Pretendere che l’imbuto di Pontesecco diventasse la via Lattea era davvero impossibile. L’assessore Marco Brembilla ci ha messo la faccia dall’inizio: rischiando il tutto per tutto. Alla fine ha vinto, ma in piena solitudine. Dopo serate passate a controllare, giornate trascorse a mediare tra polizia locale, tecnici, residenti e leggendo commenti non certo edificanti. Anzi.
Per tutta la giornata – dalle 6,30 del mattino fino al pomeriggio – Brembilla ha vigilato tutto sul posto. Raccogliendo anche commenti non edificanti degli automobilisti che si dirigevano a Bergamo. Brembilla, pacato come non mai, ha subito tutto. Non si è risparmiato, come non lo ha fatto per tutta l’estate quando non si è preso un giorno di vacanze.
Promosso Brembilla, c’è da fare un appunto su una linea che non è secondaria. L’ingresso dalla Val Brembana alla città passa da altri Comuni – Sorisole, Almè, Villa d’Almè... – dove i sindaci in questi anni e ultimi mesi hanno taciuto. Torna così alla mente la Grande Bergamo lanciata dal compianto sindaco di Bergamo Roberto Bruni. Non si può pensare che un problema di traffico – così importante come il nodo di Pontesecco – venga risolto solamente dal Comune di Bergamo o dal Comune di Ponteranica. Finché non si imparerà a far rete, rimarrà la rabbia dei tanti automobilisti che pretendo soluzioni da Comuni dove non risiedono e dove i primi cittadini non pagano il loro conto nell’urna. Anche questa volta si è chiesto ai residenti di via Biava e di via Raboni un sacrificio per gli automobilisti che percorrono l’arteria che collega la Val Brembana.
La nostra non vuole essere un’accusa, ma un invito. Un’esortazione. Cari sindaci dell’hinterland finché non farete rete per risolvere problemi comuni non farete certo del bene ai vostri cittadini.
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