Pontida. Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, è stato accolto da un applauso fragoroso e da un bandierone fronte palco, aperto con un conto alla rovescia da parte dei presenti.
“Non vorrei che si pensasse che il leone si è ritirato. Noi siamo per la pace, come racconta il nostro simbolo. Ma abbiamo anche la spada in mano. La Lega indica la via, non se la fa indicare. Rispetto alle politiche dell’immigrazione: Lampedusa non è solo un confine italiano. Non siamo razzisti, siamo solo preoccupati. Abbiamo coscienza che l’accoglienza deve essere dignitosa. Dobbiamo pensare che abbiamo cittadini che hanno diritto a risposte. Siamo preoccupati ma sappiamo anche che dal medio periodo cambierà la fisionomia della nostra popolazione. L’Europa si occupi di questo”.
“Finiamola con i rimpatri, nessuno Stato ci dà un aiuto – continua Zaia dal palco -. Il nostro punto di riferimento sono i giovani. La Lega deve indicare la via anche sul fronte dei diritti civili. L’Autonomia è il federalismo. Quando ci sventolano la Costituzione, ci sventolano un testo dove l’autonomia è prevista. Questo è un governo che ce la sta mettendo tutta, e ringrazio il ministro Calderoli. L’Autonomia non è la secessione dei ricchi, ma è una buona gestione. Non è l’attacco all’unità nazionale, è una soluzione di responsabilità. Pone fine al parassitismo”.
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