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In consiglio comunale

Guerra nella striscia di Gaza, mozione di sfiducia all’assessore Marchesi. Gori: “Una richiesta pretestuosa”

Simone Paganoni porta in aula un testo a sfavore della delegata alla Pace e ad appoggiarlo è tutta la minoranza, tranne l'astenuto Minuti. Il consigliere di maggioranza: "Avere un assessore passacarte è inutile"

Bergamo. “Se davvero un Ente per la Pace e un’assessora per la pace, vogliono promuoverla, devono redigere e diffondere documenti liberi da pregiudizi e non ispirati ad una visione di parte”, questo il significato della mozione urgente di censura a firma del consigliere comunale Simone Paganoni contro l’assessore competente alla materia Marzia Marchesi. E il testo non solo arriva in aula, ma trova la sponda di tutta la minoranza che prende la palla al balzo per sposare la causa delle parole del proponente. Oggetto del contendere il documento inerente i fatti del Medio Oriente, testo steso dal coordinamento Nazionale e fatto proprio anche da quello provinciale di cui il Comune di Bergamo fa parte, condiviso e subito rilanciato dalla stessa Marchesi. Con la richiesta, appunto, di inserire una serie di punti al fine di promuovere il dialogo e la pace.

I Gruppi di maggioranza PD, Lista Gori e APF considerano infondata la mozione di censura: “L’Assessora Marchesi non ha messo in atto infatti alcun comportamento contrario al suo ruolo istituzionale e soprattutto in contraddizione con l’Ordine del Giorno, presentato dai Gruppi di maggioranza e votato all’unanimità dal Consiglio comunale lunedì 9 ottobre scorso, dov’è stata espressa in modo chiaro la posizione dell’Amministrazione comunale di ferma condanna nei confronti dell’atto terroristico di Hamas, privo di qualunque giustificazione, e la forte preoccupazione per le sue conseguenze”.

Al sindaco Giorgio Gori la replica: “Chiedo prima di tutto al consigliere Paganoni se davvero ci fosse la necessità di porre in essere questa richiesta, peraltro condivisa largamente con la minoranza. Questo documento arriva dal coordinamento nazionale per la Pace, a cui aderiscono molte città italiane, tra cui Sondrio, Udine, Venezia e molte altre, parecchie delle quali di centrodestra. Quale sia la posizione di questa amministrazione rispetto a quanto sta accadendo a Gaza, l’abbiamo già detto anche la scorsa settimana, ribadito con un documento votato all’unanimità. In seno al coordinamento bergamasco non c’è stata alcuna condivisione. Quindi, per questa ragione, a nome della maggioranza, posso dire che, per quanto ci riguarda, non è stato messo in atto nessun atteggiamento discutibile da parte dell’assessore, né, del resto, trovo sia possibile immaginare di sollecitare le altre città a modificare il testo. E questo non significa che il documento è perfetto. Ma nemmeno è plausibile attribuirne la responsabilità all’assessore Marchesi. Non credo che in questa fase, così complicata e dolorosa, sia intelligente stigmatizzare i comportamenti e le opinioni di ciascuno di noi. Non è una buona idea dividere. Piuttosto dobbiamo unirci. A prescindere dalle posizioni, anche se sono differenti”.

“Questa istanza è pretestuosa – chiude Gori -. Il testo, del resto, è stato pubblicato sul sito del Comune con la dicitura “riceviamo e pubblichiamo”.

“Io mi chiedo a cosa serva un assessore passacarte – così Paganoni -, e il discorso che ha fatto il sindaco credo che sminuisca il suo ruolo. Pubblicare un documento, condividere un testo in cui si omette parte della verità è fare un passo indietro da gigante. Così come è scritto è fazioso ed è come no alla pace”.

“Il suo assessore ha sbagliato – così Stefano Rovetta, Lega -. E la colpa non di Paganoni che viene pure sgridato perché osa raccogliere le firme della minoranza. E noi non siamo nemmeno i cattivi. Questo documento non dà ragione al popolo palestinese, ma a chi lo sfrutta”.

“Non ho capito perché sia intervenuto il sindaco e non l’assessora – così Alberto Ribolla, Lega -. Sarebbe bastato un gesto di scuse per chiudere qui la questione”. “Sembrava una difesa d’ufficio obbligata e lo capisco anche perché politicamente è una questione delicata – così Giacomo Stucchi, Lega -. Credo che non sia nemmeno logico citare quello che hanno fatto altri Comuni. Non è questo il modo di ragione. Noi siamo a Bergamo e abbiamo la nostra opinione, quella ribadita la scorsa settimana”.

Mozione bocciata, con minoranza a favore e Minuti astenuto. 

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