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Premio fedeltà al lavoro 2023

Sara Bosatelli e la sua Gelateria Mandorlacchio: “Prodotti naturali per sentirmi artigiana al 100%”

"Io mi sento un’artigiana al 100%, perché non uso nessun semi-lavorato. Non che si tratti di qualcosa di negativo, ma ho deciso di proporre un prodotto che realizzo io, partendo da zero e scegliendo gli ingredienti che considero migliori"

Sara Bosatelli, 36 anni, titolare della Gelateria Mandorlacchio di Bergamo è una delle tre donne imprenditrici, premiate nell’ambito dell’iniziativa della Camera di Commercio di Bergamo “Fedeltà al Lavoro”.

Da dove nasce la passione per il gelato?

Sono diplomata in ragioneria e programmazione. Quando ho cominciato l’università, ho fatto diverse esperienze di lavoro, tra cui l’allenatrice di nuoto di alcuni ragazzi – l’ho fatto per 15 anni, ero una nuotatrice agonistica. La sera lavoravo in gelateria: qui ho iniziato ad appassionarmi a questo mestiere.

Com’è diventato il suo lavoro a tempo pieno?

Ho sempre sentito dentro di me che non sarei stata alle dipendenze di altri. Mi vedevo come imprenditrice, volevo qualcosa di mio. Ci ho messo 15 anni, ma ci sono riuscita! L’occasione si è presentata quando una collega che lavorava a tempo pieno in gelateria è andata in maternità, così mi hanno chiesto di prendere il suo posto. Mi piaceva l’ambiente: il gelato è un prodotto che dà gioia. E poi, lavorando più ore, ho scoperto che mi piaceva stare anche in laboratorio, non solo dietro al bancone, con i clienti.

Ma non si è fermata, vero?

Mi accorgevo che stavo imparando molto, ma non mi bastava. Allora ho deciso di iscrivermi a Cast Alimenti, la Scuola di Cucina e Pasticceria di Brescia, e ho frequentato vari corsi professionalizzanti. Volevo studiare la teoria per capire meglio quello che stavo facendo.

Nella motivazione del premio “Fedeltà al Lavoro” si dice che ha “puntato a rimodernare le attrezzature dell’attività rilevata, scegliendo macchine a minore impatto ambientale e realizzando gelati, partendo solo da prodotti naturali (non semilavorati), ponendo grande attenzione ai clienti intolleranti a certi ingredienti (proposte senza lattosio, a basso indice glicemico ed eliminazione totale del glutine)”. Ci vuole parlare del suo gelato?

Io mi sento un’artigiana al 100%, perché non uso nessun semi-lavorato. Non che si tratti di qualcosa di negativo, ma ho deciso di proporre un prodotto che realizzo io, partendo da zero e scegliendo gli ingredienti che considero migliori. È come quando si decide di fare una torta a casa: una cosa è aprire una busta di miscela, altra cosa è aggiungerci burro e uova, un’altra ancora è preparare la torta con farina, zucchero e tutto ciò che serve. La torta è buona in tutti e tre i casi, ‘fatta in casa’ sempre, ma solo nell’ultimo caso l’ho fatta interamente io, a mano. La stessa cosa vale per il gelato; non uso nemmeno, per esempio, le paste della frutta secca, ma sono io che tosto i pistacchi. Il mio gelato, infatti, al gusto risulta un pochino granuloso. Io parto da zero per qualunque cosa, e scelgo ingredienti naturali.

Come scegli i suoi fornitori?

Scelgo quelli che, per me, sono i migliori. Le mie nocciole vengono dal Piemonte, i pistacchi dalla Sicilia, i limoni da Siracusa. Per il caffè e per il cacao scelgo fornitori che con i loro prodotti eccellenti mi fanno fare ‘il giro del mondo’: le migliori essenze e miscele là dove queste naturalmente nascono. Scelgo, quindi, prodotti IGP (indicazione geografica protetta, ndr)

Sono cambiati i gusti dei consumatori?

Credo che la qualità del prodotto si sia alzata ovunque e che sia aumentata anche la cultura del cibo da parte dei clienti, complici anche i programmi televisivi di cucina. Anni fa se il pistacchio non era verde, non era pistacchio per il cliente. Se l’amarena non era fuxia, non andava bene. Le cose sono cambiate, in meglio.

Quali sono i gusti che vanno di più?

Mandorlacchio – la mia specialità, che unisce mandorle e pistacchio – e nocciola con gianduia.

A chi dedica questo premio?

A mio papà Gianni, il mio supporter numero uno. Il giorno della premiazione porterò le mie amiche, che hanno insistito per anni perché aprissi una gelateria tutta mia e mi hanno sempre sostenuta, anche nei momenti difficili.

Quale lezione ha imparato dalla pandemia?

‘Chi la dura, la vince’. Se credi davvero in quello fai, niente può fermarti. Ho aperto la partita iva il 9 marzo 2020, il 10 marzo hanno chiuso l’Italia. Il 30 marzo ho acquistato la Gelateria del Viale, dove avrei aperto la mia. Non ci poteva essere una partenza peggiore di questa, ma sono andata avanti: sapevo che la mia scelta era quella giusta, ho dovuto tenere duro e affrontare questo momento così difficile.

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