Bergamo. È in programma stamattina (mercoledì 6 settembre) l’interrogatorio di convalida di Paolo Corna, 77 anni, in carcere da domenica con la pesante accusa di omicidio volontario aggravato dal grado di parentela per aver ucciso a coltellate il figlio 54enne Giambattista.
L’uomo, difeso dall’avvocato Barbara Bruni, spiegherà anche davanti al Gip quello che ha già raccontato ai carabinieri della stazione di Capriate San Gervasio e del Nucleo Radiomobile di Treviglio, che lui stesso ha chiamato dopo aver colpito con tre fendenti il primogenito, con problemi di tossicodipendenza.
All’origine del dramma familiare avvenuto dell’abitazione di via Casterlotto 24 a Bottanuco, ci sarebbe proprio la droga e le continue richieste di denaro che il 54enne avanzava nei confronti dei genitori. Giambattista Corna, 54 anni, in passato aveva fatto uso di cocaina e eroina. Dopo sette anni nella comunità Shalom di Palazzolo (Brescia), sembrava essersi disintossicato ma continuava a frequentare il Sert.
Domenica avrebbe chiesto una somma irrisoria, 20 euro, al padre. Non molti, certo, ma all’ennesima domanda simile la situazione è degenerata, con il litigio tra i due, Giambattista che spintona anche la madre e infine il 77enne che impugna un coltello con lama di 20 centimetri per colpirlo mortalmente tre volte all’addome.
Dopo l’arrivo dei militari l’uomo è stato condotto in caserma e di fronte al pm Letizia Aloisio , che con la convalida dell’arresto ha chiesto la misura cautelare del carcere, ha subito ammesso le proprie responsabilità, spiegando di aver agito in preda all’esasperazione. Ora è in cella in attesa dell’interrogatorio di convalida, disperato per aver ammazzato quel figlio che aveva cercato di aiutare in tutti i modi.
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