• Abbonati
Associazione luca coscioni

Suicidio assistito, in Lombardia raggiunte le 5000 firme: verso la proposta di legge regionale

Dopo il deposito delle firme, l’Ufficio di Presidenza dovrà deliberare sull’ammissibilità

La Lombardia ha raggiunto la soglia delle firme necessarie per la proposta di legge regionale sul “suicidio assistito”. Sono infatti oltre 5.000 i cittadini e le cittadine residenti in Lombardia che ad oggi hanno sottoscritto “Liberi Subito”, la proposta di legge elaborata dall’Associazione Luca Coscioni, di cui è tesoriere Marco Cappato, per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria. Un risultato ottenuto in meno della metà del tempo a disposizione: la campagna infatti è partita il 22 settembre scorso e la scadenza per raccogliere le firme era prevista per gennaio 2024. La raccolta firme ora proseguirà fino al 30 novembre 2023.

La campagna di raccolta firme è stata già avviata e conclusa con successo in 5 Regioni (Abruzzo, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Friuli Venezia Giulia). Oltre a queste anche Sardegna e Marche hanno depositato la pdl, ma tramite l’iniziativa di alcuni consiglieri regionali. In Basilicata la proposta di legge è invece stata promossa dall’iniziativa dei Comuni. Quindi sono 8 le Regioni già pronte a discutere la proposta.

In Lombardia, dopo il deposito delle firme, l’Ufficio di Presidenza dovrà deliberare sull’ammissibilità della proposta di legge. Solo dopo il parere di ammissibilità, inizierà l’iter di discussione per l’approvazione della proposta.

“Esprimiamo la nostra gratitudine alle oltre 5000 persone che hanno già sottoscritto la proposta di legge regionale “Liberi subito” – ha dichiarato Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni, durante il XX Congresso dell’Associazione Luca Coscioni in corso fino a domenica a Milano. “Grazie alla loro azione, il Consiglio regionale avrà l’occasione di discutere e decidere su come garantire i diritti costituzionali dei pazienti della Lombardia in materia di fine vita, in particolare per impedire che qualcuno debba subire indefinitamente, come una tortura, una sofferenza insopportabile contro la propria volontà. In Lombardia continuiamo la raccolta per raccogliere le firme di sicurezza e proseguire con il coinvolgimento trasversale di forze politiche e sociali”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
leggi anche
englaro savarese
L'intervista
Fine vita, Beppino Englaro: “Il parlamento faccia la sua parte su suicidio assistito ed eutanasia”
Dj fabo
Caso dj fabo-cappato
Il suicidio assistito non è sempre punibile: storica sentenza della Consulta
No eutanasia
La campagna
Anche a Bergamo i manifesti choc contro l’eutanasia e il suicidio assistito
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI