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La storia

Aspettando “Raffa in the Sky”, da Gavazzeni a Carla Fracci: le grandi produzioni del Teatro Donizetti

Mirko Isnenghi, ex presidente della circoscrizione 1: "Bergamo in passato è stata un centro culturale non indifferente"

Bergamo. C’è grande fermento attorno a “Raffa in the Sky”, la nuova opera commissionata dalla Fondazione Teatro Donizetti per il 2023 anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura. Lo spettacolo, come si evince dal titolo, è ispirato alla figura di Raffaella Carrà, storica conduttrice televisiva, cantante, ballerina e attrice, scomparsa due anni fa, il 5 luglio 2021.

Andrà in scena al Teatro Donizetti di Bergamo venerdì 29 settembre (alle 20.30), domenica 1° ottobre (alle 15.30), venerdì 6 ottobre (alle 20.30) e domenica 8 ottobre (alle 15.30), con musica di Lamberto Curtoni su libretto di Renata Ciaravino e Alberto Mattioli da un’idea di Francesco Micheli che firma la regia.

A interpretare Raffaella Carrà è stata chiamata la giovanissima Chiara Dello Iacovo, attrice diplomata alla Scuola del Teatro Stabile di Torino e cantante con partecipazioni a Musicultura 2015 e al Festival di Sanremo (Nuove Proposte 2016). Accanto a lei un cast di cantanti d’opera come Carmela Remigio, Gaia Petrone, Dave Monaco, Haris Andrianos e Roberto Lorenzi, diretti da Carlo Boccadoro, sul podio di un organico orchestrale composto dall’Ensemble Sentieri Selvaggi e dall’Orchestra Donizetti Opera. Sul palco ci saranno anche il Coro I Piccoli Musici diretto da Mario Mora e i danzatori della Fattoria Vittadini. Il team creativo, accanto al regista Francesco Micheli, è composto da Edoardo Sanchi (scene), Alessio Rosati (costumi), Mattia Agatiello (coreografo) e Alessandro Andreoli (light designer).

Non tutti lo sanno, ma Bergamo vanta una lunga storia nella produzione di spettacoli. al Teatro Donizetti sono state ideate opere e balletti che hanno visto protagonisti alcuni dei più grandi nomi della scena nazionale e mondiale. Mirko Isnenghi, ex presidente della circoscrizione 1 a Bergamo, spiega: “Nel 1931, su mandato del Comune di Bergamo, Bindo Missiroli, già critico musicale nativo della provincia milanese, assunse la direzione del Donizetti e nel 1937 nacque il Teatro delle Novità, festival che ogni anno proponeva una nuova produzione targata Teatro Donizetti. Questi progetti avevano risonanza in tutto il Paese e vedevano esibirsi grandi nomi del panorama operistico. Il primo spettacolo proposto fu ‘Maria d’Alessandria’, con musiche di Giorgio Federico Ghedini, mentre nel 1938 è stata la volta di ‘Medusa’, opera lirica in tre atti di Bruno Barilli, su libretto di Ottone Schanzer: la prima assoluta venne diretta da Franco Capuana con la bellissima voce di Gianna Pederzini, grande mezzosoprano. L’elenco dei lavori che sono andati in scena è molto lungo, considerando che la rassegna è proseguita fino al 1973. Annovera, fra gli altri, spettacoli firmati da Gianandrea Gavazzeni – direttore d’orchestra, compositore e critico musicale bergamasco – e ‘Mimusique’ con musiche del compositore Luciano Berio, tra i più importanti dell’avanguardia europea (1955). Va ricordato, inoltre, ‘Il sogno’ di Roman Vlad (1973), con prima ballerina Carla Fracci, una delle più grandi danzatrici del Novecento”.

“Anche in un passato più recente – prosegue Isnenghi – Bergamo ha ospitato qualche grande nome. Penso al 1998, quando in occasione del 150esimo della morte di Gaetano Donizetti, nelle celebrazioni, volute dall’ex sindaco Vicentini, venne proposto ‘Dom Sébastien’, memorabile opera del celebre compositore bergamasco. Nel cast c’era anche un giovanissimo Roberto Bolle, che poi diventerà l’étoile dei due mondi”.

Infine, Mirko Isnenghi conclude: “In passato Bergamo è stata un centro culturale non indifferente. Ha un significativo patrimonio da coltivare e valorizzare che potrebbe avere un notevole richiamo per i turisti ma è utile che anche più cittadini ne siano consapevoli.

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