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La polemica

Gandolfi bacchetta il ministro Salvini. Sala: “Il suo intervento uno spot elettorale per il Pd”

E il presidente di via Tasso replica: "Una risposta che attendono i cittadini, non io personalmente. E se il segretario provinciale della Lega si facesse portavoce della questione, il merito sarebbe tutto suo"

Bergamo. Gandolfi bacchetta Salvini e Sala replica: “Uno spot elettorale del Pd”. Le parole di Pasquale Gandolfi dal palco della sala Mosaico del Palazzo dei Contratti delle Manifestazioni hanno colpito nel segno. Il presidente della Provincia di Bergamo, intervenuto martedì 19 settembre, nel contesto del convegno organizzato, in occasione della Settimana della Mobilità da Atb e Teb per parlare di e-BRT e T2, parlando di infrastrutture, ha tuonato contro l’attuale ministro competente. Parole dure e un rimprovero a Matteo Salvini, “reo”, secondo il numero uno di via Tasso, di aver raccolto un menabò con una serie di opere prioritarie e strategiche per il territorio bergamasco e non di non aver ancora fatto nulla. Un elenco che, secondo Gandolfi, è stato preso, infilato in tasca e poi in un cassetto mai più riaperto. Il tutto nell’occasione di un incontro istituzionale di inizio anno in cui il leader della Lega aveva raggiunto la città proprio per fare il punto della situazione con i vertici della Provincia.

Gandolfi, che ha preso la parola subito dopo il sindaco Gori, ma quando l’assessore regionale del Carroccio Claudia Terzi aveva già spento il suo collegamento dall’ufficio del Pirellone, aveva puntato l’accento sul tema degli investimenti. Della serie, tutto molto bello, ma mancano i soldi. “Leggo che saranno 26 i milioni di chilometri in meno delle auto grazie alla T2, ma non è chiaro quali saranno le risorse che andranno investite. A gennaio al Ministro Matteo Salvini abbiamo dato un elenco di opere importanti da portare avanti. Ad oggi non abbiamo avuto riscontri. Ci auguriamo di avere notizie al più presto”.

Gandolfi si è votato alla reggenza di un ente composto da una summa di anime politiche, dal Pd, il suo partito, alla Lega appunto, passando per Forza Italia e i moderati, e che è chiamato a governare, insieme, fino a giugno 2024, ovvero fino a scadenza di mandato. Ora, le sue dichiarazioni sembrano non andare certo a nozze con i suoi compagni di avventura, tanto che la reazione di Fabrizio Sala, segretario provinciale del Carroccio, è arrivata subito, nella tarda serata di martedì. La bagarre in Provincia riesplode, a solo poche settimane dalla polemica che, ancora una volta, li aveva visti protagonisti. 

“Fa specie sapere che all’interno di in un evento istituzionale, due interventi legati al tema del PNRR trasformati dal Presidente della Provincia Gandolfi in uno spot elettorale sulla presunta bravura del PD. Stupiscono soprattutto le parole del presidente della provincia. Potendo escludere una ingenuità di Gandolfi, l’unica cosa che mi viene da pensare è che ancora una volta ha inteso utilizzare un evento pubblico per attaccare un suo alleato di governo della provincia. Ovviamente ne prendo atto e farò le mie valutazioni. E fa anche riflettere che un presidente di Provincia si possa lamentare di un Ministro che peraltro si è sempre dimostrato attento al nostro territorio e che attende ancor oggi un riscontro rispetto alle priorità di un elenco di opere che supera il miliardo di euro. Salvini si è dimostrato molto disponibile e attento al tema, ma è in carica da nove mesi. Qui si parla di opere attese da oltre 20 anni. Mi chiedo come faccia Gandolfi ad accorgersi oggi di una situazione che si trascina da decenni.

Va bene che la Lega è il partito dei fatti e non delle parole. Ma per i miracoli dobbiamo ancora attrezzarci. E sarebbe poi interessante capire cosa ha fatto Gandolfi dal punto di vista infrastrutturale visto che ad oggi si è limitato a portare avanti quelle programmate dal precedente presidente e finanziate da altri enti come la Regione Lombardia”.

Pare che la situazione in via Tasso non sia delle più felici, tanto che il centrodestra sia prossimo a organizzare una riunione di coalizione per cercare di capire il da farsi e pensare a nuove strategie politiche da portare avanti da qui fino alla fine del mandato.

Ma a spegnere la polemica ci pensa lo stesso Gandolfi, a Roma per un impegno politico: “Non mi sembra proprio di aver detto nulla di strano – racconta il presidente -. Se non che stiamo aspettando una risposta. Ma non tanto per me stesso, quanto per il nostro territorio, per l’intera provincia. Ho detto queste parole per il bene dei cittadini, non certo per un mio interesse personale. E ho anche ribadito che il nostro compito è quello di proporre, portare delle idee, mentre per quanto riguarda il discorso delle risorse, ovviamente, tocca a qualcun altro. E che senza fondi non si fa nulla. Le idee consegnate al ministro sono la sintesi di importanti infrastrutture che il nostro territorio chiede e che aspetta da tempo. Giusto per la cronaca, le opere oggi pronte a partire arrivavano da una sintesi fatta dalla provincia 10 anni fa. E all’epoca ero presente come consigliere delegato alle infrastrutture a presentare la sintesi oggi in gran parte finanziata. Comunque non mi son lamentato, ho semplicemente detto che stiamo attendendo qualche riscontro”.

Ho chiesto risorse per fare un opera che permetterebbe di raggiungere Milano con tempi assolutamente ridotti rispetto agli attuali che son rimasti invariati negli ultimi 40 anni. Un’opera prevista da oltre 20 anni. A Sala chiedo di sostenere questa proposta con il Ministro, sarei ben lieto di dare a lui tutto il merito di questo obiettivo, e gli sarebbero grati tutti i bergamaschi”.
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