Bergamo. Per il terzo anno consecutivo la Camera di Commercio di Bergamo pubblica il proprio Bilancio di Sostenibilità, relativo in questo caso al 2022.
Se nel passaggio dalla prima alla seconda edizione si era puntato su una maggiore adesione del documento agli standard internazionali Gri (Global Reporting Intiative), quello avviato con l’ultimo report è un percorso che apre ad un nuovo approccio, metodologico ma anche di contenuto. Non basta, infatti, descrivere le attività di un ente sempre più impegnato ad accompagnare e a sostenere la transizione del tessuto economico locale verso la sostenibilità (ambientale, economica e sociale), è necessario anche valutare, in modo rigoroso e trasparente, se quello che si fa produce dei cambiamenti tangibili, e quali. Da qui la decisione di avviare un percorso, che prenderà corpo nel Bilancio di Sostenibilità del prossimo anno, di valutazione degli impatti generati dall’ente camerale sia al proprio interno sia su tutti gli attori esterni che in modo costante dialogano con la Camera (imprese, istituzioni, cittadini), in sintesi con l’intero sistema economico locale.
Il progetto sarà supportato dal Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università degli studi di Bergamo coordinato dalla professoressa Stefania Servalli, ma già quest’anno – grazie ad un finanziamento della Camera stessa, e al lavoro condotto insieme all’Azienda Speciale Bergamo Sviluppo – l’ente camerale ha elaborato un primo indicatore: il livello medio di maturità digitale delle imprese bergamasche.
“Questa prima fase di lavoro sugli impatti, condotta dalla Camera di commercio di Bergamo insieme a Bergamo Sviluppo – dichiara il presidente della Camera di Commercio Carlo Mazzoleni – ha portato alla rappresentazione di un primo indicatore, che misura gli impatti generati dall’attività del Punto Impresa Digitale sulle imprese che da questo vengono assistite, in particolare a seguito di una specifica agevolazione finanziaria messa a disposizione dalla Camera stessa. I risultati hanno restituito una misurazione degli effetti positivi realizzati e quindi una utile quantificazione del ritorno di un investimento. È un interessante percorso che vale la pena di approfondire”.
Il primo indicatore d’impatto: il livello medio di maturità digitale
L’indicatore misura l’effetto delle attività del Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio (il Pid, gestito da Bergamo Sviluppo) sulle imprese bergamasche (attraverso un campione di 93 imprese) che usufruiscono di questo servizio e che hanno ricevuto un finanziamento camerale per incrementare la propria maturità digitale. Il Livello Medio di Maturità Digitale registrato prima e dopo il finanziamento è salito da un punteggio di 2,22 a quello di 2,52 (su una scala da 0 a 4). Dal 2021 al 2022 è scesa la percentuale di aziende considerate al livello “apprendista” (dal 39,8% al 19,36%) mentre è cresciuto il gruppo di livello “specialista” (dal 52,68% al 64,52%) e esperto (dal 6,45% al 15,05%). Sono rimaste inalterate le imprese “campione” (1,07%), mentre nessuna è inserita nella categoria “esordiente”.
La digitalizzazione dei processi
Nel 2022 è cresciuta anche la digitalizzazione dei processi interni e dei servizi offerti dalla Camera di Commercio: Tachiweb, l’applicativo per il rilascio a distanza delle carte tachigrafiche per gli autoveicoli commerciali, ha gestito il 90% delle richieste. Il 39% dei certificati d’origine e il 28% delle vidimazioni documentali e delle autentiche di firma sono stati rilasciati con la modalità “stampa in azienda”,
che non richiede più il ritiro presso gli uffici. Il 42% delle firme digitali è stato erogato con riconoscimento a distanza del richiedente. I pagamenti della Camera di Commercio sono stati effettuati in media 20 giorni prima della scadenza (di 30 giorni) fissata dalla legge. È proseguita nel 2022 anche l’attenzione alla riduzione dell’impatto ambientale della Camera: le emissioni dirette derivanti dal consumo di benzina e di gas naturale per il riscaldamento della sede di Treviglio sono state pari a 3,67 tonnellate di CO₂eq, in miglioramento rispetto al 2021. Inoltre, grazie all’acquisto di energia elettrica totalmente verde per la sede di Bergamo, le emissioni indirette sono scese dalle 125,88 tonnellate del 2020 alle 57,91 tonnellate.
Il contesto dell’economia bergamasca
Per quanto riguarda l’andamento dell’economia bergamasca, la Camera di Commercio di Bergamo traccia il quadro complessivo del 2022. “Doveva essere l’anno del pieno recupero dopo la crisi economico-sanitaria innescata dalla pandemia di Covid-19 e dalle misure adottate per combatterla – si legge nel documento –. Le cose sono andate diversamente: a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia si sono registrate acute problematiche nei mercati di molti beni, soprattutto quelli energetici, fortemente legati alle forniture di gas russo, tanto che fino a settembre 2022 si sono registrati l’aumento dei costi delle materie prime ed energetiche, l’impennata dell’inflazione e l’avvio di politiche monetarie restrittive». Il 2022 si è chiuso comunque con il segno positivo per la produzione e il fatturato di tutti e quattro i comparti dell’economia provinciale (+ 5,7% industria, +6,3% artigianato, +5,3% commercio, +13% servizi), le esportazioni e le importazioni sono cresciute rispettivamente del 16,1% e del 29,9%. Il tasso di occupazione (pari al 67,6%) è in aumento mentre il tasso di disoccupazione (pari al 3,4%) è in diminuzione rispetto al 2021. Sono 92.594 le sedi di imprese registrate nella bergamasca, quelle attive (82.946) risultano in calo (in tutti i settori, a parte i servizi) del 2,1% rispetto allo stesso trimestre del 2021.
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