Bergamo. Nell'anno della Cultura i luoghi simbolo della città di Bergamo sono invasi, dal 7 fino al 24 settembre, dalle installazioni legate alla tredicesima edizione del Landscape Festival - I Maestri del Paesaggio, manifestazione che solleva i problemi che emergono dal rapporto tra i singoli e la collettività con le risorse naturali e mira ad offrire delle risposte adeguate anche attraverso una serie di eventi formativi.
Vittorio Rodeschini, presidente di Arketipos, l'associazione responsabile dell'organizzazione de I Maestri del Paesaggio e che dalla sua fondazione promuove la cultura del paesaggio in tutti i suoi aspetti, ha raccontato i dettagli dell'edizione 2023, che ripropone un modello risultato vincente negli scorsi anni.
L'evento di punta del festival è l'International Meeting, che avrà luogo al Teatro Sociale di Bergamo il 22 e 23 settembre e che ospiterà i più noti paesaggisti del mondo per raccontare i progetti più rilevanti degli ultimi mesi e le nuove moderne interpretazioni legate al paesaggio ("Quello che confidiamo di ottenere è la trasmissione dei nostri valori in modo che essi vengano recepiti e che ciascuno riesca a mettere l'ambiente e la biodiversità al centro della propria quotidianità. Questo è il grande tema che troppo spesso vediamo trascurato").
L'installazione più rilevante è sicuramente quella collocata in Piazza Vecchia in Città Alta, legata a doppio filo al focus di quest'edizione, Grow Together, crescere insieme: un tentativo di coinvolgere le persone a 360 gradi, da un lato facendole entrare direttamente nell'opera, e dall'altro offrendo la possibilità, su iscrizione, di ritirare una delle piante che la costituiscono. Un'opera che sta facendo discutere ma della quale il presidente Rodeschini evidenzia la temporaneità e la sostenibilità ("Tutti i canoni estetici che vengono applicati ad un'opera permanente sono in questo caso impropri. L'installazione risponde ad un principio di assoluta sostenibilità: i materiali e le piante verranno riutilizzate in altri progetti").
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Da ormai tredici anni il festival è una realtà presente sul territorio bergamasco: dal nuovo corso di laurea in Geourbanistica proposto all'Università degli Studi di Bergamo, al premio nazionale ed europeo ottenuto dalla Fondazione della Misericordia Maggiore, fino ad arrivare ai vari progetti promossi dalla Cooperativa Oikos. Questo nuovo atteggiamento nei confronti del paesaggio, come sottolinea Rodeschini, si è diffuso grazie all'azione e al lavoro di un'associazione che pone le riflessioni sulle tematiche legate alla natura alla base delle sue attività ("Quello che ci viene riconosciuto è di avere creato un'onda, un'onda che ha coinvolto altri enti che nei rispettivi ambiti hanno proposto progetti orientati alla cultura del paesaggio e dell'ambiente").
Inoltre, in un anno così speciale, il festival si divide e, oltre alla spiccata presenza nel capoluogo orobico, porterà le sue installazioni paesaggistiche anche nella città di Brescia, in cui il centro nevralgico delle iniziative sarà il Mo.Ca – Centro per le Nuove Culture, luogo polifunzionale e incubatore di progetti innovativi nel campo dell’arte, della cultura e della creatività contemporanea.
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