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Il dato

L’Atalanta abbassa la serranda: sesto clean sheet in otto gare, ma il dato non ‘scalda’ Gasperini

Anche contro la Juventus i nerazzurri hanno confermato la loro grande solidità difensiva: la porta della Dea è immacolata da 376 minuti tra campionato e Europa League. Il tecnico però precisa: "Sarei stato molto più contento di vincere 5-4"

Bergamo. La sfida casalinga contro la Juventus lascia in eredità qualche rammarico di troppo in casa Atalanta per non aver capitalizzato al meglio le occasioni da gol costruite nella ripresa – su tutte quelle di Muriel e Koopmeiners – che avrebbero potuto concretizzare il sorpasso in classifica proprio ai danni dei bianconeri. Quanto emerso nel corso dei novantaquattro minuti di gioco del Gewiss Stadium, tuttavia, ha messo in luce diversi aspetti positivi che certificano la bontà del momento vissuto dai nerazzurri dal punto di vista tecnico, mentale e fisico.

Nella fattispecie il dato che balza inevitabilmente all’occhio è quello legato ad una Dea che si sta confermando sempre più solida, a tratti imperforabile: contro la Vecchia Signora, gli orobici hanno infatti mantenuto ancora una volta la porta in violata. Per la precisione, la sesta in otto gare ufficiali, nonché la quarta consecutiva tra campionato e Europa League.

Un dato importantissimo che evidenzia ancora una volta il grado di solidità raggiunto dal pacchetto difensivo atalantino. Numeri alla mano, infatti, Musso e Carnesecchi hanno incassato gol soltanto a Frosinone (con l’argentino in campo) e a Firenze, quando Gasperini ha affidato i gradi di titolare all’ex Cremonese.

Le cinque reti incassate da agosto ad oggi, tutte distribuite tra le gare dello Stirpe e del Franchi, rappresentano le uniche macchie lungo un percorso sin qui pressoché impeccabile. Un trend positivo che fa dell’Atalanta la terza miglior difesa del torneo, dietro solo al Bologna (che ha subito un gol in meno) e l’Inter, con Sommer che di palloni nella propria porta ne ha raccolti tre.

A partire dalla gara con il Rakow, però, per gli attaccanti avversari non c’è più stata alcuna via di sbocco e l’Atalanta ha abbassato letteralmente la serranda: dopo il 2-0 ai polacchi nella prima notte di coppa, sono arrivati nell’ordine il 2-0 al Cagliari, l’1-0 al Verona e, ultimo in ordine cronologico, il pari a reti inviolate contro la Vecchia Signora. Un ruolino di marcia che non conosce sbavature e che aggiorna il conteggio a 376 minuti di imbattibilità.

Scalvini, Djimsiti e Kolasinac sono le certezze granitiche di un reparto i cui meccanismi funzionano a meraviglia, senza dimenticare la presenza di Toloi e l’ormai pieno recupero di Palomino, elementi di spessore ed esperienza, anch’essi importanti in funzione di future e sempre più frequenti di rotazioni. Il tema portiere, invece, Gasperini l’ha sempre considerato spinoso, ma dopo otto partite le gerarchie sembrano ormai definite in favore di Musso, che di presenze ne ha già inanellate sei.

Incalzato sull’argomento imbattibilità nel corso della conferenza stampa del post partita con la Juve, il tecnico grugliaschese non ha propriamente gioito di fronte al dato in questione, sottolineando che lui avrebbe accettato persino di subire qualche gol pur di portare a casa i tre punti: “Avrei preferito il 2-1, comunque. Il fatto di non prendere gol è figlio della forza che ha avuto la squadra, ma noi giochiamo solo per vincere. Sarei stato molto più contento di un 5-4, in ogni caso”.

I test ad alto coefficiente di difficoltà con lo Sporting tra tre giorni a Lisbona, e con la Lazio (domenica 8 ottobre) all’Olimpico di Roma forniranno ulteriori risposte in merito.

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