Calcio. La speranza degli ideatori è che il suo nome possa essere il commento, rigorosamente in dialetto bergamasco, di chi lo assaggia. Si chiama “Fo. De. Co.” il nuovo raviolo prodotto a Calcio e presentato sabato sera alla Notte bianca di fine estate del paese della Bassa.
L’idea è della Fondazione Ikaros, l’istituto professionale Calcense che tra le varie specializzazioni vanta anche la ristorazione (con studenti perfino dalla Sicilia), in collaborazione con lo chef bresciano Ivan Giavarini, che ha un passato in diverse trasmissioni televisive tra cui “La prova del cuoco” di Antonella Clerici.
Il curioso nome del prodotto, oltre all’auspicio di un apprezzamento da parte di chi lo gusta, è formato dalla tripla abbreviazione di Fondazione (Ikaros, appunto) e denominazione comunale, l’attestazione che nelle prossime settimane sarà attribuita dal Comune per riconoscere, promuovere e tutelare la pietanza.
Il raviolo di Calcio è quadrato, con pasta all’uovo, e gli ingredienti del ripieno sono tipici della zona: coniglio nostrano, formaggio e pere locali, oltre al timo fresco.
Il debutto è stato un successo. Lo stand allestito sabato sera in piazza della chiesa è stato preso d’assalto dai numerosi presenti, tanto che in meno di due ore – prima che la pioggia guastasse la festa – le scorte erano già quasi finite.
Una soddisfazione per gli ideatori, ma anche per l’amministrazione comunale: “Ho avuto la fortuna di assaggiarlo già a inizio luglio – spiega il vicesindaco Giuseppe Cigognani – e l’ho apprezzato fin da subito. Sia per il suo gusto, sia per il fatto che iniziative di questo tipo, un po’ come era stato negli anni scorsi per l’aperitivo Kals o per la torta Calcense, regalano lustro al nostro paese e lo possono far conoscere in tutta Italia. Almeno la speranza è questa”.
Il progetto prevede la vendita del prodotto inizialmente all’interno dell’istituto Ikaros di via Avis Aido, e poi dalle prossime settimane anche nelle attività di ristorazione del paese.
Quella di Calcio non è la prima prelibatezza simile realizzata nella zona della Bassa. Un altro esempio è il raviolo di Covo, già con denominazione comunale e di origini antichissime, di forma quadrata o a mezza luna e con ripieno di carne, spezie e verdure.
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