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Bergamo

Pgt, Carrara: “Bergamo non scimmiotti altre città”. De Bernardis, Pd: “Orgogliosi di pensarla diversamente”

Dopo la polemica sulle moschee, sulla quale l'assessore Angeloni tuona: "La minoranza dice il falso", parte la discussione sul documento con l'affondo delle minoranze

Bergamo. Nuove moschee? No, grazie. L’occasione per accendere gli animi in Consiglio Comunale è la presentazione dei 62 emendamenti prodotti dalle minoranze relativamente al testo del nuovo Pgt, in seno alla maratona che, da diversi giorni giorni, tiene banco a Bergamo. La discussione si accende proprio su alcuni di questi, quelli dedicati al tema del “piano delle nuove attrezzature religiose”.

Ma si prosegue, tanto che c’è tempo anche per cominciare con la discussione vera e propria sul nuovo Pgt. E i colpi non si risparmiano, sia da una parte che dall’altra.

Polemica sulle moschee

“Inserire la dicitura: nessuna manifestazione di interesse per l’insediamento di nuove attrezzature religiose è stata ritenuta idonea”. Questa la riga e mezza che fa scaturire la querelle di natura squisitamente politica con Alberto Ribolla in testa e colleghi di partito a ruota pronti ad affondare il colpo con una serie di emendamenti, ai quali si sommano quelli di Ceci (Forza Italia) e compagnia cantante.

“Vengano stralciati i quattro ambiti individuati dalla manifestazione d’interesse – così Ribolla -. In questo momento la città non ha bisogno di nuovi spazi religiosi. È già avvenuto che ci fossero arresti anche nella nostra provincia di fondamentalisti islamici. Ed è notizia di ieri che sulla moschea che l’associazione avrebbe voluto costruire, i 5 milioni che sono stati requisiti dovranno essere restituiti al Qatar, Stato vicino all’estremismo islamico. La nostra città non può subìre ulteriori problemi, oltre a quelli legati alla mobilità e al traffico. Per questa ragione, il mio emendamento stralcia i quattro ambiti relativi alle attrezzature religiose”. Mentre Luisa Pecce chiede che si specifichi il tipo di servizio: “Non capiamo di quale religione si tratti, se sono attività educative, o sedi di associazioni”.

Ma la maggioranza non ci sta e risponde per bocca di Giacomo Angeloni, assessore con delega alla Partecipazione e ai Servizi Cimiteriali che punge la Lega: “Se il concetto che passa è che l’attuale amministrazione vuole realizzare quattro moschee, è falso”.  E lo afferma oltre a sottolineare la necessità legislativa di inserire nel Pgt il piano delle attrezzature religiose per via proprio di una norma regionale voluta dalla Lega, a firma, Roberto Anelli, facendone anche una questione squisitamente politica: “Avere un luogo di culto alla luce del sole, in questo caso una moschea, rappresenta un presidio di sicurezza dove la gente può andare a pregare”. E sul tema sollecitato dal Viminale in questi giorni, in riferimento a quanto accaduto in Palestina, “le moschee sono lontane da questo dramma, tanto che anche nel tavolo che abbiamo avuto, con le forze dell’ordine, in Prefettura il focus era puntato più sui luoghi di sepoltura delle famiglie ebraiche”.

“Se non ci dotiamo di un piano per le attrezzature religiose – continua Angeloni -, e arriva la richiesta di un gruppo religioso che chiede di presentare una domanda per poter disporre di un luogo di culto, saremmo obbligati a dare uno spazio a chiunque. Mentre questa presenza tutela il Comune e le risposte che è in grado di offrire. Senza dimenticare, poi, quanto accaduto a Brescia: nel loro Pgt mancava questo testo e il Tar lo ha bocciato”.

Ad oggi, i luoghi dedicati alla comunità musulmana, in città, sono tre: “C’è il gruppo di Boccaleone, in affitto momentaneo, quello di via Cinisio e un ultimo che ha un locale in via Quarenghi, l’ex Carrefour. L’assessore Angeloni punge la Lega: “Se la Lega dice che l’attuale amministrazione vuole costruire quattro moschee a Bergamo, dice il falso. L’amministrazione vuole non è un concetto corretto. Abbiamo fatto una manifestazione di interesse e le risposte sono state cinque. Presa questa volontà, l’abbiamo inserita nel Pgt.

Di queste, una non è stata accolta perché il piano di rischio aeroportuale non lo consentiva, oltretutto la costruzione sarebbe avvenuta su area verde, in controtendenza con i principi del testo, mentre abbiamo accolto le altre quattro, quelle che riguardano le aree di Borgo Palazzo, via Campagnola-via Zanica, via delle Valli e via Moroni-via Corti. Il 60 per cento dell’utilizzo delle sale civiche che ci vengono chieste sono proprio utilizzate per scopi religiosi, ma gli islamici a farlo sono solo lo 0,9%.”.

“Ma la semplice richiesta non comporta la necessaria e conseguente attuazione – spiega l’assessore alla Riqualificazione Francesco Valesini -. Non è un automatismo. Perché va verificata la possibilità urbanistica, portando i titoli edilizi che prevedono, ad esempio il 200% dei parcheggi oltre, ad esempio, alla video sorveglianza e che a determinate regole di convivenza previste dalla convenzione urbanistica. L’attribuire poi la domanda alla sola comunità musulmana è discriminante nei confronti delle altre religioni che sono alla ricerca di uno spazio”.

La discussione sul Pgt

A presentazione degli emendamenti conclusa, è tempo di discussione e la parola va al segretario cittadino della Lega: “A me sembra che questo Pgt punti a scimmiottare altre città come Milano o Copenaghen, senza ricordarsi che Bergamo è sempre Bergamo. Per questa ragione doveva essere costruito sulle esigenze dei cittadini e non suoi sogni di gloria del sindaco o di alcuni assessori – così Alessandro Carrara -. “Piuttosto che puntare ad un welfare legato al mero assistenzialismo era meglio immaginarne uno domiciliare, con percorsi specifici pensati e voluti su ciascun cittadino – così Stefano Rovetta (Lega) -. Bergamo è la terza città italiana più inquinata d’Italia. E’ così evidente che le politiche ecologiche dell’amministrazione non hanno portato alcun beneficio né agevolazioni alla Bergamo sostenibile che tanto decanterete nella prossima campagna elettorale”. “Le parole usate per descrivere questo Pgt sono sostenibilità, attrattività e inclusività, parole che piacciono a tutti, anche alla famiglia del Mulino Bianco – così Ida Tentorio, Fratelli d’Italia.

Replica ad Alessandro de Bernardis, segretario cittadino del Pd: “Non stupisce il parere negativo dei colleghi di minoranza: è radicalmente – e, lasciatemi dire, orgogliosamente – diverso da quello che andiamo a sostituire e che è stato adottato dalla loro maggioranza, questo piano. Rivendico quindi quanto questo PGT rappresenta la visione di città che abbiamo e con la quale ci presentiamo concretamente alla città. Rivendico che la metà del territorio sia di verde protetto, che si faccia di tutto per garantire il diritto alla casa – anche utilizzando gli strumenti più innovativi -, rivendico che si riqualifichino le aree dismesse senza consumare suolo vergine, rivendico che ci sia una sempre più forte spinta sulla mobilità sostenibile senza un ormai vetusto riferimento solo ed esclusivamente al mezzo privato, rivendico i nuovi mezzi di trasporto, rivendico Porta Sud che ricuce quello che negli anni è stato diviso, rivendico il welfare aumentato, i servizi, la centralità delle persone, così come rivendico con orgoglio il processo partecipato, lo studio accademico e quanto caratterizza più profondamente questo PGT. Spiace che una parte di quest’aula si ponga contro a tutto questo. Spiace che si ponga contro a quanto hanno creato anche i cittadini bergamaschi nei tanti incontri e nelle tante istanze che sono state recepite”.

 

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