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L'indagine

Aziende dove si lavora meglio in Italia, 11 sono bergamasche: da Tenaris a Italtrans, ecco l’elenco

C’è anche un nutrito drappello di imprese con sedi (o significativi insediamenti) in Bergamasca, nell’elenco delle 450 “Best Employers d’Italia per il 2024”, che un sondaggio web promosso dal Corriere della Sera e organizzato dalla piattaforma Statista ha reso noto in questi giorni

Bergamo. C’è anche un nutrito drappello di imprese con sedi (o significativi insediamenti) in Bergamasca, nell’elenco delle 450 “Best Employers d’Italia per il 2024”, che un sondaggio web promosso dal Corriere della Sera e organizzato dalla piattaforma Statista ha reso noto in questi giorni.

Se i primi due gradini del podio se li sono accaparrati multinazionali come Volkswagen e Google, seguite a ruota dalla Fratelli Carli, un decisamente onorevole sesto posto nella classifica delle “Aziende dove si lavora meglio” nel nostro Paese, se l’è aggiudicato Tenaris (cui fa capo Dalmine Spa) artefice nell’immediato post pandemia, di un piano di screening sanitario per i suoi dipendenti sparsi per il mondo: l’Health Care Project. Nel 2022, all’iniziativa aderì circa l’80% del personale: ben il 20% in più rispetto all’anno precedente.

Il progetto, che finora ha visti coinvolti 25mila dipendenti del colosso siderurgico, punta ad individuare i problemi di salute più diffusi, dalle malattie cardiovascolari all’obesità. Nell’elenco degli esami previsti ci sono test oculistici, spirometria, esami del sangue, Pap test, elettrocardiogramma, test delle urine e test vestibolare. Un piano di screening sanitario, indubbiamente ‘facilitato’ dalle sinergie infragruppo. Tenaris è controllata infatti dal gruppo Techint dei fratelli Rocca; lo stesso cui fa capo Humanitas, realtà assai radicata nell’ambito della sanità privata.

Nella top ten della graduatoria, Tenaris non è l’unica impresa “bergamasca”. A due posizioni di distanza (8° posto) si trova Heineken, che a Comun Nuovo ha uno storico, oltre che importante, stabilimento. Molto probabilmente, questo risultato è frutto del fatto che la multinazionale olandese da anni ha avviato un articolato pacchetto di iniziative, tese a rispondere alle nuove esigenze dei lavoratori: buone condizioni economiche, ambiente sereno, work-life balance, stabilità contrattuale e buona reputazione. Richieste cui il colosso di Amsterdam ha risposto offrendo smart-working a tempo indeterminato, più flessibilità, più permessi per un migliore work-life balance, bonus economici e misure per rendere il luogo di lavoro più inclusivo. Un mix che, evidentemente, ha incontrato l’apprezzamento di chi, in questo rinnovato contesto, lavora.

Bisogna poi scorrere la graduatoria generale fino al 63° posto (precisando però che si tratta della seconda posizione nel proprio settore di riferimento) per imbattersi in un’altra realtà di questo territorio: ABB. “Il riconoscimento – spiegano dall’azienda – conferma il costante impegno nel promuovere una cultura sicura e inclusiva, basata sulla condivisione di forti valori e tensione all’innovazione, con benefici di lungo termine sia per i propri dipendenti che per tutti gli stakeholder che fanno parte del suo ecosistema”.

“È la conferma dell’apprezzamento per i progetti e le iniziative centrate sulle persone e sul benessere che da anni stiamo realizzando” ribadisce Emiliano Diotallevi, country HR manager di ABB Italia. Per esempio? “Dal supporto psicologico per dipendenti e loro familiari ai corsi di formazione continua, fino ad attività legate alla D&I (Diversity and Inclusion, nda) uno dei focus primari della nostra strategia di sostenibilità 2030, tra cui la policy per il congedo parentale oltre all’impegno sui temi Lgbtq+ e gender equality” precisa il manager.

Oltre la centesima posizione della graduatoria, spiccano tre nomi: Kiko (133a), Brembo (149a) e Schneider Electric (167a). Kiko, multinazionale della cosmetica che fa capo al Gruppo di Antonio Percassi, proprio in questi giorni è al centro dei rumors relativi ad un’ipotetica, ma apparentemente verosimile, cessione ad un Fondo internazionale. Qualche cosa in più sugli sviluppi di questa vicenda si dovrebbe sapere entro fine mese.

Due sole le realtà bergamasche collocate nella fascia 200-299 della graduatoria realizzata da Corriere.it e Statista: IVS (258° posto) che opera nel settore foodservice e che ha sede a Seriate e Cefla Engineering (che nel quartiere generale del KilometroRosso progetta e realizza impianti tecnologici in ambito civile, industriale e nel settore dell’energia) al 260° posto.

Dopo di loro, troviamo Cisalfa Sport (319a) leader nel settore dell’abbigliamento sportivo con quartiere generale a Curno, Dussmann (408a) multinazionale tedesca con sede ad Aachen (Aquisgrana), che opera nella fornitura di servizi integrati nel settore sanitario, aziendale e scolastico e Italtrans (414a) società di Calcinate che opera nel Trasporto e nella Logistica.

Indubbiamente, da questa graduatoria sulle aziende dove si lavora meglio in Italia emergono elementi che ‘spiegano’ non solo i mutamenti sociali che stanno prendendo piede nell’ambito del mondo produttivo, ma anche il tipo di aria che vi si sta respirando, in questo scorcio di terzo millennio.

 

italtrans
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