• Abbonati
A cura di

Humanitas a Bergamo

Una borsa di studio

Essere infermiere: il futuro e lo sviluppo della professione. Seconda edizione del Premio “Cinzia Bano”

Vincitrice della seconda edizione del Premio è Giorgia Rizzi, studentessa del terzo anno della sede di Bergamo di Humanitas University

Il ricordo di una professionista, di una donna che ha dedicato la sua vita all’aiuto degli altri, di un’amica che ha lasciato il segno. Cinzia Bano era un’infermiera, mancata prematuramente all’inizio del 2022, che ha lavorato nell’ospedale Humanitas Gavazzeni di Bergamo per diciassette anni con grande dedizione.

Giunge alla seconda edizione il premio Cinzia Bano”, istituito in sua memoria da Humanitas Gavazzeni e Castelli e Humanitas University nel campo dell’infermieristica: una borsa di studio destinata agli studenti e studentesse del terzo anno del Corso di laurea in Infermieristica di Humanitas University, sezione Bergamo.

Il Premio per l’anno accademico 2023/2024 è stato consegnato giovedì 19 ottobre al Centro Congressi Giovanni XXIII, durante il convegno organizzato dagli ospedali Humanitas a Bergamo dal titolo “L’espressione della cultura sanitaria nell’arte della cura, del management e della ricerca: i talenti del coordinatore per la società del domani”.

“In una giornata dove si è parlato di ricerca ed arte, ripenso a come Cinzia quotidianamente impiegasse i suoi talenti nell’assistenza. Il suo sapere era messo a disposizione dei pazienti e dei colleghi. Per lei essere infermiera era la sua più bella arte, la sua più bella poesia. Con il suo lavoro ha trasmesso questo talento agli altri per lo sviluppo di una professione da lei tanto amata”, commenta la dottoressa Katia Morstabilini, direttrice delle Professioni sanitarie di Humanitas Gavazzeni e Castelli.

Il premio 2023 “Cinzia Bano”

Vincitrice della seconda edizione del Premio è Giorgia Rizzi, studentessa del terzo anno della sede di Bergamo di Humanitas University, con un elaborato sul tema “L’infermieristica è una disciplina “giovane”, ma il prendersi cura è una delle arti più antiche. L’infermiere, come professionista, è la figura capace di tradurre tale arte nella realtà sanitaria, partendo dalla ricerca, per non fermandosi allo status quo. Qual è la chiave di volta per i professionisti e per il nostro sistema salute?

 

Giorgia Rizzi vincitrice del Premio Cinzia Bano di Humanitas

 

Esaminato dalla Commissione di valutazione, lo scritto di Giorgia Rizzi è stato premiato per aver delineato una serie di requisiti e qualità che l’infermiere deve avere oggi all’interno di una organizzazione complessa quale è un ospedale, tenendo sempre quale valore centrale del lavoro la passione per la cura e l’assistenza dei pazienti.

“Ci teneva ad esprimere quello che è per me la professione infermieristica, dove le chiavi di volta sono l’educazione continua, il lavoro di equipe, la comunicazione con il paziente e con i colleghi. Non si fa l’infermiere ma si è infermieri, curando anche con un sorriso, un gesto, una parola di sollievo”, racconta Giorgia Rizzi.

“Anche in occasione di questa seconda edizione del premio in ricordo della collega, si conferma quanto la collaborazione e l’integrazione tra ospedale e Università riesca a contribuire sia professionalmente che umanamente al percorso di crescita dei nostri studenti – afferma Beatrice Mazzoleni, direttrice dei corsi di Laurea triennale e magistrale di Infermieristica di Humanitas University –. Il contributo degli studenti che hanno partecipato, ha evidenziato il valore dell’attenzione alla persona assistita che viene data quotidianamente dagli infermieri attraverso la messa in campo di conoscenze cliniche e scientifiche e del valore della cura”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI