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Faida trap

Simba La Rue, in 4 a processo per tentato omicidio video

Processo al via il prossimo 10 gennaio: alla sbarra quelli che per l'accusa sono il mandante e tre esecutori materiali dell'aggressione al trapper. C'è anche il fratello del rivale Baby Touché

Bergamo. Il processo è stato fissato il prossimo 10 gennaio, con giudizio immediato come chiesto dal pm Emma Vittorio. Alla sbarra quelli che per l’accusa sono il mandante e tre esecutori materiali del tentato omicidio di Saida Mohamed Lamine, in arte Simba La Rue, il trapper italo-tunisino di 21 anni accoltellato la notte del 16 giugno 2022 in un parcheggio di via Aldo Moro a Treviolo.

L’agguato si inserisce in un’accesa rivalità tra due esponenti della scena musicale trap. Tra gli imputati – arrestati lo scorso 7 ottobre, tutti rimasti in carcere – c’è Moaad Amagour, 25 anni, difeso dall’avvocato Michele Cinquepalmi del foro di Milano. È il fratello del trapper italo-marocchino Baby Touché, 20 anni, con il quale Simba innescò una faida passata alla svelta dalle provocazioni verbali (il cosidetto ‘dissing’, termina che nella cultura rap indica un brano che ha l’obiettivo di prendere in giro, criticare o insultare un rivale) alla violenza fisica, in una spirale di aggressioni e ritorsioni ‘pubblicizzate’ dagli stessi protagonisti sui social. Alla fine, una vera e propria strategia di marketing per guadagnare visibilità nell’ambiente trap.

Gli altri tre imputati rispondono ai nomi di Younes Foudad, 31 anni (avvocato Alessandro Rossini), Francesco Menghetti, 25 anni (legali Andrea Tomaselli e Michele Cinquepalmi) e Samir Benskar, 20 anni (avvocato Rocco Lombardo). Proprio quest’ultimo, pugile e amico fraterno di Baby Touché, è considerato il mandante dell’aggressione insieme all’ex ragazza di Simba, la 33enne bergamasca Barbara Boscali, conosciuta nel mondo dell’intrattenimento per adulti con il nome ‘Bibi Santi’. La donna – a sua volta indagata, ma che non partecipò al pestaggio – si diceva stanca dei presunti maltrattamenti da parte del compagno. Aveva quindi preso contatti con la gang rivale, arrivata apposta da Padova per fargliela pagare. Agli inquirenti, Boscali ha sempre detto che nessuno le aveva mai parlato di coltelli. E che non immaginava conseguenze così gravi.

Simba La Rue è stato raggiunto da dieci fendenti in totale, distribuiti tra collo, viso e costato destro. Operato due volte, ha riportato lesioni permanenti e rischiato di perdere una gamba. Rischia anche 4 anni e mezzo di carcere, come chiesto dai pm di Milano nell’ambito di un processo che lo vede accusato di rapina e lesioni, in seguito alla brutale aggressione il 1° marzo 2022 ai danni di due giovani nel capoluogo lombardo. E 5 anni e 8 mesi per la sparatoria avvenuta nella notte tra il 2 e il 3 luglio 2022 in via di Tocqueville, vicino a Corso Como, dove sono stati gambizzati due uomini di origine senegalese. Violenze, secondo i carabinieri, sempre riconducibili alla faida tra bande rivali.

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