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Il voto

Pgt, la maggioranza approva il testo che ridisegna la Bergamo del futuro

Scontro tra centrosinistra e centrodestra con la Lega che si mette di traverso "perché è inaccettabile votare al buio". 'L'assessore Valesini replica: "dall'opposizione una lettura superficiale e distorta del piano"

Bergamo. Serata dedicata alle replica della Giunta e voto per il nuovo testo del Pgt che arriva in aula al suo atto finale, dopo una maratona durata una settimana. Voce alla Giunta che, dopo le parole di settimana scorsa degli assessori Marco Brembilla e Stefano Zenoni, trova espressione in Loredana Poli, Marcella Messina, Nadia Ghisalberti e Francesco Valesini. 

Nelle dichiarazioni di voto di Forza Italia, a firma Gianfranco Ceci, “la richiesta di spiegazione sul perchè il piano sia stato affidato alle mani anche di tre tecnici non bergamaschi, che con la città hanno davvero poco da spartire. E proprio perché è stato dichiarata l’evidente marca politica, è chiaro che, per questa ragione, potrebbe anche essere preso e buttato alle ortiche”. Anche la Lega è contraria: “E’ inaccettabile che votiamo al buio – così Luisa Pecce –, perché il documento non garantisce la perfetta conoscenza della destinazione d’uso e delle volumetrie e, in più, manca la comprensione sull’ultima stesura dopo l’approvazione della Vas. E’ difforme. Chiederò quindi chiarimenti in merito anche alla Regione”. Contrari anche Bergamo Ideale e Fratelli d’Italia.

Il testo passa con 21 favorevoli, 11 contrari e nessun astenuto. 

L’assessore Poli: “La città educante”, strumento per mettere in relazione cittadini e servizi

“Stiamo parlando di una pianificazione urbanistica che non riguarda la parte legata all’edilizia – così l’assessore all’Istruzione Poli –, e che ha uno sviluppo temporale previsto in un ordine temporale di dieci anni. E’ importante ricordarlo perché lo strumento di pianificazione guarda all’insieme del piano dei servizi, con un taglio diverso che punta all’insieme e alle relazione tra i servizi. Come funziona l’interazione tra scuola e servizio sociale è una richiesta dei dirigenti scolastici. Occorre ragionare sulle relazioni tra i servizi per arrivare a sempre più cittadini. Il Pgt è uno strumento programmatico di lungo periodo. Le scuole devono essere aperte, ci dice anche il ministero. Gli enti locali devono tenerne conto”.

L’assessore Ghisalberti: “La cultura ha una dimensione sociale, economica e civile che la rende centrale nei processi di rigenerazione urbana”

“Quello che abbiamo di fronte è uno scenario sfidante e affascinante che vuole rappresentare l’orizzonte su cui mettere a confronto le esigenze della comunità e il suo bisogno di cultura con le linee di sviluppo del nuovo Piano di Governo del Territorio per la nostra città – così Ghisalberti, assessore alla Cultura -. La cultura definisce l’identità di una città, ne disegna il profilo architettonico e urbanistico, quello storico e contemporaneo, si manifesta nelle collezioni museali, nelle produzioni teatrali e musicali, racconta i valori condivisi della comunità.

La cultura è patrimonio dei cittadini, un patrimonio fatto di conoscenza e consapevolezza del proprio passato, è ricerca e innovazione, strumento per leggere il presente e affrontarne le sfide, ed è cura con la sua capacità di creare legami e favorire l’inclusione raggiungendo le comunità più fragili. È un concetto esteso di cultura, lo stesso che abbiamo condiviso con Brescia nella costruzione del dossier della Capitale 2023,  un’idea di cultura che entra nel fare e nel fare insieme per costruire un futuro possibile. La cultura ha quindi una dimensione sociale, economica e civile che la rende centrale nei processi di rigenerazione urbana. Sono esempi virtuosi di una visione condivisa tra attori diversi gli interventi di rigenerazione a base culturale di Daste – l’ex centrale elettrica nel quartiere della Celadina – e dell’ex convento del Carmine nel cuore di Città Alta. Lo sarà, a intervento concluso, anche l’obsoleto Palazzetto dello Sport trasformato nella sede delle nuova GAMeC luogo di produzione del contemporaneo.

Modelli di successo perché si è partiti dalla progettazione culturale e, prima del recupero dell’edificio, si è pensato alle sue possibili nuove funzioni, al legame tra spazio e comunità. Sono stati identificati i valori che quella parte di territorio poteva esprimere in relazione a quel luogo e in rapporto ai cittadini che lo avrebbero frequentato. Sono esempi diversi di una partnership pubblico-privato innovativa che ha prodotto una concreta e tangibile rigenerazione del tessuto urbano.

Anche il ridisegno del Centro Piacentiniano è un esempio di riqualificazione urbana che ha sottratto il centro di città bassa a quello che sembrava essere il suo destino di desertificazione sofferto negli ultimi 15/20 anni, grazie ad una nuova virtuosa relazione tra servizi commerciali, spazi prestigiosi di produzione culturale e spettacolo come il Teatro Donizetti, a sua volta oggetto di un importante ristrutturazione terminata nel 2020, nuovi spazi privati aggregativi e di intrattenimento come il Globe, la nuova Piazza Dante, piazza della Libertà e il suo Palazzo, probabilmente il più importante edificio della città novecentesca, con tutta la storia che si porta sulle spalle, oggi assegnato dal demanio al Comune, premessa per avviare un cambiamento della attuale funzione del Palazzo trasformandolo in un nuovo complesso culturale valorizzandone il patrimonio storico”.

L’assessore Messina: “L’approccio del Welfare del Comune volto a generare un modello comunitario e generativo”

“Ci viene fatto osservare che l’invecchiamento della popolazione avrebbe dovuto portare a un ripensamento complessivo del modello assistenziale, passando da un paradigma basato sulle strutture e l’istituzionalizzazione, che nega la prospettiva relazionale, a un modello di welfare comunitario e generativo. Ci viene detto che si sarebbe dovuto potenziare il capitale relazionale e investire su un welfare domiciliare e sulla personalizzazione dei percorsi di cura. Ma è proprio in questa direzione che si è mosso e si sta muovendo l’approccio al welfare nel nostro Comune.

Il comune ha sfruttato al massimo le risorse messe a disposizione dal PNRR per l’autonomia degli anziani non autosufficienti  e per il rafforzamento dei servizi sociali a favore della domiciliarità, su cui sono stati ottenuti circa 1,4 milioni di contributi complessivi per l’Ambito di BG che andranno a potenziare proprio i servizi alla domiciliarità, nel senso di massimizzare le possibilità di permanenza dell’anziano al proprio domicilio grazie alla disponibilità di adeguati strumenti e percorsi anche di carattere innovativo.

Nel nuovo affidamento dei servizi assistenza domiciliare sono state valorizzate, oltre alla continuità e allo sviluppo dei servizi di assistenza domiciliare tradizionale, soluzioni innovative che vanno nell’ottica di rispondere a bisogni sempre più estesi arrivando a servire una platea più ampia di anziani: si sono così introdotte la linea di assistenza dedicata LISA e si sta sviluppando l’App Argentovivo per coinvolgere un ampio numero di anziani in attività culturali e creative nell’ottica di un welfare comunitario.  Il Comune, in partenariato con una serie di soggetti partner di alto livello, ha ottenuto il finanziamento del progetto Hold On, che si è aggiudicato il punteggio più elevato a livello nazionale sul Fondo Innovazione Sociale del Ministero della PA: si tratta di una progettualità altamente innovativa che ha l’obiettivo di sostenere l’invecchiamento attivo della popolazione per posticipare la necessità di accesso alle RSA.

Si è investito con forza sul potenziamento CTE, che stanno diventando veri poli di aggregazione e di catalizzazione di iniziative sociali e culturali capaci di valorizzare e incentivare il lavoro di rete territoriale anche facendo leva su un approccio intergenerazionale, significato anche dal cambio di nome in Centri per Tutte le Età. Di notevole rilievo anche il progetto Cuore: l’intervento, che prevede un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro, rappresenta per la nostra città un modello innovativo di partenariato pubblico-privato, dove un soggetto finanziatore (Redo) apporta capitale paziente a rendimenti non speculativi, fornendo così la possibilità agli altri partner progettuali (Terzo Settore) di investire a loro volta a condizioni sostenibili e dando vita ad un intervento integrato di grande impatto sul quartiere, caratterizzato peraltro dalla possibile replicabilità in altri contesti cittadini.

Senza perdere di vista le specificità e i punti di forza della nostra città, cerchiamo sempre di tenere alto lo sguardo e di fare tesoro delle migliori esperienze internazionali: in questa direzione va la recente adesione del nostro comune al network internazionale Cities of Longevity, una rete che ha l’obiettivo di studiare, implementare e diffondere le migliori soluzioni per politiche urbane che favoriscano il benessere e la longevità della popolazione anziana”.

L’assessore Valesini: “Dalla minoranza una lettura superficiale e distorta del piano, oltre a poca conoscenza della materia”

Parola poi a Francesco Valesini, assessore alla Riqualificazione Urbana, vero protagonista della serata nonché regista nella stesura del documento che accompagnerà la città nei prossimi dieci anni. Un intervento lungo e articolato, in cui non manca di rispondere alla provocazione dei Comitati contro l’ampliamento dell’aeroporto approdati in aula: “Siamo consapevoli che il documento relativo ai rischi aeroportuali vada aggiornato, tanto che lo abbiamo messo nero su bianco sul piano di sviluppo aeroportuale con il Comune di Orio, sollecitando l’ente competente che è Enac”.

Pronti via e l’assessore sposta l’asse sulla visione politica voluta dall’amministrazione e mancata da parte della minoranza, così dice: “Un intervento, quello della minoranza, che ho trovato però profondamente sbagliato sia nella lettura del piano, fondata su una conoscenza molto approssimativa dello stesso oltre che dall’aver rimosso totalmente dal proprio discorso il ben che minimo accenno alla normativa di riferimento, su una materia qual è quella urbanistica su cui la Regione stessa ha un potere ed un ruolo fondamentale. Un intervento non solo con delle inesattezze rilevanti ma anche per nulla condivisibile nell’accenno che ha voluto fare ad un piano quale quello vigente a suo dire particolarmente virtuoso, nella migliore tradizione urbanistica locale grazie a dirigenti capaci che abitano e vivono a Bergamo, facendo intendere implicitamente che invece questo piano definito dallo stesso Ceci e da altri esponenti dell’opposizione, superficiale e frettoloso, fosse l’esito anche di un lavoro tecnico di persone sia interne all’ufficio del comune che esterne, non residenti e quindi come tali corresponsabili della sua presunta leggerezza. Questa è una lettura del tutto distorta, ingenerosa e dire anche sgradevole, che spero di aver colto male”. E sul tema delle attrezzature religiose, in risposta alle osservazioni della Lega, replica dicendo che “la nostra Costituzione prevede la libertà di culto. E il riferimento solo ed esclusivo alla religione musulmana è discriminante nei confronti degli altri culti”.

 

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