Bergamo. Lo incontriamo nel foyer del Teatro mentre si prova “Raffa in the Sky”: Lamberto Curtoni è nato nel 1987 da una famiglia di musicisti ed è violoncellista e compositore. Gli chiediamo di posare, per registrare un video, vicino al busto di Gaetano Donizetti: la somiglianza è quasi imbarazzante! Forse è proprio questo che lo induce a proporre di spostarsi nel ridotto per le riprese…
Si diploma e si laurea con il massimo dei voti al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino sotto la guida di Dario De Stefano; successivamente studia e si perfeziona con Giovanni Sollima all’Accademia “Romano Romanini” di Brescia. Quello che apparentemente può sembrare un trentaseienne timido e quasi distratto, è in realtà un musicista talentuoso che ha già all’attivo numerose opere e moltissimi concerti prestigiosi. È un divulgatore molto attento, anche al pubblico più giovane, e non ha esitato a raccogliere la sfida propostagli dal bergamasco Francesco Micheli, nonostante Raffaella (anagraficamente parlando, ndr) non sia tra i suoi principali riferimenti televisivi o miti.
“Ho accolto da subito questo invito con grande entusiasmo – ha affermato il musicista – mi è piaciuto da subito il carattere sperimentale dell’operazione, da un lato, e dall’altro il grande fermento e l’energia che sprigiona da questo gruppo di lavoro. Sono convinto che anche Donizetti avrebbe approvato un soggetto come Raffa: è del tutto simile ad alcune figure chiave delle opere più tradizionali e non solo fra quelle del grande compositore bergamasco”.
Quando gli chiediamo se, come dicono alcuni artisti, sente aggirarsi per il teatro il Fantasma dell’Opera risponde: “Sì sento la soggezione, ma anche l’incitamento e l’ispirazione di chi ha lavorato qui prima di me. Negli ultimi tempi ho passato molto tempo qui in teatro e anche anche in città e ho trovato una grande ospitalità da parte dei bergamaschi che mi ha ricordato la mia città d’origine, cioè Piacenza”.
Nella fanta-opera in due atti che, assicura Curtoni, mantiene sempre un ritmo sostenuto, alcune delle principali canzoni della Raffa nazionale vengono sfilacciate, smembrate, ridotte ad un embrione per poi rimanere nell’opera per tutto il tempo fino ad arrivare alla canzone. “Ho una grande ammirazione per gli autori della Carrà e per la loro capacità di sintesi: hanno saputo racchiudere in poche note e in pochi secondi delle melodie che evocano emozioni e che ancora oggi tutti ricordano”.
Non potendo riportare qui ciò che gli artisti si dicono fra di loro prima della messa in scena di “Raffa in the Sky”, facciamo al giovane ma già maturo compositore un grande in bocca al lupo!
![raffa in the sky](https://www.bergamonews.it/photogallery_new/images/2023/09/raffa-in-the-sky-754535.jpg)
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