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Discorsi al caminetto

Giorgio Berta: “Bergamo è viva ed accogliente, vorrei che i giovani potessero realizzarsi qui” video

Abbiamo intervistato Giorgio Berta come uomo che si spende per il bene comune. Il bene della sua città: Bergamo

Bergamo. Numeri e note corrono paralleli, come un binario, nella vita di Giorgio Berta. Commercialista (ha fondato lo studio BNC Berta Nembrini Colombini), presidente della Fondazione Teatro Donizetti e di Bergamonews, la società che edita questo giornale on line, riveste una serie di cariche che potrebbero far impallidire chiunque. In questa occasione lo abbiamo voluto intervistare come uomo che si spende per il bene comune. Il bene della sua città: Bergamo.

Presidente della Fondazione Teatro Donizetti, è riuscito nell’impresa che per mezzo secolo ha impegnato – senza risultato – numerosi amministratori pubblici: portare
a termine il restauro del prestigioso teatro cittadino, rispettando budget e tempi (in mezzo alla pandemica Covid).

L’ultima “scommessa” vinta è “Raffa in the Sky”, opera che ripercorre la carriera di Raffaella Carrà. Prodotta dal Teatro Donizetti, ha riscosso grande successo e collezionato elogi tanto da accendere i riflettori di Tv e giornali nazionali sul teatro cittadino.

A microfoni spenti confessa la
sua passione per la musica: suona diversi strumenti. Lavora molto e spesso le aziende lo convocano per sbrogliare matasse e sistemare problematiche difficili da dirimere. La musica lo accompagna sempre. Dietro il critico musicale Brother Giober c’è proprio Giorgio Berta. Si destreggia benissimo tra numeri, note musicali, bilanci e spartiti. Per alcuni professionisti è stato anche docente universitario e tutt’ora si auspicano il suo ritorno in cattedra.

In questa intervista al caminetto, che riprendiamo con l’autunno, disegna il futuro prossimo dell’economia bergamasca e nazionale. Non nasconde che la candidatura a diventare primo cittadino di Bergamo lo abbia lusingato. Spendersi per gli altri, per la società, per il bene comune è la passione che da sempre anima le sue scelte pubbliche. E mentre scruta Bergamo per capirne lo stato di salute (“è viva ed accogliente”) guarda all’orizzonte, al futuro, ai giovani. “Vorrei che si realizzassero qui senza doversi allontanare da Bergamo. Non vorrei che dovessero andare all’estero per affermarsi”.

Mentre ravviviamo la brace del caminetto riteniamo che, per chi ama Bergamo e la vive quotidianamente, non ci possa essere un augurio migliore.

berta
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