico dei palestinesi in gran parte costretti a subire la sua dittatura integralista e le conseguenze inevitabili della sua ferocia. Noi siamo di cultura Cristiana e liberale, siamo per la libertà, il rispetto, la laicità, vogliamo una pace giusta basata sul reciproco riconoscimento; piangiamo le vittime civili, i bambini morti in Palestina come in Israele ma non possiamo essere equidistanti tra chi vuole uccidere e massacrare e chi difende, a caro prezzo, il proprio diritto a esistere!”.

“Hamas e altri gruppi armati palestinesi hanno violato il diritto internazionale e mostrato un agghiacciante disprezzo per la vita umana commettendo crimini brutali come torture, stupri, uccisioni sommarie di massa e la cattura di ostaggi compreso quello di neonati, bambini, donne e anziani – ha aggiunto Simone Paganoni, Consigliere Comunale e appartenente all’Associazione Italia-Israele Bergamo -. Oggi chiediamo a tutti di condividere con noi l’appello per il loro immediato rilascio: far tornare a casa gli oltre 200 ostaggi è il primo e ineludibile passo per allentare la tensione e arrivare alla tregua che tutti noi auspichiamo”.

“I Civili, in particolare donne e bambini, non possono e non devono essere usati come merce di scambio – ha concluso Matteo Oriani, segretario generale dell’Associazione – gli ostaggi vanno liberati senza se e senza ma, senza condizioni, senza richieste. Vanno liberati subito! Abbiamo deciso di aderire alla campagna e invitiamo tutti a visitare il sito internet www.bringthemhonenow.net promosso dal Forum delle famiglie degli ostaggi. Centinaia di bergamaschi si sono fermati, hanno guardato i volti e i nomi dei rapiti e compreso la necessità della loro liberazione. Decine ci hanno dato il loro appoggio e spronato ad andare avanti per far scoprire le storie di chi è stato rapito attraverso il racconto dei familiari e a pensare come reagiremmo noi, come singoli, come comunità, come Stato se migliaia di civili italiani e bergamaschi fossero uccisi in un barbarico atto di guerra terroristico e centinaia fossero rapiti come trofei e merce di scambio”.

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