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Omicidio di bottanuco

Mercoledì i funerali di Gianbattista Corna, ucciso dal padre. L’autopsia: 5 coltellate

Due fendenti superficiali alle gambe, poi i tre a fianchi e addome. Alla base del delitto le continue tensioni tra i due

Bottanuco. Dopo il nulla osta alla sepoltura concesso dal pubblico ministero Letizia Aloisio, mercoledì alle 15 si terranno nella chiesa parrocchiale di Bottanuco i funerali di Gianbattista Corna, il 54enne ucciso dal padre Paolo domenica 3 settembre, al culmine dell’ennesima lite.

Nel frattempo, emergono alcuni dettagli sull’autopsia effettuata nei giorni scorsi all’ospedale Papa Giovanni dal dottor Luca Taiana, dell’istituto di Medicina legale di Pavia: l’anziano, 77 anni, avrebbe colpito il figlio con 5 fendenti: due superficiali alle gambe e altri tre ben assestati ai fianchi e all’addome. Quest’ultimo, probabilmente, quello mortale.

Le prime due ferite da taglio, rinvenute appunto sulle gambe della vittima, sarebbero state inferte con un coltello più piccolo; quello che il padre stesso ha detto di aver prelevato dal cassetto della cucina. Quel giorno, in casa, c’era anche la madre Giuseppina Verzeni che provò a disarmarlo. Quando Gianbattista ha spintonato anche lei, il marito ha detto ai carabinieri di non averci più visto. A quel punto, ha preso un coltello più grande e ucciso il figlio nella sua camera da letto, sotto gli occhi impotenti della moglie. Il pm è ancora in attesa degli esami tossicologici che dovranno stabilire se Gianbattista avesse assunto droga. Che fosse quantomeno stordito dall’alcol e incapace di difendersi, non ci sono grossi dubbi.

 

omicidio Bottanuco
La palazzina dove si è consumato l'omicidio di Gianbattista Corna

 

A rendere difficile la convivenza le continue tensioni tra padre e figlio nell’appartamento al civico 24 in via Castelrotto. Quel giorno Gianbattista gli aveva chiesto 20 euro la mattina, altri 20 il pomeriggio (il suo stipendio da operaio era gestito dalla famiglia, che temeva venisse speso in alcolici e sostanze stupefacenti). Le richieste di denaro, frequenti, soprattutto nei weekend, portavano a liti, discussioni, a volte spintoni nei confronti degli anziani genitori. Paolo Corna, in particolare, soffriva di emicranie ed era stato colpito da ictus, diventando particolarmente insofferente all’aggressività del figlio, a sua volta esasperato dal controllo a cui doveva sottostare nonostante i suoi 54 anni.

L’accusa nei confronti del padre è omicidio volontario aggravato dal legame di parentela. Il gip, per lui, ha disposto la misura cautelare del carcere, rigettando la richiesta dei domiciliari avanzata dalla difesa e dai familiari. In casa potrebbero nascere discussioni sull’accaduto e il giudice, al momento, non se la sente di escludere altre reazioni violente da parte dell’indagato, descritto da amici e parenti come un brav’uomo che per il figlio aveva fatto di tutto e di più.

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