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Il caso

“Mio figlio autistico, ma al parco riduzioni solo per chi è in carrozzella. Esistono disabili di serie a e b?”

La denuncia di una mamma bergamasca: "Non si può discriminare una stessa categoria di disabili. Siamo nel 2023 e secondo loro uno è disabile soltanto in sedia a rotelle?"

“L’accompagnatore è una persona. Con il disabile in carrozzella fanno in totale una persona”. La matematica non è un’opinione, la disabilità, a quanto pare, un po’ di più. È la storia con amaro lieto fine di Elena Graziani e suo figlio Alessandro, in gita all’Oasi di Sant’Alessio a Pavia.

È la prima domenica di settembre. C’è una famiglia di Nembro: mamma, papà e due figli. Uno è Alessandro, cinque anni, con un interesse assorbente per gli animali. È così che vengono definite le passioni smisurate di un bambino autistico. “Mio figlio conosce tutti gli animali – dice mamma Elena -, anche quelli più particolari come la tartaruga alligatore e il lamantino. Ma ci teneva a visitare l’Oasi, perché in particolare voleva vedere il basilisco”.

Ai genitori aveva chiesto un “premio” per le cure termali che stava seguendo a Trescore Balneario. Arriva il momento di fare i biglietti alla cassa: Elena mostra il tesserino di accompagnamento, con tanto di verbale certificato dall’Inps, pensando di ottenere una riduzione. Così non sembra. “Non c’è nessuno sulla sedia a rotelle”, le risponde la cassiera. Insiste, ma alla biglietteria le negano il ridotto perché – come si legge sul sito dell’Oasi – lo sconto e il gratuito per l’accompagnatore sono riservati solo alle persone disabili in carrozzella. Elena sbotta: “È la prima volta che mi succede. Di solito a ogni parco in cui andiamo presentiamo il tesserino della disabilità e ci fanno la riduzione. Qui la signora ci ha guardati tutti e quattro e ci ha detto che non vedeva nessuno in carrozzina. È assurdo – riflette la madre -, esistono disabili di serie A e di serie B?”.

 

Oasi Sant'Alessio

 

Alla fine, dopo qualche discussione e un confronto con il direttore del parco, ad Elena viene concesso l’accompagnamento gratuito. Al momento di pagare il totale è di 18 euro per un adulto più 30 euro per due bambini, tutti ingressi interi. La madre ci tiene a specificare che non si tratta di una questione di soldi, di volersi approfittare di una riduzione. “Ogni parco può dettare il proprio prezzo, noi non lo contestiamo. Ma non si può discriminare una stessa categoria di disabili, le regole devono essere uguali per tutti. Se uno è disabile è disabile, siamo nel 2023 e secondo loro i disabili sono solo quelli in carrozzella? L’accompagnamento non lo decidono loro, lo decide l’Inps”.

Se ne sarebbe andata subito Elena, ma per il piccolo Alessandro la visita era importante. Sostiene di essersi sentita trattata con sufficienza, e di non essere stata compresa. “Avere un figlio con autismo – fa presente – significa avere un bambino spesso con crisi di urla, in cui si getta a terra. Non sono facili da gestire”.

All’Oasi Sant’Alessio difendono il principio della libertà che contraddistingue le attività private. “La persona alla cassa mi ha chiesto consiglio e alla fine soltanto perché abbiamo considerato arrogante la richiesta della madre abbiamo deciso di concedere l’accompagnamento, ma non ci è sembrato giusto – afferma il dottor Harry Salamon, direttore e fondatore dell’Oasi -. Ogni istituzione privata ha tutte le ragioni, secondo noi, di applicare le proprie regole. Noi diamo l’ingresso ridotto a chi è in carrozzella e gratuito a un accompagnatore. In Inghilterra nei parchi privati di ogni tipo l’unica riduzione è il biglietto gratuito dell’accompagnatore dei disabili in carrozzella. Ci è sembrato giusto, ai tempi in cui abbiamo deciso le tariffe, dare questo tipo di riduzione esclusiva. Sono scelte”.

Tariffe che, come ci spiega il direttore, sono in vigore da trent’anni. Non vi sembra – chiediamo quindi al dottor Salamon – che queste tariffe possano creare una discriminazione fra disabili, come sostiene la mamma di Alessandro? “Francamente no – risponde -. L’accompagnatore è una persona, con il disabile in carrozzella fanno in totale una persona. Noi riconosciamo un trattamento particolare a chi non è in condizione di godere dell’Oasi. Ai non vedenti diamo l’ingresso gratuito e chi è in stampella entra gratuitamente. Il bambino in questione, invece, era chiaramente in grado di godersi la visita senza accompagnamento, la sua disabilità era assolutamente non percettibile”.

Se un bambino autistico sia meno in condizione di godere dello spettacolo di un parco naturale rispetto a chi porta una stampella è una riflessione che può essere lasciata a ognuno. Sta di fatto che per il dottor Salamon non c’è alcun bisogno di rimettere mano ai prezzi: “Da noi – dice – vengono persone che sono pronte a fare la maratona e presentano un tesserino di disabilità al 100%. Ci risulta che questi tesserini vengano dati con una certa faciloneria”. Tutto ciò che fa fede è l’occhio di chi, alla biglietteria, giudica. “Le riduzioni vengono concesse da chi è in cassa se ritiene che una persona non sia in grado di godere dell’Oasi. Sono delle liberalità – conclude -. Basta avere fiducia nel proprio personale e nel suo buon cuore, come abbiamo noi”.

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