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L'episodio

Il coraggio del cameraman bergamasco: “Lo proporrò Cronista dell’Anno”

Il noto giornalista Mediaset Enrico Fedocci racconta l'episodio che ha visto coinvolto il cameraman Andrea Cavalleri durante le riprese in un campo nomadi: "Ha preso in pieno volto una secchiata di quello che pensavamo fosse acido, ma ha mantenuto la calma e continuato a filmare"- Fortunatamente, il liquido era solo acqua con candeggina

“Mercoledì scorso mi sono occupato di un insediamento abusivo di nomadi in zona Musocco, a Milano. La segnalazione di un cittadino arrivata in redazione indicava 4 punti di quella zona in cui c’erano roulotte con le consuete discariche a cielo aperto, i bagni improvvisati nelle aree verdi, bambini che non vanno a scuola, cresciuti nella sporcizia etc, etc, etc. Era da un po’ che non mi occupavo di nomadi. Ma chi fa questo lavoro, sa che non è questione semplice: devi documentare il degrado, devi fare riprese, devi avvicinarti per fare le interviste e non sempre ti accolgono a braccia aperte. Anzi: ti urlano, ti lanciano cose… ora, per carità, non è di certo un fronte di guerra, ma per fare questo devi avere un operatore che ti stia dietro, che non abbia paura”.

A scrivere è il noto giornalista Mediaset Enrico Fedocci, che racconta un episodio riguardante il cameran Andrea Cavalleri, bergamasco, al quale è arrivata in pieno viso e busto una secchiata di liquido che, stando alle minacce ricevute, doveva essere candeggina o acido (qui il video su Facebook). “A me è arrivato solo qualche schizzo sulla mano – precisa Fedocci -. Credetemi, non riuscivo più a parlare perché mi sono subito tornati in mente i racconti degli sfregiati degli ultimi anni i quali – tutti! – hanno raccontato che sulle prime non realizzi subito che la sostanza è corrosiva”.

enrico fedocci
Enrico Fedocci

In caso di acido corrosivo, spiega Fedocci, servono una trentina di secondi per realizzare ciò che ti sta accadendo. “Ci siamo tranquillizzati solo quando uno dei nostri tre addetti alla sicurezza ha annusato Andrea”. Era candeggina. “Tutto questo per dire cosa? Solo che, al di là del grande spavento, la cosa che mi ha colpito di più – e che a posteriori mi ha anche commosso – è che Andrea, pur fradicio di quel liquido, abbia continuato a girare, mantenendo la calma, mettendo il suo lavoro e la sua professionalità davanti a se stesso, continuando a riprendere, dando così grande dimostrazione di sangue freddo”.

“Se quello fosse stato acido ora l’intera categoria, ma più in generale la comunità in cui viviamo – riflette Fedocci – sarebbe qui ad interrogarsi sull’accaduto. Se quello fosse stato davvero acido, ora un bravo cameraman con un bimbo piccolo di tre anni, sarebbe sfregiato. Per fortuna questo episodio – conclude il giornalista- non è memorabile perché tutto si è limitato ad un grande spavento. Ma Andrea Cavalleri ha dimostrato di essere un grande professionista e alla prossima edizione del Premio Cronista dell’Anno lo proporrò per questo ambito riconoscimento del Gruppo Cronisti Lombardi. Speriamo che il fatto di non essere iscritto all’Ordine non gli pregiudichi la possibilità di essere premiato”.

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