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Teatro donizetti

È il giorno di “Raffa in the Sky”: omaggio ad un’icona della Tv, eroina che ruppe tanti schemi

Debutta "Raffa in the Sky", la nuova opera ispirata a Raffaella Carrà e dedicata alla società Italiana dal dopoguerra a oggi che andrà in scena al Teatro Donizetti di Bergamo venerdì 29 settembre alle 20.30

Bergamo. È il giorno di “Raffa in the Sky”. E chissà se Mina stasera alle 21.15 guarderà su Rai5 la nuova opera ispirata a Raffaella Carrà, la collega di Milleluci. Chissà cosa penserà? Lei e Raffaella così diverse eppure icone della Tv e di tante battaglie portate avanti con scelte controcorrente dall’Italia del boom a quella del terrorismo, dal monopolio Rai alla Tv commerciale degli anni Ottanta, fino alle sperimentazioni con dirette sul web o nei talent show musicali.

Mina lontana da ogni riflettore da quasi mezzo secolo e Raffaella Carrà che il piccolo schermo lo ha saputo riempire di contenuti, di battaglie, di conquiste per tutte le donne sotto un caschetto biondo e un sorriso che era buon gusto, educazione e fermezza. Chissà che cosa direbbe Mina nel vedere la collega consacrata ad eroina in un’opera lirica, una forma d’arte tutta italiana dove le donne vengono celebrate per il saper attraversare il destino loro assegnato con tempra e coraggio infiniti.

A tutti noi l’onore e l’orgoglio di poter varcare il Teatro Donizetti ed assistere in anteprima mondiale ad un’opera prodotta dalla Fondazione Teatro Donizetti. Per la prima volta una città Capitale Italiana della Cultura commissiona un’opera. I più attenti e critici puntualizzeranno che il Teatro Donizetti aveva prodotto opere anche in passato. Vero. Ma il salto nel tempo ci riporta ai tempi di quando Mina cantava alla Bussola. Oltre 40 anni fa. E se oggi il massimo teatro cittadino riesce a mettere in scena una nuova produzione che può uscire dai confini lombardi e magari nazionali, non ci resta che tifare perché questa opera sia un successo. Insomma, è un po’ come quando gioca la Nazionale. Difficile non fare il tifo.

L’idea di questa “Raffa in the Sky” è di Francesco Micheli che firma anche la regia. La musica è di Lamberto Curtoni, un talento allo stato pure, mentre il libretto è stato affidato ad Alberto Mattioli e Renata Ciaravino, che necessitano di poche presentazioni data la loro bravura e competenza in materia di scrittura e di musica lirica.

Il cast non è da meno.

C’è un appunto da fare: non si tratta di un musical, ma di un’opera lirica. E la Carrà è l’icona che sovrasta e accompagna la storia di una famiglia italiana mentre attraversa gli scossoni e le rivoluzioni che la stavano trasformando negli Anni Settanta, dal punto di vista del diritto. E fuori dai codici la donna conquistava e rivestiva ruoli finora mai avuti prima. Le canzoni della Carrà, relegate a sigle televisive, intanto tracciavano la via a nuovi soffitti di vetro che andavano infranti.

Il messaggio è quanto mai attuale se si pensa ai femminicidi che ogni giorno la nostra società purtroppo deve assistere e annotare nelle statistiche. La Carrà con garbo e la professionalità di una immensa artista oltre mezzo secolo fa ha liberato la donna da certi lacci secolari che la relegavano ad un ruolo minore.
Che il caschetto biondo della Carrà questa sera non sia solamente un taglio di capelli, ma l’augurio di una vera liberazione per milioni di donne ancora schiave di ricatti, pregiudizi e schemi.

In fondo l’arte, insegna la Carrà, ha sempre precorso i tempi. Tifiamo per spingere più in là, anche con un’opera lirica, le conquiste della libertà. Per le donne e per tutti noi.

È il giorno di “Raffa in the Sky”
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