• Abbonati
Il reportage

Romano, viaggio nel discusso hotel con i migranti: “Siamo in Italia solo per un futuro migliore” fotogallery

Le condizioni precarie all'interno della struttura di via Del Commercio che ospita un centinaio di richiedenti asilo: come passano le giornate e quali sono i loro sogni

Romano di Lombardia. Nei loro occhi c’è la tristezza per una situazione che nessuno invidierebbe, ma anche la speranza per un futuro migliore. Sono i richiedenti asilo alloggiati da quattro mesi nell’ex hotel romanese La Rocca, al centro di una polemica tra Comune e Prefettura proprio sulle condizioni della struttura di via Del Commercio, con l’ultimo episodio di lunedì notte: l’intossicazione di una sessantina di ospiti e la scoperta di un locale allagato.

L’albergo ha aperto le porte ai migranti lo scorso giugno, dopo il nullaosta della stessa Prefettura di Bergamo che l’ha affidato alla cooperativa Versoprobo di Vercelli. Da quel giorno il sindaco (Dem) della cittadina della Bassa Sebastian Nicoli ha denunciato a più riprese, con tanto di lettere in via Tasso, la situazione di sovraffollamento e di degrado.

Tutto intorno a quella che una volta era una delle strutture ricettive più rinomate della zona la vita va avanti più o meno come se nulla fosse. La gente beve il caffè al bar antistante o fa la spesa nel vicino supermercato, e sembra disinteressata passando di fronte a quello che pare essere un girone dantesco riservato ai più sfortunati.

Perché al netto delle discussioni ci sono le storie degli ospiti stessi. Tutti ragazzi o poco più, dai 18 ai 40 anni. Arrivano in gran parte dall’Africa, Marocco, Tunisia, Senegal e Costa d’Avorio, ma anche da India e Bangladesh. C’è pure chi è giunto nel nostro Paese con uno dei tristemente famigerati barconi che approdano sulle coste del Sud Italia. Fuggono da zone di guerra o comunque di carestia. Tutti hanno lasciato i loro cari.

A Romano trascorrono le giornate seduti a chiacchierare tra di loro, divisi in gruppi in base alla zona di provenienza, oppure a consultare il cellulare. Aspettano e sperano in una chiamata per un posto di lavoro che gli permetta di lasciare quel posto e trovare una sistemazione vera e propria. All’interno dell’ex hotel i responsabili della cooperativa propongono alcune attività come i corsi di italiano per favorire la loro integrazione.

Le condizioni in cui alloggiano, però, sono davvero precarie. Entrando si sente subito un odore sgradevole. La sporcizia e il disordine regnano un po’ ovunque. Non è chiaro quanti siano gli ospiti attualmente, perchè durante il pomeriggio alcuni se ne vanno con i loro trolley e altri arrivano. Dovrebbero essere un centinaio, ma nelle scorse settimane erano anche in 160.

All’ingresso ci accoglie il volto sorridente di uno dei più giovani, Ubaidullah, appena maggiorenne: “Ho 18 anni. Anzi, 18 e mezzo per la precisione e arrivo dal Bangladesh – ci spiega nel suo inglese poco forbito – . Sono partito da solo, la famiglia è rimasta al mio Paese. Prima di pensare a una professione specifica vorrei imparare bene l’italiano”.

Spostandoci verso una terrazza ci sono un gruppo di ragazzi di colore, alcuni con indosso maglie da calcio di squadre africane. Tra loro c’è Adjoua, che di anni he ha 33 e arriva dalla Costa d’Avorio: “Anche io sono venuto qui da solo – racconta in francese – . Siamo all’hotel La Rocca da giugno e Romano è proprio un bel posto. Mi piacerebbe rimanere qui in Italia perchè per me è il Paese dei sogni. Mi andrebbe bene qualsiasi lavoro, visto che in Africa ho già svolto più mansioni”.

Tornando verso l’uscita c’è Kalu, 24enne proveniente dall’India, che ci tiene a dirci una cosa che forse sintetizza il pensiero di tutti gli ospiti: “Qui stiamo bene, ma non possiamo essere felici. Siamo venuti in Italia solo solo per la speranza di un futuro migliore”.

Romano, viaggio nell'hotel dei migranti
Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
Più informazioni
leggi anche
Romano, viaggio nell'hotel dei migranti
La relazione
Romano, per Ats e pompieri l’ex hotel è inagibile: ma per la Prefettura i migranti possono rimanere
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI