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Cultura

“La quarta parete”: una mostra per raccontare quarant’anni di fotografia davanti e dietro il palco

In occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura Italiana 2023 il fotografo Luciano Rossetti festeggia quattro decenni di carriera con una mostra visitabile dal 17 settembre all’8 ottobre

9 maggio 1921, Teatro Valle, Roma. Luigi Pirandello mette in scena per la prima volta “Sei personaggi in cerca d’autore”: una rivoluzione che rompe tutti gli schemi. Non esiste più alcun confine tra attori e pubblico, tra scena e platea. A quella barriera, la quarta parete, il fotografo bergamasco Luciano Rossetti dedica la sua ultima mostra, che sarà inaugurata sabato 16 settembre alle 18.

Un evento ad hoc valorizzato da un reading teatrale ad opera di due attori del Progetto Young, la scuola della Fondazione Teatro Donizetti, e musica dal vivo eseguita da Massimiliano Milesi. L’esposizione completa sarà ospitata dal 17 settembre all’8 ottobre nella ex Chiesa della Maddalena (via S. Alessandro 39d, Bergamo), con una parte sarà visibile all’Ospedale Papa Giovanni XXIII, ed è parte del circuito di iniziative culturali legate a Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.

“Il privilegio di questi quarant’anni di carriera è la prospettiva. Ho potuto vivere e fotografare momenti che sono preclusi agli spettatori: gli attimi prima di andare in scena, la preparazione nei camerini, il post spettacolo – spiega Luciano Rossetti –. Ad esempio, la foto scelta per la locandina della mostra racconta la gioia alla fine della rappresentazione. La compagnia è chinata per accogliere gli applausi, il pubblico in piedi, il teatro con le luci accese”.

Con ben 89 foto in esposizione, “La quarta parete” è una mostra per veri curiosi, per chi, oltre ad amare profondamente il teatro, vuole conoscerne tutti i segreti. La prima foto, del 1981, ritrae Giorgio Gaber al Teatro Carcano. Ci sarà poi una vera chicca: una foto, che ritrae una scala, voluta da Franca Rame. “Era il 1982 e mi trovavo al Teatro Carcano per vedere Dario Fo e Franca Rame – racconta l’autore –. Dopo la messinscena vedo l’attrice che viene dritta verso di me, pensavo mi volesse cacciare per le mie foto abusive. E invece mi commissionò le foto di una scala su cui avevano scritto il suo nome e quello del marito”.

Sarà impossibile non emozionarsi nel vedere la foto di Enrico Lo Verso, al Teatro Sociale, in “Uno, nessuno, centomila”, tre secondi prima dell’apertura del sipario, in un momento di massima concentrazione. L’esposizione è accompagnata da un catalogo, anche questo curato da Piergiorgio Nosari.

“Si tratta di una pubblicazione atipica – spiega Rossetti –. Oltre a contenere tutte le foto della mostra, è arricchita da numerosi testi, scritti da me e da Piergiorgio, che raccontano aneddoti sulle foto. In apertura ci sono gli interventi e le riflessioni di Nadia Ghisalberti, assessora alla cultura del Comune di Bergamo; Maria Grazia Panigada, direttrice artistica della stagione di Prosa e Altri Percorsi del Teatro Donizetti; Massimo Boffelli, direttore generale della Fondazione Teatro Donizetti; Roberto Mutti, uno dei più importanti critici di fotografia; Alessio Boni che parla di una fotografia del suo spettacolo, Andrea Frambosi, Elio De Capitani, Fabio Comana, Luca Doninelli e Gabriele Allevi, direttori artistici della rassegna Teatro deSidera”.

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