Bergamo. Alterato dall’alcol, ha pedinato e importunato un gruppo di ragazze nella serata di sabato 30 settembre. Le giovani passeggiavano in centro a Bergamo, lui le seguiva e cercava di attirare la loro attenzione. Finché loro, spaventate, si sono rifugiate in un bar.
L’uomo, A.B., tunisino di 30 anni, ha cercato di seguirle all’interno del locale ma il titolare lo ha allontanato ed ha chiamato le forze dell’ordine. Sul posto è arrivata una pattuglia dei carabinieri che lo ha portato in caserma. Una volta identificato, l’uomo è stato lasciato andare ma appena fuori dalla stazione dei militari ha iniziato a dare in escandescenze.
Si è messo a lanciare sassi contro la caserma, ad urlare e sputare, arrivando perfino ad abbassarsi i pantaloni in segno di disprezzo. Poi ha attraversato la strada in modo pericoloso, così i carabinieri lo hanno raggiunto per ammanettarlo. Lui ha cercato di divincolarsi, comportandosi in modo aggressivo, così è stato arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
Una volta in cella di sicurezza, ha iniziato a sbattere la testa contro il muro, poi si è tolto la maglietta, l’ha arrotolata e l’ha legata alla branda cercando di infilarsi l’altro capo al collo per farsi del male.
Lunedì mattina è stato portato in tribunale per l’udienza di convalida. Al giudice ha confermato i suoi comportamenti aggressivi dicendo di averlo fatto perché era nervoso. Ma si è rifiutato di ammettere di aver pedinato le ragazze: “Non ho molestato nessuno”, ha dichiarato.
Il suo arresto è stato convalidato, essendo l’imputato incensurato non è stata disposta nessuna misura cautelare e il processo con rito abbreviato è stato rinviato al prossimo 15 novembre.
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