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L'osservato speciale

Non solo gol: l’Atalanta vede all’orizzonte il miglior Scamacca

Il classe 1999 contro il Genoa ha offerto una prova convincente anche spalle alla porta e aiutando la squadra in uscita: “Ha dato un bel riferimento” ha detto Gasperini. Segnali in vista di una crescita quasi annunciata

Molti la temevano, pensando alla possibilità di ricadute a livello fisico, invece la convocazione in Nazionale ha restituito all’Atalanta un Gianluca Scamacca non solo più integro, ma anche con una fiducia decisamente maggiore rispetto a quello che i nerazzurri avevano lasciato dopo la deludente partita persa all’Olimpico con la Lazio.

L’attaccante classe 1999 contro il Genoa è stato tra i migliori in campo, riscattando le prove piuttosto in ombra contro Sporting e, appunto, Lazio, al rientro dopo l’infortunio muscolare rimediato a Firenze. Il suo ciclo di sette partite si era concluso senza gol, con poche sufficienze e scarsi segnali incoraggianti, sia fisicamente che tecnicamente.

La doppietta contro il Monza – unici due gol finora in stagione – e l’ingresso in campo più che convincente contro il Sassuolo all’esordio assoluto avevano inevitabilmente alzato le aspettative: le cose positive sono rimaste e si sono riproposte domenica, quando il centravanti romano è sembrato nuovamente sulla strada verso la miglior condizione.

Merito anche del lavoro svolto con Spalletti in azzurro: allenamenti ad alto livello, intensità, minuti in campo, il gol a Wembley contro l’Inghilterra. Otto giorni lontano da Zingonia che destavano preoccupazione in termini fisici, e invece hanno portato solo benefici. A Scamacca e anche all’Atalanta.

Il lavoro spalle alla porta mostrato nei 79 minuti in campo al Gewiss Stadium ha ricordato in diversi momenti quanto già visto contro il Monza: la capacità di essere riferimento per la squadra in uscita, sottolineata anche da Gasperini, così come i tagli continui alle spalle dei centrali defilandosi verso l’esterno soprattutto destro, situazione da cui è nato l’1-0 di Lookman — che ha festeggiato come un suo gol. Risolutore indiretto.

Le problematiche fisiche manifestate fino a questo momento hanno inevitabilmente condizionato il suo percorso nerazzurro: l’operazione al menisco sul finire della scorsa stagione, poi il rientro e i piccoli acciacchi che non lo hanno aiutato ad arrivare subito al top. La chiave, come sempre, è la continuità nel lavoro: “Credo abbia tanti margini, ha bisogno di giocare e allenarsi” ha evidenziato nuovamente il mister nel post gara.

Anche in attesa di trovare la forma migliore, insomma, Scamacca sa essere un fattore non soltanto con i gol, ma anche per come è in grado di legare il gioco e far guadagnare metri alla squadra, portando fuori posizione i difensori. Tante indicazioni preziose, in attesa di arrivare al 100%, ma la strada è tracciata verso una crescita ormai annunciata.

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